26 dicembre 2007

Prospettive

Natale 2006, rintanato nella villa di famiglia (non è antica, nemmeno immensa, ma pur sempre villa é) avevo come unica preoccupazione il pranzo di Santo Stefano.
La mia fidanzata aveva preteso (giustamente) una comunione con la sua famiglia intorno a un tavolo di Plesio e siccome non fingo di essere malmostoso, ma lo sono proprio, la digestione del pranzo natalizio aveva richiesto più tempo del solito.
Natale 2007 è iniziato sulle strade verso la Valle d'Intelvi per recuperare mia suocera e accompagnarla da sua figlia a casa mia. L'ultima volta che Mina era salita sulla mia macchina l'avevo sollevata di peso da una sedia a rotelle, attento a non staccare la valvola attraverso cui la nutrivano. Ieri, piano piano, ci è salita da sola ed insieme alle anteprime planetarie sulla salute della Regina Elisabetta che mi ha detto sua parente, durante il tragitto ha infilato anche frasi sensate e risposte azzeccate. Poi, a Casnate, ha mangiato (poco) insieme alla mia famiglia inseguendo un caffé.
La Mina che ieri mi ha regalato un Natale felice soltanto un anno fa mi avrebbe sprofondato nella paura e nella disperazione.
Tempus fugit e nella sua corsa stravolge ogni nostra prospettiva.

24 dicembre 2007

C is for Christmas

Natale a New York è incredibile.
Acquistare doni nella Grande Mela è la missione comune alle formichine brulicanti che se la mangiano e se i puristidella visione più spirituale della festa cristiana certamente storceranno il naso, nessun luogo può regalare più gioie ai consumisti.
Ok, Sonia in acquisti mi ha stracciato e se anche dice che non ha comprato nulla siamo tornati con una valigia in più di doni e cosine di cui non poteva fare a meno per nessuna ragione al mondo.
Mi son tenuto la lettera C per la vigilia soltanto per augurare un Natale sereno ad ognuno di voi. Detto, fatto!

17 dicembre 2007

Preoccupazioni

La Pallacanestro Cantù sta festeggiando Natale e per la prima volta da anni non sarò alla festa con giocatori e tecnici della TiSettanta in qualità di cronista di Espansione TV.
Un invito che in genere apprezzo perché in coda ai discorsi cerimoniali qualche chiacchiera confidenziale e meno formale si riusciva a fare creando affiatamento.
L'augurio a cantù quindi lo faccio da qui dove sono padrone di casa, sperando che la dimenticanza non sia dovuta a qualche preoccupazione di troppo.

B is for Barbados

Barbados, non fatevi ingannare dal nome, non è l'isola della noia.
Tuttaltro. Qui gli indigeni, quasi tutti di origine africana nonostante l'isola sia stata a lungo inglese e faccia tuttora parte del Commonwealth, la chiamano 'Little America'
E' una terra singolare, isolata geograficamente dall'arco delle Antille ed anche culturalmente i giovani Bajan assomigliano più a ragazzi di Portorico o dei ghetti newyorchesi piuttosto che ai coetanei delle altre terre visitate.

Terra più da moto d'acqua che da artigianato locale, per intenderci e con la corsa incontro alle onde la voglio ricordare.
Posted by Picasa

16 dicembre 2007

Derby, ma c'è poco da ridere

Ci ho messo un po'.
Cercate di comprendermi. Perdere è brutto, perdere in caso è orribile, perdere in casa un derby contro Milano (70-79) è un incubo.
Soprattutto quando la tua parte sportiva ti sussurra che la sconfitta ci sta tutta e non puoi inventarti alibi quali sfiga, arbitri, parquet troppo scivoloso, influenze lunari.
Una Cantù ancora una volta sconfitta soprattutto sotto canestro da un Sesay che ha ridicolizzato sia Tourè (5 per l'ex dal dente forse troppo avvelenato, incapace di scaricare la sua rabbia in attacchi frontali al canestro invece di girare al largo in cerca di bombe), sia Valenti (5) la cui espressione di paura dopo avere sbagliato un tiretto facile facile avrebbe indotto qualsiasi allenatore a dargli una pacca sulla spalla pur di toglierlo subito.
Vero che Dalmonte sembra a volte dimenticarsi sulla panca i suoi giocatori. Casini (6) per esempio che con una bomba e una persa, nei suoi 8 minuti non ha fatto malissimo, marcando anche fenomeno Gallinari. Oppure Cukinas (6) certo non immenso attaccante, ma apparso abbastanza deciso per una volta e non il fantasma sbiadito delle prime apparizioni.
Insomma, Francis (6) ha sì messo 10 punti nel primo quarto, ma poi non ha più fatto granchè e se la mia ignoranza cestistica non ha ancora trovato un perché alla scomparsa offensiva del centro non ha potuto non notare quanto Milano si sentisse a proprio agio nell'area brianzola permettondosi due o tre tiri con succesivo rimbalzo per realizzare.
E dopo il derby da lacrime mi tocca dare un'insufficienza a Wood (5), la prima. Capisco che ormai il play non sia un nome nuovo e siadestinato a soffrire maggiormente. Milano, per capirci, ha inserito in quintetto tale Giovacchini (che per un povero casnatese disinformato val poco più di Carneade) soltanto per asfissiarlo in marcatura. Capisco anche che l'arrivo di Fitch (7) lo abbia costretto a rivedere equilibri appena assestati. Ma quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare mentre Woood si è limitato a piazzare due tiretti in penetrazione.
Dicevamo della bella prova di Fitch. Attaccante vero, il nuovo arrivato, capace di segnare (peccato per il decimo di secondo in ritardo) perfino dalla propria lunetta e di mettere in mostra calma olimpica oltre al prevedibile fiatone. Bene anche Brown (6,5) che si è speso molto cercando di limitare Gallinari senza rinunciare ad inventarsi soluzioni offensive ed il solito Mazzarino (6) stereotipo del guerriero dal carattere latino e capace di costringermi a descriverlo tale anche se detesto le immagini stereotipate.
Va male! Dire che va bene chiudendo questo pezzo suonerebbe eretico.
Ma Bertoldo gioiva del sole in arrivo boccheggiando sotto un acquazzone e anche se non godo di cervello tanto fino le mie scarpe grosse mi permettono di emularlo speranzoso. Comincio a chiudere l'ombrello, presto cantù tornerà a darmi soddisfazioni anche al Pianella.

12 dicembre 2007

A is for ABC

Partiamo dalle cose facili, dall'ABC, come si dice.
In questo caso però ABC è un acronimo di Aruba, Bonaire e Curaçao, tre isole delle Antille Olandesi che hanno fatto nascere appetiti coloniali a mia moglie quasi convinta che strappare l'atollo ai Paesi Bassi potrebbe non essere così difficile.

Queste isole sono tanto lontane dalla nazione che le possiede che la lingua parlata, il papiamento, è una specie di dialetto portoghese con influenze spagnole africane e soltanto raramente 'arancioni'. Bel tris di cui abbiamo visitato soltanto la A e la C.
Curaçao affascina per l'architettura da Piccola Amsterdam così desueta a quelle latitudini, e per i laghi di acqua salata, ricchi di canali popolati da mangrovie, fenicotteri, stelle marine da percorrere in barchette leggere pilotate sapientemente perché in quei dedali di vie d'acqua il rischio di perdersi non è remoto.

Aruba rapisce se come noi provate ad ammirarne le spiagge da un catamarano (di cui Sonia si è subito dichiarata ammiraglio,come si intuisce dalla foto).
Superata la tentazione di abbandonare la fresca sposa in un relitto sottomarino visitato con maschera e boccaglio restano la spiaggia bianca e la gente allegra a rendere indimenticabile quest'sola che tra quelle visitate sembra la più probabile meta turistica di moda dei prossimi vent'anni.





11 dicembre 2007

ALPHABET

Tornato. Non oggi in realtà, ma assentarsi 3 settimane dalla vita di tutti i giorni richiede un minimo di manutenzione quando te ne riappropri.
Ora vorrei presentarvi una parte della mia luna di miele.
In modo perfetto sarebbe impossibile anche perché ho volutamente evitato di prendere appunti e quindi mi accontenterò di rappresentarlo sinteticamente, un po' come l'alfabeto fa con i suoni.
Usando l'alfabeto, appunto.

14 novembre 2007

Fortunato

Dovrei imparare più spesso a gioire della mia fortuna.
Ho amici che non si accontentano di belle parole e cercano di farle seguire dai fatti, una moglie esplosiva che qualche danno collaterale a volte lo fa, ma mi regala ogni giorno energia vitale.

