28 febbraio 2007

Amen

Si ricomincia.
I tradimento di Follini (a cui va riconosciuto comunque di essere sempre stato molto critico con la CDL) cerca di pareggiare il transfuga della prima ora De Gregorio, ma due porcate non si elidono, si sommano sempre.
Navigazione a vista, alla ricerca di una rotta sicura con la certezza che ogni brezza potrebbe partorire temporali. Governicchio pre-balneare, soluzione quasi tecnica che non scontenta nessuno, ma accontenta pochi.
Bicchiere mezzo pieno sì, ma di una bevanda amara da ingurgitare per non rivedere un governo ad personam e non ricascare nell'ennesima campagna elettorale di veleni.
Amen

22 febbraio 2007

Scherzi di carnevale

Sorprendili.
Sciogli le camere!
Guarda che non è così difficile.
Intanto risparmiamo un po' di pensioni per questi mangia pane a sbaffo.
Poi, forse, i comunisti non se li imbarcherà più nessuno al governo.
E tutti i bloggisti-articolisti-vanveristi che hanno sparato addosso a Prodi fino ad oggi perché troppo poco di sinistra (forse pensavano Rifondazione fosse il fulcro del governo) torneranno a confrontarsi con condoni fiscali, depenalizzazione di reati e leggi ad personam.
Gli abitanti di Utopia scenderanno sulla terra e affronteranno la cruda realtà dove il meglio è nemico del buono. Chi sputava sui Dico, troppo moderati, avrà la gioia di vederli dimenticati.
Chi considerava le liberalizzazioni il trionfo della grande distribuzione si farà rimettere i piedi in testa dal farmacista-benzinaio di turno.
Sorprendili, mandali a casa tutti. Non potranno dire che è carnevale e che scherzavano.

20 febbraio 2007

Domande

Perché per vedere giornalisti che chiedono e incalzano senza accontentarsi della prima risposta dell'interlocutore di turno devo per forza guardare Le Iene?
Esempi di ieri sera sui due fronti politici per par condicio
  • Alessandro Sortino sembra essere l'unico ad essersi accorto che PierFerdi Casini, cattolicissimo difensore della famiglia, vive al di fuori della stessa nel peccato e nell'ipocrisia.
  • Giulio Golia rincorre il dottor Bobo (Craxi) per ricordargli di pagare un debito di un centinaio di migliaia di euro.

13 febbraio 2007

Fa-Miglia

Il regalo di San Valentino per Sonia?
Work in progress.
Si accettano suggerimenti.

Facce

E' vero, non se ne renderà mai conto, ma mi piacerebbe un mondo vedere l'espressione di Berlusconi il giorno in cui intuisse che le 'toghe rosse' di Milano forse gli hanno salvato la pellaccia minacciata dal pericolo comunista che è quasi riuscito davvero a risuscitare.

10 febbraio 2007

Dico

Feltri è talmente intelligente tanto da elaborare un giornale apposta per gli imbecilli di destra.
Feltri però, è tanto intelligente da non polemizzare con la nuova legge sulle coppie di fatto.
Sa che gli imbecilli di destra che leggono il suo foglio vogliono che qualcuno si stracci le vesti per queste nuove norme e demanda questo compito ad altri.
A "Confronti" (programma Rai condotto dall'ex diettore della Padania, Gigi Moncalvo) non ha problemi a dire che secondo lui, quell'antipatica della Bindi, non ha elaborato nulla che possa minare la famiglia, anzi ha saputo appianare in parte le diseguaglianze nei diritti dei cittadini repubblicani.
Questo governo mi fa senso, dice Feltri, ma leggere che questa norma apra la porta a pericoli paventati quali le adozioni gay ed altro è quasi uno spasso.
Feltri è tanto intelligente che Libero io proprio non riesco a leggerlo perché sa scrivere per vendere ed è disposto a tutto pur di incontrare il mercato, anche dare in pasto il suo quotidiano al becerume di destra.
Magra consolazione constatare che quel fogliaccio ha gonfiato il portafoglio del direttore bergamasco senza danneggiarne troppo i neuroni.

