29 ottobre 2007

Outsorcing

Caro giornalista,
ti scrivo da ex collega (mai contrattualizzato in modo decente) perché forse mentre seduto alla tua scrivania sonnecchi pensando che nell'era di Internet il motto 'sempre meglio che lavorare' non sia mai stato così vero e che se un'informazione arriva da Google allora la si può considerare verificata, non ti rendi conto dei pericoli che stai correndo.
Se nell'ultimo articolo in cui parlavi dell'influenza sul mercato del lavoro creata da outsorcing (esternalizzazione dei servizi) ed economia globale pensavi di riferirti alla bassa manovalanza del tessile sappi che invece stavi parlando di un tuo possibile futuro.
Non mi credi?
In California il tuo ipotetico destino è già presente.
Se il Contra Costa Times (Medianews group) è stato risparmiato dalle fiamme californiane di queste settimane è il primo esempio che conosco di delocalizzazione in un quotidiano.
L'esperimento è nato dapprima con il reparto grafico che curava le pubblicità: trasferito in India.
40 grafici tagliati. Risparmio non dichiarato dall'editore, ma stimato intorno al 40%.
Finita qui? No di certo. Ora si passa in redazione.
Il ragionamento del management è semplice. Se il consiglio comunale di Pasadena viene segutio via Internet o con interviste fatte al telefono, che la scrivania sia a 5 oppure a 500.000 km cambia veramente poco.
Quindi il dado è tratto. Due giornalisti (di Bangalore) al prezzo di ognuno in carico negli Stati Uniti (a Pasadena).
Per ora soltanto per le news on line. Per ora.
Meditate gente, meditate.

Maledizioni

La delizia del basket è anche la sua maledizione.
L'ultimo secondo di un supplementare può decidere le sorti di una gara intensissima e se può succedere che il tuo tiratore migliore, messo sotto pressione su un campo difficile come è quello di Treviso, azzecchi la tripla della vittoria accade anche che lo stesso uomo con un tiro più 'comodo' tra le mura amiche veda la palla girare sul ferro e debba uscire dal campo sconfitto.
E' successo ieri sera in Cantù-Teramo (87-88), dopo una gara appassionante che lascia rimpianti soltanto per il risultato (terza sconfitta interna consecutiva), ma che a differenza della disfatta con Avellino ha dato anche buoni segnali per la giovane squadra di Dalmonte che deve soltanto ottenere più continuità per portare a casa il risultato pieno.
Se per me il migliore in campo è stato ancora Wood (7) sempre giudizioso nelle scelte di tiro e con l'unica pecca di essersi fatto togliere dal gioco in avvio spendendo falli poco utili, da segnalare è anche la prova di Francis (7) sempre più a suo agio nel ruolo di centro leggero (15+15 a referto) e probabilmente meglio integrato da Valenti (7), un ercolino tutto cuore, che non da Abukar (6,5), giocatore che comunque ha dato ottimi segnali di ripresa mostrandosi meno abulico che non nelle ultime apparizioni. Sufficiente anche Brown (6), ma soltanto per essere riuscito in 3 tap-in consecutivi nel momento topico della gara.
Bocciati invece Casini (5,5) e Mazzarino (5,5). Il primo utilizzato come 'difensore' ha dato ragione a Giorgio che dopo averlo visto palleggiarsi sui piedi mi ha sussurrato, 'In nomem omen', mentre il secondo ha sparacchiato da tre senza fortuna condizionando così l'avvio di gara dei brianzoli. Peggio di loro McGrath (4,5); chiamato a sostituire il play titolare ha visto la sua permanenza in campo coincidere con i peggiori momenti di Cantù ed io al caso proprio non credo.
Una nota di merito va a Tucker (mvp), avversario capace di caricarsi la squadra sulle spalle nei due quarti decisivi, ma anche sempre in marcatura sull'avversario più pericoloso. Un signor giocatore che se manterrà sempre queste medie di rendimento farà le fortune di Teramo.