Che voglio di più?

Parto per l'agognata luna di miele, convinto che non finirà mai.
Ps - Il giorno del mio matrimonio in relatà c'era uno splendido sole (visto che sono fortunato) e questa foto l'ha fatta Sonia a quello di un'amica.

12 novembre 2007

MediaUltras

Ieri in Italia, centinaia di personaggi autodefinitisi 'ultras' hanno assalito con le caserme di polizia il vivere civile.
Le responsabilità, personali dei singoli banditi in primis, e di gruppo facilmente identificabili nelle bandiere e negli striscioni, non sono esclusivamente loro.
La stampa che ha fatto del dramma dove un poliziotto ha ucciso (le indagini definiranno poi il come e il perché) un ragazzo addormentato in un'autovettura l'omicidio di un tifoso di calcio e che ha rilanciato questa notizia in tutta Italia da notiziari e programmi televisi dovrebbe sentirsi in parte responsabile di quanto successo.
Bande di esaltati che però fanno parte dell'audience e come tali legittimati dai media a protagonisti dell'evento sono esplose in atti di violenza.
Reati assurdi e da punire. Ma innescati anche dai commenti delle tv (ed oggi lo stesso atteggiamento è nei quotidiani) che dell'omicidio di Gabriele Sandri da parte di un agente o di una rissa tra automobilisti diventata tragedia per due colpi di pistola della Polstrada aretina non avrebbero saputo che farsene mentre la morte di un tifoso per mano della 'guardia' avrebbe garantito copertura dell'evento per tutta la giornata.
Giornali ed emittenti televisive volevano il tifoso ed hanno dipinto il tifoso. Non esiste titolo coniato prima o dopo le vioelnze degli ultras che non contenga quella parola. Forse l'aspetto più marginale della vita di questo ragazzo.
Quanto successo, in quanto ex giornalista sportivo, mi disgusta e deprime. In misura uguale alla violenza scatenata da bande di subuomini a cui abbiamo assistito.
E non riesco ad aggiungere altro.

11 novembre 2007

18 punti di Sutor per Cantù

Se come me avete sacrificato il sabato sera a Cantù-Montegranaro, probabilmente pensavate di appassionarvi a una partita di pallacanestro e non di pensare già a metà gara (26-53) di abbandonare il Pianella e sfogare rabbia e frustazione davanti a una pizza.
Io ho resistito ad arrivare alla fine dell'umiliante tracollo della Tistettanta contro la Sutor (72-90) e l'unica nota lieta raccolta in una serata davvero deludente è stato l'atteggiamento della maggiorparte del pubblico canturino (8) sempre vicino a una squadra che deve ritrovare se stessa se non vuole sprofondare in baratri che parevano esorcizzati da un avvio di torneo più che discreto.
Nella serie A di pallacanestro, quando il leader della squadra stenta in avvio, si vorrebbe vedere un gruppo coeso che lo aiuta a riprendere le redini del gioco. Ieri invece gli uomini di Dalmonte, traditi dall'inizio stentato di Woood (5.5) hanno cercato di metterci una pezza ognuno per proprio conto affrettando conclusioni 1 contro 5 invece di avere la pazienza e la coesione per risolvere i problemi insieme. «Non egoismo, ma frustrazione e poca lucidità» commenterà il coasch negli spogliatoi. Nascono così le 3 palle perse di Mazzarino (5.5) , Brown (4.5) e Francis (5) alla fine del secondo quarto chiuso col parziale terrificante di 11-30 che hanno di fatto sancito l'ennesima sconfitta interna di Cantù nel torneo. A chiudere il quintetto Valenti (4.5) che dopo un paio di minuti di intensità e qualità ha spalancato l'area ai lunghi avversari invitandoli al saccheggio del campo brianzolo. La vera pietra tombale sull'incontro è stata però messa dalla ‘panchina’ perché se è vero che lo starting five ha male interpretato la partita non si può non notare che ha messo a segno il 90% dei punti (74% negli avversari) e catturato l'86% dei rimbalzi (73% nella Premiata). Quindi i rincalzi Casini, McGrath, Cukinas e Squarcina guadagnano un 4 in pagella per la pochezza messa in mostra sopratutto rispetto ai grgari della Premiata, non più noti, ma decisamente più volitivi, mentre assolviamo l'infortunato Abukar (sv) buttato nella mischia per la disperazione ma da considerarsi assente con giustificazione medica.
Le conlcusioni sono abbastanza sconcertanti. Il basket per fortuna non è soltanto fatto da numeri, ma anche dallo spirito pugnace dei suoi attori. Le cifre però sarebbero da ko tecnico perché quando la tua ala tira col 19% dal campo e quella degli avversari col 78%, catturi meno rimbalzi, perdi più palloni, distribuisci meno assist e ti intimidiscono con più stoppate di quante tu ne piazzi nell'area colorata hai poco in cui sperare. La rinascita può nascere soltanto da un gruppo che lavora insieme e dove ognuno si esprime al limite delle sue capacità in modo da creare un valore aggiunto che supplisca alla carenza di quelli individuali.

10 novembre 2007

Mondo veloce

Questa è la mia velocità di connessione ADSL da casa



Il mio contratto è per una 4 mega. Il sito mi chiede un giudizio sul mio provider (Cheapnet).
Su una scala da 1 a 5 ho deciso per un 4. Troppo severo o eccessivamente magnanimo?

7 novembre 2007

Biglietti

Cantù- Montegranaro è stata anticipata a sabato 10, ore 20.30.
Io intanto ho comprato due biglietti per questa partita del 2 dicembre


6 novembre 2007

AHAHAHAH!

Primi freddi, brume mattutine, scomparse eccellenti... serve una risata. Il merito del mio buon'umore odierno va alla coppia socialista Sapere-Moltrasio, novelli Gianni&Pinotto, che sparano: "L'ambizione (socialista e comasca ndr) è di ritornare ad avere nel comasco il consenso di oltre 10 anni fà, pari al 15%". Mitici!

Mai dire bugie

Arrivederci Enzo Biagi. Resisteremo.

2 novembre 2007

Honeymoon

15- 18 novembre
Miami beach e Fort Lauderdale







19-30 novembre
G1 : San Juan – partenza
G2 : Philippsburg
G3 : Bassa Terra
G4 : Santo John's
G5 : Castries
G6 : Bridgetown
G7 : In mare
G8 : Isola Margarita
G9 : Willemstad
G10: Oranjestad
G11: In mare
G12: San Juan - Arrivo

1-2 dicembre
Philadelphia







3-7 dicembre
New-York

1 novembre 2007

Con dominio

Oggi è stato il mio primo giorno di condominio.
Cioè, in questa casa ci vivo da oltre tre anni ormai, ma mai con gli altri inquilini.
A pranzo, nel giorno dei santi, abbiamo pranzato quasi tutti insieme dividendo polenta e costine e salamelle e vino.
Che lo so che non sembra un granché, ma vivere è sempre meglio di descrivere.

29 ottobre 2007

Outsorcing

Caro giornalista,
ti scrivo da ex collega (mai contrattualizzato in modo decente) perché forse mentre seduto alla tua scrivania sonnecchi pensando che nell'era di Internet il motto 'sempre meglio che lavorare' non sia mai stato così vero e che se un'informazione arriva da Google allora la si può considerare verificata, non ti rendi conto dei pericoli che stai correndo.
Se nell'ultimo articolo in cui parlavi dell'influenza sul mercato del lavoro creata da outsorcing (esternalizzazione dei servizi) ed economia globale pensavi di riferirti alla bassa manovalanza del tessile sappi che invece stavi parlando di un tuo possibile futuro.
Non mi credi?
In California il tuo ipotetico destino è già presente.
Se il Contra Costa Times (Medianews group) è stato risparmiato dalle fiamme californiane di queste settimane è il primo esempio che conosco di delocalizzazione in un quotidiano.
L'esperimento è nato dapprima con il reparto grafico che curava le pubblicità: trasferito in India.
40 grafici tagliati. Risparmio non dichiarato dall'editore, ma stimato intorno al 40%.
Finita qui? No di certo. Ora si passa in redazione.
Il ragionamento del management è semplice. Se il consiglio comunale di Pasadena viene segutio via Internet o con interviste fatte al telefono, che la scrivania sia a 5 oppure a 500.000 km cambia veramente poco.
Quindi il dado è tratto. Due giornalisti (di Bangalore) al prezzo di ognuno in carico negli Stati Uniti (a Pasadena).
Per ora soltanto per le news on line. Per ora.
Meditate gente, meditate.