4 febbraio 2007

Palle

La responsabilità è sempre di qualcun altro.
Muore un poliziotto per una partita di calcio ma è in Sicilia, lontano e basta che riprendano in fretta i campionati.
Io spero che li sospendano. E se ne parli a settembre. Forse.
Giuro che a me piace il calcio. Quando rincorro la palla mi dimentico del quintale accumulato a tormentare le ginocchia e di quanto possa apparirmi lungo un rettangolo verde.
Lei rotola, io la colpisco e mentre il mio cervello fa capriole fantasmagoriche e mi visualizza dribblante-smarcante-segnante io mi trascino quasi rantolante ma felice come si deve essere felici del dono della vita.

Ora però ne ho piene le palle.

Trovo assurdo non solo che poliziotti perdano la vita allo stadio, ma anche soltanto che debbano presidiare una città per una partita.
Che la frustrazione collettiva trovi ogni fine settimana il suo cerimoniale nel 'dagli all'arbitro' perché se mi sento così insoddisfatto di come vivo la colpa è sua.
Che trasmissioni tv vivano soltanto di polemiche dimenticandosi ompletamente del gesto sportivo.
Che chi assale un poliziotto o brucia un cassonetto se ha una sciarpa da ultras al collo non finisca in carcere, ma venga soltanto allontanato dagli stadi.
Che una giornalista sportiva sia invischiata in una sassaiola e le si permetta ancora di scrivere di football.
Che a un cronista sia chiesto di intervistare un capo degli ultras .
Che in un capoluogo di provincia i media seguano con più attenzione una squadra di calcio in serie D di altre realtà meno inquinate e più brillanti.

Ma le responsabilità son sempre di qualcun altro

3 febbraio 2007

Giuria

Chiamarsi Paco De Lucia può essere gratificante. Per esempio sul frigorifero un post-it tenta di ricordarmi di noleggiare lo smoking da sfoggiare all’invito alla prima della Scala. Midnight blue ovviamente, non il classico nero; in fondo si aspettano un artista.
Papà Gennaro scegliendomi quel nome ispanico certo non avrebbe immaginato di spalancarmi tante porte. Vistomi nascere con una selva di ricci scuri avrebbe voluto chiamarmi Diego, in onore al talentuoso ‘piede destro di Dio’ idolatrato a Napoli in quegli anni. Il nome però lo aveva imposto sua sorella, zia Frà. Con un seggiolone nuovo di pacca per il neonato e le buone argomentazioni che lei, unico neurone vivace della famiglia, capace perfino di distinguere un vocativo da un genitivo, sapeva portare. Nei Quartieri Spagnoli, diceva, un nome latinoamericano ci stava a pennello e poi lei era innamorata follemente di Paco Ignacio Taibo II e si sa, al cuor non si comanda.
Soltanto dopo qualche anno scoprii nello studio della zia, tra libro del ‘maestro’ ed un cartone di pizza scongelata, un disco del mio omonimo più noto.
Fu una rivelazione. Con una chitarra in mano avrei potuto inventarmi un lavoro. O meglio, un modo per manternermi perché, diciamolo, di lavorare non ho mai avuto troppa lena.
Ci ho provato per qualche mese, dopo l’istituto tecnico dove mi insegnarono la chimica, ma svanito il sogno di tramutare in oro il ferro, novello alchimista, litigai presto con tutta la gerarchia del laboratorio industriale dove avrebbero voluto imprigionarmi. Se proprio galera doveva essere meglio rischiarla facendo qualcosa di più divertente.
Ed è proprio ciò che mi aspetta ora. Dopo la prima, si intende. Il proprietario di una piccola tv locale non ha ben metabolizzato il contrattino da 5000€ che gli ho fatto firmare per comparire in un suo programma spazzatura e gli altri 15000 anticipati in base al suo programma di lavorazione. Lui dice che voleva ‘il grande’ Paco. Io piccolo non sono, ma domani dovrò spiegarlo a un giudice.