25 ottobre 2007

TV domani

Come si farà tv domani?
Probabilmente così.
Essì perché se Nokia e Reuters si muovono insieme per un progetto del genere il tempo per tramutare l'idea che già da alcuni anni aleggia sul futuro della comunicazione in realizzazioni concrete diventa un istante.
Un telefonino, il Nokia N95 che è stato messo sul mercato la settimana scorsa a 560€ (le previsioni più nefaste parlavano di un prezzo di ingresso quasi un terzo più alto, giusto per non uscire dalla soglia psicologica dei 999$) potrebbe diventare il padre di una nuova generazione di microcameretrasmettitrici.
Qualche accessorio tipico come una tastierina ed un microfono, altri più arditi come un minicavalletto e due alimentatori di cui uno con celle solari faranno del cellulare una vera postazione da cui trasmettere immagini verso una regia centralizzata.
Chiunque potrà avere la possibilità tecnica di trasformarsi in video giornalista rendendo la creazione di troupe 'ultraleggere' e poco costose una realtà.
Quasi quasi lo chiedo a Espansione TV (chissà che sito stanno allestenso, è in costruzione da sempre) e me lo porto a Cantù (che fa pure rima).

19 ottobre 2007

Tonfo

Cade male Cantù, sfigura sul campo e sul tabellino (68-94).
Succede contro Avellino, società che deve aver scoperto miniere d'oro in Irpinia per potersi permettere due nazionali italiani (Righetti e Radulovic), due 'americaneuropei' di buona quotazione (Green e Smith) e quell'Eric Williams strappato proprio ai biancoblù (si dice raddoppiandogli l'ingaggio).
Succede, e non sarebbe un dramma contro una rosa così ben allestita; ma se le sconfitte interne per chi si candida a salvarsi dovrebbero avere la rarità delle nevicate sulla spiaggia quella di ieri sera fa ancora più male perché assolutamente poco dignitosa nella forma e nella sostanza.
Salvano la faccia in pochi al Pianella. Lo fa DaShaun Wood (6,5) anche se per la prima volta soffre, non si sa se più il controllo degli irpini oppure la lentezza nei movimenti dei compagni.
Lo accompagnano, ed è l'unica buona novella di giornata Casini (6,5) e Valenti (6,5), pugnaci sia a rimbalzo che sulle linee di passaggio avversarie e che avrebbero meritato forse valutazioni migliori se il basket non fosse sport di squadra con l'obbligo di condividere oneri ed onori.
Nemmeno Mazzarino (5,5) ha brillato sprecando con grinta sia al tiro che nel servizio ai compagni mentre Mc Grath (5,5) pur senza combinare disastri ha perso un'occasione per ergersi a guida in guadi perigliosi.
Se sia 'valeriana' Francis (4,5) che 'camomilla' Cukinas (5) hanno rivelato ancora una volta i grossi limiti di personalità ed intensità accennati in gare precedenti la delusione vera è stato Brown (4) da subito incaponitosi in assoli inconcludenti e morbido come il burro in difesa su Smith (ma già il bolognese Holland aveva fatto suonare un allarme sulla tenuta difensiva del canadese).
Attenzione ai novelli Icaro spiccati in volo dopo le 3 vittorie consecutive in avvio (la classifica per fortuna almeno per il momento non è da crisi di panico). Il sole sta ora sciogliendo la cera che ha permesso il librarsi in cielo e forse è il momento di avvicinarsi al suolo per evitare cadute rovinose.

18 ottobre 2007

Tifosi?

Questa sera ho visto del pessimo basket, ma ne parlerò domani.
Questa sera ho visto tifosi indegni e mi scappa di scriverne subito.
Se un arbitro deve aspettare 5 minuti per ricominciare una partita perché qualcuno ha deciso che 'deve' far volare il suo drappo dentro il campo e non sugli spalti a me viene un po' di nausea.
Se lo stesso sbandieratore riesce a infilare la bandiera nell'occhio di un direttore di gara mi incazzo pure.
Ora la multa è certa e la squalifica del Pianella possibile, anzi probabile.
La colpa non è dei tifosi ma di uno, due o tre folli del gruppo. Che hanno nome e cognome. Che il presidente Corrado ha riconosciuto e additato. Non manca di personalità il ragioniere e ancora una volta l'ha dimostrato.
Sarebbe ora che anche i conti economici di queste follie passassero dalla cassa della Pallacanestro Cantù a quella dei soliti noti.