Maledizioni

La delizia del basket è anche la sua maledizione.
L'ultimo secondo di un supplementare può decidere le sorti di una gara intensissima e se può succedere che il tuo tiratore migliore, messo sotto pressione su un campo difficile come è quello di Treviso, azzecchi la tripla della vittoria accade anche che lo stesso uomo con un tiro più 'comodo' tra le mura amiche veda la palla girare sul ferro e debba uscire dal campo sconfitto.
E' successo ieri sera in Cantù-Teramo (87-88), dopo una gara appassionante che lascia rimpianti soltanto per il risultato (terza sconfitta interna consecutiva), ma che a differenza della disfatta con Avellino ha dato anche buoni segnali per la giovane squadra di Dalmonte che deve soltanto ottenere più continuità per portare a casa il risultato pieno.
Se per me il migliore in campo è stato ancora Wood (7) sempre giudizioso nelle scelte di tiro e con l'unica pecca di essersi fatto togliere dal gioco in avvio spendendo falli poco utili, da segnalare è anche la prova di Francis (7) sempre più a suo agio nel ruolo di centro leggero (15+15 a referto) e probabilmente meglio integrato da Valenti (7), un ercolino tutto cuore, che non da Abukar (6,5), giocatore che comunque ha dato ottimi segnali di ripresa mostrandosi meno abulico che non nelle ultime apparizioni. Sufficiente anche Brown (6), ma soltanto per essere riuscito in 3 tap-in consecutivi nel momento topico della gara.
Bocciati invece Casini (5,5) e Mazzarino (5,5). Il primo utilizzato come 'difensore' ha dato ragione a Giorgio che dopo averlo visto palleggiarsi sui piedi mi ha sussurrato, 'In nomem omen', mentre il secondo ha sparacchiato da tre senza fortuna condizionando così l'avvio di gara dei brianzoli. Peggio di loro McGrath (4,5); chiamato a sostituire il play titolare ha visto la sua permanenza in campo coincidere con i peggiori momenti di Cantù ed io al caso proprio non credo.
Una nota di merito va a Tucker (mvp), avversario capace di caricarsi la squadra sulle spalle nei due quarti decisivi, ma anche sempre in marcatura sull'avversario più pericoloso. Un signor giocatore che se manterrà sempre queste medie di rendimento farà le fortune di Teramo.

25 ottobre 2007

TV domani

Come si farà tv domani?
Probabilmente così.
Essì perché se Nokia e Reuters si muovono insieme per un progetto del genere il tempo per tramutare l'idea che già da alcuni anni aleggia sul futuro della comunicazione in realizzazioni concrete diventa un istante.
Un telefonino, il Nokia N95 che è stato messo sul mercato la settimana scorsa a 560€ (le previsioni più nefaste parlavano di un prezzo di ingresso quasi un terzo più alto, giusto per non uscire dalla soglia psicologica dei 999$) potrebbe diventare il padre di una nuova generazione di microcameretrasmettitrici.
Qualche accessorio tipico come una tastierina ed un microfono, altri più arditi come un minicavalletto e due alimentatori di cui uno con celle solari faranno del cellulare una vera postazione da cui trasmettere immagini verso una regia centralizzata.
Chiunque potrà avere la possibilità tecnica di trasformarsi in video giornalista rendendo la creazione di troupe 'ultraleggere' e poco costose una realtà.
Quasi quasi lo chiedo a Espansione TV (chissà che sito stanno allestenso, è in costruzione da sempre) e me lo porto a Cantù (che fa pure rima).

19 ottobre 2007

Tonfo

Cade male Cantù, sfigura sul campo e sul tabellino (68-94).
Succede contro Avellino, società che deve aver scoperto miniere d'oro in Irpinia per potersi permettere due nazionali italiani (Righetti e Radulovic), due 'americaneuropei' di buona quotazione (Green e Smith) e quell'Eric Williams strappato proprio ai biancoblù (si dice raddoppiandogli l'ingaggio).
Succede, e non sarebbe un dramma contro una rosa così ben allestita; ma se le sconfitte interne per chi si candida a salvarsi dovrebbero avere la rarità delle nevicate sulla spiaggia quella di ieri sera fa ancora più male perché assolutamente poco dignitosa nella forma e nella sostanza.
Salvano la faccia in pochi al Pianella. Lo fa DaShaun Wood (6,5) anche se per la prima volta soffre, non si sa se più il controllo degli irpini oppure la lentezza nei movimenti dei compagni.
Lo accompagnano, ed è l'unica buona novella di giornata Casini (6,5) e Valenti (6,5), pugnaci sia a rimbalzo che sulle linee di passaggio avversarie e che avrebbero meritato forse valutazioni migliori se il basket non fosse sport di squadra con l'obbligo di condividere oneri ed onori.
Nemmeno Mazzarino (5,5) ha brillato sprecando con grinta sia al tiro che nel servizio ai compagni mentre Mc Grath (5,5) pur senza combinare disastri ha perso un'occasione per ergersi a guida in guadi perigliosi.
Se sia 'valeriana' Francis (4,5) che 'camomilla' Cukinas (5) hanno rivelato ancora una volta i grossi limiti di personalità ed intensità accennati in gare precedenti la delusione vera è stato Brown (4) da subito incaponitosi in assoli inconcludenti e morbido come il burro in difesa su Smith (ma già il bolognese Holland aveva fatto suonare un allarme sulla tenuta difensiva del canadese).
Attenzione ai novelli Icaro spiccati in volo dopo le 3 vittorie consecutive in avvio (la classifica per fortuna almeno per il momento non è da crisi di panico). Il sole sta ora sciogliendo la cera che ha permesso il librarsi in cielo e forse è il momento di avvicinarsi al suolo per evitare cadute rovinose.

18 ottobre 2007

Tifosi?

Questa sera ho visto del pessimo basket, ma ne parlerò domani.
Questa sera ho visto tifosi indegni e mi scappa di scriverne subito.
Se un arbitro deve aspettare 5 minuti per ricominciare una partita perché qualcuno ha deciso che 'deve' far volare il suo drappo dentro il campo e non sugli spalti a me viene un po' di nausea.
Se lo stesso sbandieratore riesce a infilare la bandiera nell'occhio di un direttore di gara mi incazzo pure.
Ora la multa è certa e la squalifica del Pianella possibile, anzi probabile.
La colpa non è dei tifosi ma di uno, due o tre folli del gruppo. Che hanno nome e cognome. Che il presidente Corrado ha riconosciuto e additato. Non manca di personalità il ragioniere e ancora una volta l'ha dimostrato.
Sarebbe ora che anche i conti economici di queste follie passassero dalla cassa della Pallacanestro Cantù a quella dei soliti noti.

14 ottobre 2007

5 minuti di furore (agonistico)

Sorvoliamo sulla faccia di Sabatini.
Diciamo solo che il presidente della Virtus Bologna questa sera in Brianza si è presentato in versione 'double face'. Essì, fronte o retro, qualsiasi volto mostrasse alla camera di Sky si vedeva sempre e soltanto il lato peggiore.
Parliamo di basket quindi. Quello messo in mostra dalla Tisettanta (link non retribuito di pura gratitudine alla sponsor) non è stato sufficientemente efficace per ribaltare un rapporto di forze che alla vigilia si presentava impietoso.
Soltanto 5 minuti finali di furia agonistica hanno infatti permesso ai biancoblù di limitare il passivo a 5 lunghezze (80-85) anche se, ad onor del vero, se arbitri più attenti avessero fischiato un fallo sul tiro scoccato da McGrath a 5 secondi dalla fine forse la paura delle V nere si sarebbe trasformata in terrore e quando il panico prende il possesso delle menti tutto può accadere.
La conferma di Wood (7), con l'unico neo di aver sprecato due falli troppo presto per poter dare i ritmi giusti alla squadra non è bastata quando tutti gli altri per tre quarti di gara hanno corricchiato rendendo facile la difesa fisica della Virtus, più alta e pesante, e difficile proteggere il canestro attaccato dai bolognesi quasi sempre con un buon vantaggio in cm.
Poco più che sufficiente invece questa volta Brown (6,5) prezioso a rimbalzo, ma troppo discontinuo in attacco e superabile nella metà campo canturina.
Mazzarino e Mc Grath (5,5 per entrambi) non hanno dato questa sera la pericolosità nel tiro da fuori che è l'arma più potente per aprire aree 'pesanti' come quella degli uomini di Boniciolli. Aree dove Francis (6,5) ha dato una cerca consistenza, certo più del troppo morbido Cukinas (5,5) di cui forse ci condizionano anche i colori da malaticcio.
Sotto le plance ingiudicabile Squarcina (sv) mentre tra il deleterio e l'abulico Abukar ha certamente meritato la palma del peggiore in campo (4,5) per la seconda serata consecutiva.
Per quanto visto non siamo nemmeno certi che abbia tenuto il campo per la mezzora registrata dal referto. Noi lo ricordiamo in due tiri stanchi e nulla più.
Male anche Casini (5). Il carattere si mostrare non facendosi fischiare un tecnico (sacrosanto anche se severo) e due falli in sei minuti. La pensa così anche Dalmonte (6,5) che ha preferito dimenticarselo in panchina nonstante una serata dove il tiro da tre non abbia regalato soddisfazioni (6/23).
Insomma, una Cantù che non è stata stracciata dagli avversari, ma che ha mostrato tutti i suoi limiti concedendo un rimbalzo offensivo ogni 3 tiri sbagliati da Bologna (che replica con 1/5) e con una panchina capace di dare soltanto il 15% dei punti (oltre il 40% dalle riserve emiliane).
Una Tisettanta chiamata già giovedì a rifarsi contro un'Avellino risorta che si è sbarazzato di Udine e porterà al Pianella chili e centimetri dell'ex di turno Williams.

Paga

Brutte notizie da Cantuky. L'incoerenza paga.
Non fingeremo di essercene accorti oggi, ma siamo davvero curiosi di vedere la faccia del presidente della Virtus Bologna sul parquet di Cucciago.
Sabatini, dopo le roboanti dichiarazioni in cui si diceva a un bivio morale e magister di esempi di condotta per le giovani leve sportive (leggi per esempio qui oppure qui) ha mostrato ancora una volta, e non se ne sentiva il bisogno, che un portafoglio ben gonfio può pagare per ogni regola infranta e che ogni castigo può sempre essere tradotto in multa con soddisfazione di chi incassa e spesso indifferenza di professionisti altamente remunerati.
Permettemi la paternale moralista anche perché son contento che gli americani delle V nere giochino.
Da queste parti siamo abituati a sfide vere, senza esclusioni miracolose a spianare la strada.
Poi vinca il migliore anche se perché Cantù si salvi forse dovremmo augurarci l'opposto o semplicemente 'vinca chi ha più cuore'.

12 ottobre 2007

Restauro

Lo stimolo mi è venuto da Giorgio.
Da mesi voglio fare un 'face lifting' al blog e mentre mi impigrisco l'ultimo degli internauti in quattro e quattr'otto me ne redige uno tutto nuovo.
Quasi un'affronto. Proprio a me che (non ricordo nemmeno più quando, ma parliamo di albori delle e-mail) lo aiutai a creare la prima casella di posta elettronica in Hotmail e con Altavista riuscimmo a scovare gli zii d'America.
Bravo! Sono fiero di te.
E poi mi hai dato la sveglia.
Nulla di sensazionale ma nuovi colori, nuova descrizione, nuova foto nella testata (scattata da me sulle strade della California). Sicuramente meno originale di quella di default della piattaforma, ma anche più adatta al tema.
Enjoy.

8 ottobre 2007

Attendere prego

Devo una risposta.
Perché chi mi vede magari mi chiede 'di persona personalmente' e la ottiene, ma immagino che anche chi non mi incontra magari voglia domandare e non osa.
Quindi spiego.
Perché latito?
Ultimamente navigo non dico nella tempesta, ma in balia di un bel refolo gelido beh, quello almeno sì. E dovrei raccontarvi di Asl, assistenti sociali, disillusione, pianti coniugali, conticini della serva e altre 'palle' che non sono soltanto poco interessanti, ma anche difficili da narrare con ironia e sarcasmo, come piace a me. Da me almeno, che ci sono in mezzo.
Quindi non mi restano che le palle a canestro. Per ora.
Guardo sempre avanti per abitudine e per inciampare il meno possbile. Mi sembra di scorgere il sereno all'orizzonte.
Considerando la miopia non dovrebbe neppure essere lontana la schiarita.
Attendere prego!

7 ottobre 2007

Chi ben comincia

L'avvio è pieno di ottimi auspici.

Entriamo al Pianella con largo anticipo, ma il fortino brianzolo è già pieno.

Il primo sguardo ci cade su un '2 aste' che recita "Tetta c'è". Infantilmente consci del nostro complesso d'Edipo la prendiamo come una buona notizia.

La seconda lieta novella, pur se ampiamente anticipata, si materializza quasi subito con Pierluigi Marzorati promosso unico tra gli italiani a entrare nella Hall of Fame della palla a spicchi europea che regala il prezioso riconoscimento alla sua Cantù. Scusate se è poco!

Il resto è basket. Buona pallacanestro, divertente, velocem equilibrato.

A tratti abbagliante.
Forse più per l'effetto della nuova divisa per ipovedenti con inserti arancio fluorescenti e nomi e numeri cubitali che per il gioco espresso.
Ma i meccanismi seppur incerti cominciano a innescarsi, soprattutto in difesa, e tenere a 60 punti gli avversari ricchi di esterni mortiferi di Scafati è impresa che se non di valore assoluto fa certamente ben sperare.

Così il divario di 10 lunghezza sancito dalla sirena finale (70-60) rispecchia una gara a lungo equilibrata, ma con Cantù capace di accellerare con killer istinct all'inizio dell'ultimo quarto.

Merito soprattutto di un Wood (7,5) già lucido anche quando viene messo sotto pressione, di Brown (7) capace di colpire con un'ottima varietà di colpi e di un Francis (7-) a tratti distratto, ma capace di non farsi schiacciare dai lunghi avversari che ad onor del vero mancavano del loro punto di riferimento principale sotto canestro.

Qualità anche da Squarcina (7) finalmente capace di tenere il campo da giocatore di serie A1, da Mazzarino (6,5) velenoso nel tiro pesante nel finale e Cukinas (6) incisvo in difesa, ma troppo morbido in fase conclusiva. Da rivedere Mc Grath (6) per lunghi tratti impalpabile, ma soprattutto Abukar (5) troppo poco incisivo per una formazione che vorrebbe inserirlo con continuità nello starting five. Non giudicabile Casini (sv) apparso e scomparso senza il tempo di capire dove fosse finito.
Ottimi auspici dicevamo e se il primo posto in classifica dopo due giornate vale quanto una scorta di gelati in Alaska se lotta per la salvezza dovrà essere i 4 punti raccolti nelle prime due giornate potranno rivelarsi preziosi nella battaglia di sopravvivenza nell'elite della pallacanestro italiana.

3 ottobre 2007

Sempre qui



Una vita da prodiano
sempre a prendere schiaffoni
a tenere tutti buoni circondato da coglioni
una vita da prodiano
a dar retta anche a Parisi
tutti vogliono poltrone
o minacciano la crisi
...li, sempre lì
maggioranza, finche ce n'hai stai lì, stai lì.

Una vita da prodiano
di chi sa che dura poco
con l'Unione che ormai dorme e non fanno le riforme
una vita da prodiano
uno strilla l'altro inciucia
con i senatori a a vita dacci dentro di fiducia
...lì, sempre lì
conto un cazzo
ma se ce n'è sto lì, sto lì
sempre lì
conti un cazzo
ma se ce n'è stai lì, stai lì
sempre lì, lì nel mucchio
tra compagni ed ex dc

6 settembre 2007

Sicko

Ora non voglio dire che in Italia la sanità funzioni perfettamente.
Code, liste d'attesa o medici inetti sono nell'esperienza di ognuno.
Però mia suocera, di certo non ricca e poco disposta a farsi curare quando si reggeva sulle sue gambe è stata ed è medicata per il suo aneurisma celermente e con amore.
E gratis!
Il che, uscendo dal cinema dove ho appena visto Sicko, non è certo poco.
Tranquilli, la mia capacità critica è intatta e so distinguere l'indiscutibile dall'opinone.
Ma un grazie, a chi ha ieri e oggi, ha fatto sì che ciò sia possibile, è doveroso.

2 settembre 2007

21 agosto 2007

6 di meno

"Finché s'ammazzano tra loro..."
Giuro, non l'ho sentita al bar in una rissa tra Cynar-dipendenti.
E' stato titolo in prima pagina di Libero riferito alla strage di Duisborg.
E scommetto, conoscendo il becerume del target del quotidiano di Feltri, che quel giornale avrà pure venduto molto. Chiusura del catenaccio un fantastico
"...6 di meno".
Già mi aspetto un'escalation di queste profonde analisi sociali.
Provo a rubargli qualche titolone.

Piove governo ladro
... dopo la siccità Prodi allaga l'Italia

Si stava meglio quando si stava peggio
... una volta i treni arrivavano in orario

Meno tasse per tutti
... ma anche no, basta non pagarle

17 agosto 2007

Vacanza

Questo è il mio alter ego di Springfield. Ovviamente è un lacustre.

11 agosto 2007

Oggi ero qui

Oggi ero qui. E lo sarò anche domani. E a Ferragosto.
Ed ogni volta che non sarò in ufficio fino a metà settembre almeno.
A riposarmi. Lavorando.

Il compenso? Questa vista.

10 agosto 2007

Chiosco

Scomparso??
No, soltanto strapreso.
Lavoro (niente ferie ad agosto visto che le avevo programmate a luglio), ospedale, faccendare minimo indispensabile per distinguere la casa da una discarica e chiosco (nella vece non remunerata, ma altamente onoraria di 'direttore del...').
Il sabato e la domenica pomeriggio infatti (e ferragosto e ogni volta che non sono in ufficio) se come me siete ancora lariani e vi va di fare un giretto mi trovate li, a Tremezzo, nel chiosco a fianco a Villa Carlotta.
Se mi prendete in buona può essere che vi offra anche da bere :-)

2 agosto 2007

Bravissimi

"Sono bravissimi!".
Rasserenante sms dalla moglie al primo colloquio con i medici del centro di riabilitazione dove da ieri hanno spostato mamma Mina.
Dopo l'impatto con la struttura di Mariano, non all'altezza della moderna neurochirurgia del Sant'Anna, finalmente una buona notizia.
Ora sta a Mina iniziare a lavorare.
Noi, come sempre, possiamo solo aspettare.

22 luglio 2007

Personaggi

Se in copertina non ci finisce Corona lascia il suo posto a Lapo.
Per noi incensurati, senza nemmeno un'overdose da raccontare son tempi durissimi.
Se non ci tatuiamo sul braccio 'outsider' come uno degli eredi Fiat (e senza la sua dote miliardaria, in fondo in fondo, ne avremmo diritto), non andiamo in Sardegna con Lele Mora a spendere i milioni rubati ai correntisti della banca che presiedevamo, non abbiamo nemmeno provato a fare fotoricatti col telefonino non ci cagherà mai nessuno.
Sopravviveremo, noi!
Non ci auguriamo tanta fortuna a chi non abbastanza fantasia e originalità per scegliere personaggi da copertina più edificanti.

17 luglio 2007

Malattia

Sono fortunato.
Poche volte, fino ad oggi, mi son dovuto confrontare con la malattia.
Forse la mia parte se l'è caricata sulle spalle mia madre, infermiera per vocazione e lavoro da sempre e per sempre. Speravo di averla scampata.
Da ieri la mamma di mia moglie è uscita da rianimazione ed è ospitata in neurchirurgia intensiva.
Sembrava una bella notizia. E' una bella notizia.
Eppure Sonia ieri, per la prima volta da quando sua madre ha rischiato di morire per un'emorragia cerebrale, ha pianto a lungo in ospedale.
Forse cominciamo davvero solo ora a fare i conti con ciò che sarà.
Fino ad oggi abbiamo vissuto un'atmosfera da 'scampato pericolo'.
Ora comincia il calvario delle scoperte quotidiane e delle speranze più o meno realizzate.
Sono fortunato. Speriamo che basti.

6 luglio 2007

Pronto?

La domanda, inflazionata nell'ultima settimana:
"Sei pronto?".
Risposta da film (che tra l'altro forse un po' Kurt Russel mi assomiglia):
"Io sono nato pronto!".
Sarà vero?

25 giugno 2007

Asiarrivederci

Sarebbe stato bello, ma non così.
L'Asia dovrà aspettarci ancora perché il viaggio di nozze è stato annullato.
Se riusciremo staccheremo comunque una settimana che dedicheremo al completo riposo in quanto nei prossimi mesi ci servirà parecchia energia.
Vabbè: Non è un addio, ma un arrivederci.

24 giugno 2007

Straordinari

Non ho buone nuove.
A una decina di giorni dal matrimonio, ieri, la mamma di Sonia si è sentita male ed è in rianimazione.
Prognosi riservata.
Ci sposeremo! Comunque.
A meno che non succeda ciò che non ho nemmeno il coraggio di scrivere.
Il nostro ottimismo ci orienta a mesi e mesi di riabilitazione, che ad oggi, è la prospettiva migliore.
Ci servono però gli straordinari. Non i nostri, i vostri.
Di serenità ed allegria perché a noi non ne rimane molta. Saremo un po' parassiti della vostra.
Voglio comunque regalare a mia moglie una bella festa.
Perché voi forse non lo sapete, ma se lo merita.
Non potrò evitare le sue lacrime in quel giorno. Impossibile.
Quindi aggiungiamo. Tanti sorrisi e risate e abbracci.
Ecco sì, facciamo gli straordinari!
Sono sicuro che ognuno di noi lo è in qualche modo.

15 giugno 2007

S.E.

Dovevo aspettarmelo.
In fondo chi mi conosce sa che io sono di Forza Italia da sempre e da generazioni.
Dicono che perfino il mio bisnonno fosse di Forza Italia.
Sua Emittenza deve averlo saputo e, puntuali, mi son arrivati gli auguri.
Mi consenta, Sire, di dedicarle questo post di ringraziamento.

13 giugno 2007

Cacciamoli

Dice Mastella: “La giustizia non è una fiction, eliminiamo l’idea di una grande fiction all’italiana - sono le parole del Ministro che su questo tema parla molto a lungo - chi sbaglia paga, i fatti di giustizia sono giustizia ed il deputato paga”.

Dice Radio 24: L’on. Cesare Previti, condannato a 6 anni con sentenza passata in giudicato, interdetto dai pubblici uffici e cancellato dalle liste degli elettori del comune di Roma, è ancora a tutti gli effetti deputato in Parlamento e percepisce tuttora la diaria ”.

Cacciamoli. Tutti!

11 giugno 2007

Gemelli diversi

Gianni Alemanno in questi giorni protesta contro il sindaco di Roma Veltroni perché, a suo dire, non è stato in grado di garantire il pieno accesso alla città eterna per motivi di sicurezza a George Bush.
Gianni Alemanno nel 1989 è stato arrestato per i disordini e le proteste contro la visita ai caduti statunitensi della seconda guerra mondiale dell'allora presidenteUsa, Bush padre.
Schizofrenia o omonimia?

8 giugno 2007

Pretaccio

DON RENZO SCAPOLO tra meno di un mese mi sposa.
Don Renzo Scapolo è uno dei candidati alla votazione popolare on line per l'attribuzione del "premioperlapace.it".
Il vincitore sarà individuato sulla base del maggior numero di segnalazioni on line che perverranno sino alla mezzanotte del 24 giugno 2007 all'indirizzo:
www.regione.lombardia.it.
Per questo, se vi fidate del mio poco giudizio e non sapreste per chi altri votare, beh votatelo.
Se invece non vi fidatee vorreste saperne di più di questo pretaccio ecco per voi una breve biografia di Don Renzo.
Fondatore dell'associazione Sprofondo, presidente sin dall'atto della sua nascita.
È anima e cervello.
È trascinatore, promuove,coinvolge, organizza e realizza.
Il suo rapporto con i Balcani nasce da molto lontano. Allo scoppio del conflitto in Croazia e Slovenia nel 1991, si attiva immediatamente per creare ponti di solidarietà concreta: lancia un gemellaggio tra la Caritas decanale zona Prealpi (ossia quella del circondario di Caversaccio) e la diocesi di Hvar, che comprende le isole di Hvar e Brac, dove da subito vengono alloggiati migliaia di profughi in fuga dalla guerra.
Il 25 luglio 1994 fonda l'associazione Sprofondo.
Nel novembre del 1994 prende i primi contatti con l'allora vescovo di Sarajevo Vinko Pulijc e il sindaco Kupusovic. In base alle loro richieste, lancia la prima campagna di raccolta fondi per acquistare stufe a legna per la povera gente. Per otto mesi parla su radio Maria tutti i giovedì sera, collegandosi con un ospite bosniaco.
Il 25 dicembre 1994 parte alla volta di Sarajevo con il primo convoglio di tre furgoni con generi di prima necessità. Nel maggio del 1995, in occasione di uno di questi convogli, decide di rimanere a Sarajevo per essere più vicino ai poveri-cristi.
Da quel momento alterna i periodi in Bosnia con brevi puntate in Italia per rinvigorire il "focolare" della solidarietà.
Quattro anni e mezzo di permanenza a Sarajevo gli permettono di costruire moltissimo in termini di opere, ma soprattutto di fiducia da parte di migliaia di persone, dai più poveri ai più quotati; bosniaci, italiani, gente di ogni nazionalità, credo, ceto; militari e pacifisti; aiutanti e aiutati.
Grazie a lui, ai numerosi volontari di lungo corso e ai collaboratori bosniaci, la sede dell'associazione diventa punto di riferimento per molte altre associazioni italiane e straniere; per i militari italiani via via succedutisi nelle forze ONU di stanza a Sarajevo.
Ma soprattutto centinaia sono state le riunioni dei gruppi di collaborazione, il "miracolo a Sarajevo" di don Renzo, uomini e donne, per lo più profughi da tutta la Bosnia, riuniti per risolvere comunitariamente i problemi della dura quotidianità del dopoguerra in questa città.

Memoria corta

Leggo in questi giorni di varie iniziative per festeggiare i 100 anni del Calcio Como.
Sembro essere l'unico a ricordare che in realtà la società che anche quest'anno ha partecipato al campionato di serie D, non soltanto non ha un secolo di vita ma è in fasce, in quanto nata dal fallimento dell'AC Como, quella sì gloriosa e storica, da un paio d'anni suppergiù.
Capisco la società che millanta perfino nel logo un 1907 che non le appartiene (ha soltanto comprato un titolo sportivo da ciò che mi risulta), che i tifosi vogliano rimuovere il trauma e abbiano voglia di festa, ma perché giornali e tv si prestano a modellare la verità per mostrarne una compiacente fingendo di dimenticare la disfatta sportiva e societaria del 2005.

4 giugno 2007

Monstre

Non so chi sia il Mostro del Lago, ma al di la della 'deboscio dance' tanto di moda, mi piace molto il video abbinato. Proponiamolo alla tv locale?

28 maggio 2007

Casting

E' ufficiale.
Ci siamo giocati una testimone.
Il casting per sostituirla è già iniziato.

19 maggio 2007

17 maggio 2007

Isola dei Famosi

Berlusconi compra Endemol, ma il figlio tranquillizza la Rai.
L'Isola dei famosi verrà rilanciata.
La nuova versione si girerà ad Alcatraz.
Già assicurata la presenza di Enzo Biagi, Ilda Boccassini, Daniele Luttazzi, Stefania Ariosto e Nanni Moretti, Enrico Deaglio, Sabina Guzzanti.
Il reality sarà condotto da Emilio Fede, mentre si dice che l'inviato potrebbe essere addirittura il senatore Guzzanti, papà di Sabina.

15 maggio 2007

Superfluo

Family day.
MI sposo a luglio, in chiesa, ma non ci sarei mai andato.
In compenso erano in prima fila o appoggiavano la manifestazione:
  • Berlusconi - divorziato, con figli dal secondo matrimonio che a loro volta hanno avuto o asppettano figli fuori dal matrimonio.
  • Casini - divorziato con figlio fuori dal matrimonio
  • Daniela Santanchè e Gabriella Carlucci - separate
  • Elisabetta Gardini - convivente con figlio
  • Roberto Calderoli, Castelli e Bossi - tutti sposati a due mogli, a volte anche col rito celtico
  • Deputati e senatori che godono dal 90 del Fondo di solidarietà fra gli onorevoli deputati, una specie di Dico per pochi eletti. Tra loro il mio senatore (nel senso di circoscrizione), Alessio Butti (AN), che mi risulta conviva con Giovanna.

Che dite, la mia presenza era superflua?

11 maggio 2007

Er cicoria

Rutelli dice che se non fosse ministro avrebbe partecipato al "Family Day".
Per sciogliere l'amletico dubbio è sufficiente che "er cicoria" si dimetta dalla carica lasciandola magari a chi è più in sintonia con i provvedimenti governativi che rappresenta.
Se poi riuscisse a convincere anche Mastella a fare lo stesso meriterebbe il cavalierato della Repubblica.

4 maggio 2007

Tempismo

Pessimo tempismo.
Tempo di 740 e di solito verso il mio 5 per mille alle Acli, associazione cattolica a cui riconosco molti meriti nell'assistenza ai lavoratori.
Purtroppo da sempre detesto gli slogan e le politiche 'contro'. Quello di questi giorni è sul Family Day che per quanto abbellito di buoni propositi si presenta come un'azione contro la legge Pollastrini-Bindi che vuole riconoscere maggiori diritti alle coppie di fatto.
Indi, cari aclisti, quest'anno farete a meno del mio obolo per quanto io resti fiducioso che la ragionevolezza che sempre vi ha accompagnato presto tornerà ad illuminare i vostri dirigenti.
A proposito, suggerite pure un'alternativa.

3 maggio 2007

Omonimie

Pensano. Con la testa fra le mani. Conoscendo il contenuto di quei macrocrani stampati in 6 per 3 che ti adescano a Como, c'è di che aver paura.
Un esercito di aspiranti consiglieri comunali comaschi che quest'anno non ha badato a spese. Evidentemente la politica ha un buon ritorno economico perché nemmeno i tangestisti della Milano da bere potevano permettersi di inchiostrare tanta carta.
Faccioni pensierosi, anonimi, che cercano di strapparti un voto. In fondo, una scritta alta almeno un metro, dovrebbe attirare qualche preferenza.
Tutti uguali tranne uno. Tra gli aspiranti consiglieri c'era chi sul poster spingeva macchine o si improvvisava artigiano. Beh, è stato segato prima del via. Non mi dispero, non sarei mai stato un suo elettore, ma almeno lo sforzo creativo andava premiato. Il suo partito, AN, sembra abbia invece candidato un quasi omonimo per tagliarlo fuori senza che lui se ne accorgesse e protestasse.
Che il personaggio in questione poi si proponesse come principale avversario interno del Federale locale è sicuramente soltanto un caso. Come che i due non si sopportino. Come che l'esclusione sia stata comunicata soltanto pochi minuti prima delle scadenze previste.
Un bell'esempio di come sia limpida e pulita la politica di Alleanza Nazionale sul Lario.
Ma AN comasca con le omonimie si diverte un sacco a giocare.
Sempre per caso propone anche un personaggio che si chiama come mio fratello. Al di la del nervoso che mi provoca vedere un nome che adoro associato a quella sigla, c'è un'aggravante.
Se non suonasse immodesto infatti, potrei definire Mauro un anchor man locale essendo il fratellino uno dei pochi giornalisti dell'unico telegiornale comasco.
Combinazioni. Come lo è sicuramente che il candidato, poco conscio delle poca sintonia tra il suo cognome e le camicie nere, non metta il suo faccione sui cartelloni 6 per 3 che tanto vanno di moda tra i colleghi.
I casi della vita.
Ricordati però! Se sei uno dei 20 lettori del blog o tra i molti che invece guardano la tv e per caso fossi tentato di votare "Migliavada", sappi che nessuno con quel cognome tra quelli che tu conosci e stimi si candiderebbe mai per AN.
Nè io (il nome sui giornali inizialmente è stato il mio per errore) nè mio fratello Mauro.

25 aprile 2007

Festa

Che festa sia!
Perché è il mio onomastico.
Perché grazie alla Liberazione mio nonno uscì vivo da un campo di concentramento nazi-fascista.
La sua colpa fu quella di aiutare gli ebrei a sfuggire alle leggi razziali di Mussolini aiutandoli a scappare in Svizzera. Senza processo, lo stesso giorno passò da quello che è oggi il tribunale di Como a un treno per un campo di sterminio.
Fu uno dei fortunati che riuscì a tornare. Mentre era via mia nonna per mantenere la famiglia cuciva camicie nere su cui imprecava e sputava.
Il fratello di mio nonno fu arruolato. Spedito in Russia dal Duce con l'esercito italiano.
Anche lui fu fortunato. Fu catturato dall'Armata Rossa con le dita di un piede congelate.
Da prigioniero, fu curato e lavorava nei campi in una specie di fattoria-comune insieme a russi e altri prigionieri. Grazie alla liberazione potè tornare in lande più calde.
Due fratelli. In campi forzatamente opposti.
Han sempre festeggiato il 25 aprile.
Alla faccia di chi dice che è la festa di una parte sola.

21 aprile 2007

Autoritratto Pop

Non so disegnare. Tra le altre cose, si intende.
Ma ci ho provato.
Ne è uscito un autoritratto pop.


19 aprile 2007

Non c'è posta per me

Ho deciso di farmi amare dalle poste del mio paese. Un ufficio postale dove il tempo scorre immutato.
Da 15 giorni la mia cassetta delle lettere è più vuota del reggiseno di una modella anoressica.
Abituato alla dose minima e costante di bollette da pagare, pubblicità non richieste, scocciature cartacee, ma soprattutto alle riviste a cui sono abbonato ho invano cercato un doppiofondo nella buca, un passaggio segreto dove le missive si nascondono, un burlone che quando son distratto mi stacca l'etichetta con nomi e cognomi.
Tutti tormenti inutili. Per fortuna Sonia è una chiacchierona e, in poche ore, riesce a sapere dal vicino che il postino è in ferie. Beato lui! Ma possibile non ci sia un sostituto?
Vabbè. Scocciatura minore. Decido da bravo cittadino di passare al self service. Se la posta non va a Maometto, Maometto andrà alla posta.
Mi presento all'ufficio postale di Casnate con Bernate e gentilmente, senza alcuna voglia di polemizzare, chiedo la mia posta.
mi si risponde. Perché?
. Beh, ma son venuto qui io apposta.
. Ma almeno le riviste...
.
Il pimo pensiero (forse vedo troppi cartoni animati) è stato di infilare i baffi dell'uomo allo sportello nella macchinetta dei conti correnti postali. Che pagasse le sue colpe!
Ok. Un respirone e passiamo ai seguenti.
Capisco il diritto alle ferie, ma in un'azienda dove si è pagati per lavorare e che non si affida al volontariato non si può negare un servizio per l'evidente incapacità di un capoufficio di gestire i turni di riposo. Dove ho sempre lavorato io, almeno, non si fa.
E chi ha spedito ciò che io devo ricevere ha pagato un servizio che non ottiene.
E potrei avere problemi per pagamenti ritardati.
Per favore, offritemi un capro espiatorio su chi sfogare la mia rabbia!

Storie

Vai in Sardegna e conosci, tra gli altri, un fotografo.
Testa rasata, zainetto sempre in spalla, aria vissuta di chi la sa lunga quello ti racconta di squarci di vita e un figlio in Sud America, sequestri dell'anonima, codice barbaricino, banditi, servizi segreti, belle donne.
Le storie son tanto interessanti che ti piacerebbe perfino credergli.
Poi scopri che per qualche scatto a Berlusconi 'beato tra le donne' sale alla ribalta della cronaca.
Se posso credere che due vallette e una rossa da grande fratello siano parte del think tank berlusconiano (questo spiegherebbe il parto di molte leggi) posso confidare tranquillamente anche nelle storie di Antonello.



15 aprile 2007

Poliziotti?

Non ho nulla contro le forze dell'ordine.
Il loro lavoro è indispensabile, pericoloso, poco gratificante. Debbo molto a chi svolge quella missione con passione e fatica.
Però...
Sabato pomeriggio alle 16 ero davanti al Castello Sforzesco di Milano. Giornata estiva, piazza affolattissima di turisti, tranquillità sovrana.
All'improvviso si sentono gomme stridere. Forte. Più forte.
La gente cercava di capire da dove arrivasse il rumore, individuare il pericolo.
Mirando la folla che si apriva velocemente per non venire calpestata dai pneumatici l'ho vista. Era biancastra, senza insegne ufficiali, piccolina. Una vetturetta da città.
La macchina si ferma a ridosso di un aiuola e mentre 4 'marocchini' raccolgono alla bell'e meglio le borsette taroccate nei loro lenzuoloni e se la danno a gambe Starsky e Hutch scendono dalla macchina.
Fanno i 'poliziotti', anche se magari nemmeno lo sono, ma la scena fa pensare a un raid di vigili, polizia o finanza.
Fa pensare. Ma non un distintivo, un berretto, un'insegna.
Sono palestrati, rasati e giovani. Si stirano nelle magliette attillate e arraffano 3 borsette di pelle colorata sfuggite ai venditori abusivi. Magro bottino di guerra. Finirà in centrale o nel cassettone di una fidanzata?
Schifato li guardo e mentre cerco di raggiungere Cadorna rimprovero a me stesso di non essere intervenuto.
Se avessero dovuto qualificarsi oggi almeno saprei con chi protestare per i due imbecilli che hanno messo in pericolo decine di turisti per raccattare due borsette e far scappare i negri. Sempre che a chi li comanda interessi qualcosa.

10 aprile 2007

Gorbaciov

Se fossi 'born in the Usa' sarei un democratico (abbastanza di sinistra).
Tale e quale Gorbaciov.
Chi lo dice? Questo test...

5 aprile 2007

Buona Pasqua

... dilapidate la gioia, sperperate l'allegria......

...per trasmettere la
felicità, bisogna essere felici! E per trasmettere il dolore, bisogna essere
felici......

non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre...



Digiuno

No. Non è perché mi sposo!
Ma mi tocca!

PROGRAMMA DIETETICO DEL SIG. MARCO MIGLIAVADA

Peso attuale Kg 102

Altezza cm 180
Crf addome cm 114
BMI 31,5
Peso desiderabile ed accettabile Kg 85


QUESTA DIETA CONTIENE
Proteine g 70,64 19,28%
Lipidi tot g 45,48 27,94%
Lipidi anim g 2,20 4,84%
Lipidi veg g 43,28 95,16%
Glucidi sol g 61,16
Glucidi disp. g 168,28 52,78%
fibra g 6,80


KCALORIE 1465,20
Ferro mg 9,80
Calcio mg 447,60
Fosforo mg 1128,00
tiamina mg 0,59
riboflavina mg 1,32
Niacina mg 30,40
Vitamina A mcg 538,00
Vitamina C mg 34,00
Potassio mg 2389,84
Sodio mg 703,80
Colesterolo mg 142,00

3 aprile 2007

Start

E il primo temporale mi inaugura ufficialmente la stagione primavera-estate lariana.
Enjoy.

Buoi

Ci hanno messo giusto quei dieci anni, 20 ottobre 1997, a chiudere la stalla.
I buoi li avevano lasciati uscire allora quando il governo Prodi avviò la privatizzazione della Telecom. Dalla vendita del 35,26% del capitale si ricavano circa 26.000 miliardi di lire.
La privatizzazione, che comporta la quasi totale uscita del Tesoro, venne realizzata con la modalità del cosiddetto nocciolo duro, cioè cercando di creare un gruppo di azionisti in grado di farsi carico della gestione della società. A causa della scarsa risposta degli investori italiani il nocciolo duro fu in realtà un nocciolino duro: il gruppo con capofila gli Agnelli riunisce solo il 6,62% delle azioni.
Poi calarono gli unni e razziarono tutto ciò che riuscirono a partire al patrimonio immobiliare, parte proprietario e parte acquisito nella fusione con Olivetti.
L'ultimo ad essersi arricchito è stato Tronchetti-Provera. I buoi, quelli del parco quotiato in borsa, hanno solo potuto versare lacrime, fino ad oggi.
Siamo tanto sicuri che non vogliamo che la acquisiscano mani straniere?

29 marzo 2007

Criptico

Messaggio criptico.
Amica del mio amico.
Ti aiuto. Lui non lo sa, ma è rosso di capelli. Anzi, ormai quasi grigio.
Mi si dice che leggi qui sometime.
Quindi invitati a cena a casa mia che lui non ha nemmeno ancora visto la scala e continua a dirmi 'sì, forse, ma ....'.
:-)

27 marzo 2007

Sicuri?

Sarà che di solito qui ci scrivo all'alba.
Sarà che i miei neuroni stanno diventando più pigri di un bradipo in primavera, ma sono convinto che comprendere ciò che succede nel Bel paese diventi sempre più difficile.
Dunque! Un anno fa, campagna elettorale delle politiche e delle amministrative, Milano era diventata una città finalmente sicura grazie alla miracolosa, geniale e illuminata scelta del governo Berlusconi di assegnare poliziotti di quartiere.
Bene! Yuppie!
Un anno fa.
Non nel Mesozoico.
Parlo della primavera 2006. Più o meno l'arresto di Provenzano, ma prima della vittoria ai Mondiali di Calcio.
Ieri.
La sindachessa meneghina Letizia Moratti ha portato in piazza 50.000 (dice lei) concittadini per protestare. Non contro il governo (ridice lei, anche se An, Forza Italia e la Lega questa cosa non l'hanno tanto capita) ma a favore della sicurezza.
Insieme alla sciura , anche il primo cittadino di Como. Per solidarietà; che una mano nel momento del bisogno (e in campagna elettorale) non la si nega a nessuno.
Peccato che a Como (città e provincia) proprio il 2006 passerà alla storia per un colpo di pistola a bruciapelo partito dall'arma di un vigile urbano puntata alla testa di un ragazzino sospettato di essere un temibilissimo imbratta-muri. Lui, il dottor Bruni potestà del Lario, non se ne deve essere accorto.
Prima. Durante. E dopo.
Forse, a Como però, più che rinforzi di agenti di sicurezza, servirebbe qualche cassaforte in più dove deporre le armi dei ghisa e una selezione migliore di chi le stesse deve impugnare.
Forse.
Io il Paese faccio sempre più fatica a capirlo, ma la tentazione di rinunciarci emerge prepotente.

26 marzo 2007

Borat

Non ci volevo credere, e infatti per un bel po' non ci ho creduto.
Me l'aveva detto subito Sonia.
'Questo Borat è una cagata'. Io però un po' perché bastian contrario di natura, un po' per puro snobismo ho ribattuto piccato e quasi arrogante con quel tono che si assume con chi non riesce a vedere la luce come noi eletti.
Per un po' ho tenuto duro, con me stesso, non con lei.
Sì, ci doveva essere la seconda chiave di lettura. Anche nella scena in cui si rotola in un simil 69 con un ciccione grottesco. E sicuramente c'è.
Ma anche a me che mi nutro di pane e Simpson è subdolamente sfuggita.
Non mi assocerò a chi protesta per l'antisemitismo o lo misoginia di una pellicola che è chiaramente caricaturale. Non è ciò che c'è nel fim che mi ha deluso. E' tutto ciò che manca.
Per me Cohen è il grande 'Ali G' che mi faceva scompisciare dal ridere con le sue provocanti interviste a personaggi che non sapevano di avere a che fare con un comico, mentre Borat francamente mi è sembrato di una piattezza soporifera.
Mi tocca darle ragione, per una volta.
Questo Borat è una cagata.

22 marzo 2007

Scatti






Visto che ho le poche foto a portata di mano eccovi due scatti due delle mie avventure malesi.






Foto di gruppo

Parte dei corsisti. Assente giustificato Leon.
Altri han frequentato soltanto parte del training, ma non li ho fotografati perché erano troppo brutti. ;-)



Da sinistra a destra: Shazman, Nurmajdah, Sugianto (Suki), Kamal (Kelvin), Suhaila (Sue), Nazatulazwa (Annamaria), Azizul.

News

Ti sei assentato un attimo e quando torni scopri che siccome è tornato l'inverno i comunisti hanno rapito un talebano fotografato da Corona in compagnia di un trans e della figlia di Berlusconi, ma siccome l'hanno rilasciato Condoleeza Rice ha minacciato di bocciare il decreto Bersani.
O no?

20 marzo 2007

Friends (IV)

C'è che son tornato.
Però mica vi ho ancora raccontato tutto.
C. è un filippino dalle origini ispaniche che ormai si notano soltanto nei nomi e che vive in Brunei.
Nel sultanato C. cura la parte tecnica di uno dei tre quotidiani della città-stato.
Non che sian molte le notizie da pubblicare in realtà. Un mix di copia e incolla da agenzie internazionali regolarmente filtrate più qualche puntata delle 'mirabili avventure e la splendida magnificenza del nostro amato Sultano'.
Il tutto ovviamente dopo aver richiesto le necessarie autorizzazioni. Essì perché per pubblicare la divina foto del Sultan, bisogna cheidere un permesso al ministero. Anche se la foto è d'archivio e l'avete già stampata dozzine di volte. Anche se ritratta dal fotografo uficiale del palazzo. Anche se arriva drettamente dall'ufficio stampa insieme alle veline di giornata.
Ma in Brunei tutto necessita di un autorizzazione ministeriale.
Bere alcol, per esempio. Permesso accordato solo tra le mura domestiche.
Oppure riunirsi in più di dieci. Questa è addirittura un'autorizzazione ministeriale. Che sia una cena tra amici o il compleanno dei tuoi bimbi con gli amichetti.
Il casino è quando inviti 9 persone e ti si imbuca uno all'ultimo momento.
Permesso necessario per circolare dopo le 21.
Impossibile avere un taxi che non faccia servizio tra l'aeroporto e la piazza della città. Altri percorsi son banditi.
Si sta bene dice C. Certo non è una vita eccitante, ma per la famiglia.
Mentre lui parla con me, all'altro capo della tavola l'ipercinetica moglie, che nemmeno Sonia riesce ad agitarsi tanto seduta ad una tavola, racconta a uan commensale l'eccitazione delle sue giornate malesi.
E vorrei chiedere anche a lei se si sta bene.
Mi invitano a visitarli, prima o poi.
Ma anche no!

13 marzo 2007

Festa delle donne (II)

Oggi uno dei 'miei' giornali, il New straits Times pubblica a tutta pagina in prima la lista degli studenti che hanno ottenuto le valutazioni migliori in tutta la Malesia.
Nei primi 10 nove sono donne.
Gli auguri, a questo punto, non servono.

Friends (III)

Stephanie non viene da Monaco, ma dalla Thailandia.
E' una beach girl. Per chi notasse assonanza tra la parola inglese usata per identificare la spiaggia e quella invece scelta per individuare le 'passeggiatrici', avviso che la scelta del termine non è affatto casuale.
Bazzica il beach bar, posticino carino che mi attirato con la musica dei Black Eyed Peas eseguiti molto bene anche se in salsa malesiana. Un luogo d'incontro dove oltre ad ascoltare buona musica e guardarti Italia-Wales del 6 nazioni su un maxi schermo puoi anche attirare l'attenzione di Stephanie e delle sue amiche.
In confidenza, non credo che Stephanie sia il suo vero nome.
La thai-girl non mi vede sovrappeso, ma semplicemente opulento. Non fa caso al fatto che per baciarmi dovrebbe salire in groppa a una collega, o forse non è sulle labbra che vorrebbe baciarmi.
E' disinibita. Pure troppo! Infatti mentre cerca la mia attenzione paspa pure un pochetto.
Di solito non mi formalizzo, ma i vecchietti che fingono di credere di essere improvvisamente diventati irresistibili mi intristiscono troppo per approfittarmi dei bisogni di questa ragazzina.
Aggià, sono anche innamorato di Sonia.
Mi tocca pagarle da bere per allontanarla. La tattica che avevo imparato era l'opposta.
Peccato non diventeremo amici. Eppure sono sicuro che Stephanie avrebbe un sacco di storie da raccontarmi.

Freddo

Mai sentito parlare di freddo equatoriale?
Sembra assurdo, ma raramente ho patito il freddo come in queste giornate malesi.
L'aria condizionata secondo gli indigeni deve portare l'ambeinte intorno ai 15 gradi.
Impossibile lavorare senza giacca, non per ragioni formali, ma di semplice spirito di sopravvivenza.
Esagero? E allora perché oggi a merenda mi hanno offerto una cioccolata calda?

12 marzo 2007

Friends (II)

Angelo arriva da Molfetta, come mio cognato.
Angelo non lo conosce mio cognato, o almeno non se lo ricorda.
Molfetta l'ha lasciata 17 anni fa, ne avrà una quarantina, per il Belgio.
Era andato a Liegi a cercare fortuna, a fare il comunitario che non riesce a trovare lavoro a casa propria perché i flussi migratori di operai non ci riguardano solo come paese ospitante.
L'impiego trovato non è che fosse un granché, ma in compenso ha scoperto l'amore. Lei, malese, dopo un po' gli chiede di tornare a casa con i due figli ed è a casa sua che l'ho incontrato, cameriere sulla terrazza di Modesto's, ristorante italiano in KL.
Modesto nel locale è soltanto il nome, almeno confrontato all'ambiente che lo circonda.
Di solito all'estero schivo le mangiatoie italiche come la peste, ma questa terrazza aveva il merito di essere allegra e ben frequentata, oltre che terribilmente vicina all'hotel, e così è riuscita a incastrarmi. Il proprietario è soltanto sulle foto, in compagnia di campioni del motociclismo e dell'automobilismo che quando arrivano a Sepang vanno a trovarlo.
A KL ora c'è il fratello che ha incominciato questa avventura al seguti del consanguineo partendo dal Garda trentino. Dopo gli studi da geometra l'apprendistato in un'azienda di Cipriani, lo stesso del Bellini, e poi anche lui a cercare fortuna.
Quando gli dico da dove arrivo mi racconta che anni prima ne ha visti a iosa di comaschi da queste parti a tentare intrallazzi tessili.
Tra loro anche Claudio Gentile, il campione del mondo ex ct dell'Under 21, ma gli spiego che per quel che ne so la carriera imprenditoriale non è stata all'altezza di quella calcistica.
Capita anche ai migliori (soprattutto calciatori).