14 ottobre 2007

5 minuti di furore (agonistico)

Sorvoliamo sulla faccia di Sabatini.
Diciamo solo che il presidente della Virtus Bologna questa sera in Brianza si è presentato in versione 'double face'. Essì, fronte o retro, qualsiasi volto mostrasse alla camera di Sky si vedeva sempre e soltanto il lato peggiore.
Parliamo di basket quindi. Quello messo in mostra dalla Tisettanta (link non retribuito di pura gratitudine alla sponsor) non è stato sufficientemente efficace per ribaltare un rapporto di forze che alla vigilia si presentava impietoso.
Soltanto 5 minuti finali di furia agonistica hanno infatti permesso ai biancoblù di limitare il passivo a 5 lunghezze (80-85) anche se, ad onor del vero, se arbitri più attenti avessero fischiato un fallo sul tiro scoccato da McGrath a 5 secondi dalla fine forse la paura delle V nere si sarebbe trasformata in terrore e quando il panico prende il possesso delle menti tutto può accadere.
La conferma di Wood (7), con l'unico neo di aver sprecato due falli troppo presto per poter dare i ritmi giusti alla squadra non è bastata quando tutti gli altri per tre quarti di gara hanno corricchiato rendendo facile la difesa fisica della Virtus, più alta e pesante, e difficile proteggere il canestro attaccato dai bolognesi quasi sempre con un buon vantaggio in cm.
Poco più che sufficiente invece questa volta Brown (6,5) prezioso a rimbalzo, ma troppo discontinuo in attacco e superabile nella metà campo canturina.
Mazzarino e Mc Grath (5,5 per entrambi) non hanno dato questa sera la pericolosità nel tiro da fuori che è l'arma più potente per aprire aree 'pesanti' come quella degli uomini di Boniciolli. Aree dove Francis (6,5) ha dato una cerca consistenza, certo più del troppo morbido Cukinas (5,5) di cui forse ci condizionano anche i colori da malaticcio.
Sotto le plance ingiudicabile Squarcina (sv) mentre tra il deleterio e l'abulico Abukar ha certamente meritato la palma del peggiore in campo (4,5) per la seconda serata consecutiva.
Per quanto visto non siamo nemmeno certi che abbia tenuto il campo per la mezzora registrata dal referto. Noi lo ricordiamo in due tiri stanchi e nulla più.
Male anche Casini (5). Il carattere si mostrare non facendosi fischiare un tecnico (sacrosanto anche se severo) e due falli in sei minuti. La pensa così anche Dalmonte (6,5) che ha preferito dimenticarselo in panchina nonstante una serata dove il tiro da tre non abbia regalato soddisfazioni (6/23).
Insomma, una Cantù che non è stata stracciata dagli avversari, ma che ha mostrato tutti i suoi limiti concedendo un rimbalzo offensivo ogni 3 tiri sbagliati da Bologna (che replica con 1/5) e con una panchina capace di dare soltanto il 15% dei punti (oltre il 40% dalle riserve emiliane).
Una Tisettanta chiamata già giovedì a rifarsi contro un'Avellino risorta che si è sbarazzato di Udine e porterà al Pianella chili e centimetri dell'ex di turno Williams.

Paga

Brutte notizie da Cantuky. L'incoerenza paga.
Non fingeremo di essercene accorti oggi, ma siamo davvero curiosi di vedere la faccia del presidente della Virtus Bologna sul parquet di Cucciago.
Sabatini, dopo le roboanti dichiarazioni in cui si diceva a un bivio morale e magister di esempi di condotta per le giovani leve sportive (leggi per esempio qui oppure qui) ha mostrato ancora una volta, e non se ne sentiva il bisogno, che un portafoglio ben gonfio può pagare per ogni regola infranta e che ogni castigo può sempre essere tradotto in multa con soddisfazione di chi incassa e spesso indifferenza di professionisti altamente remunerati.
Permettemi la paternale moralista anche perché son contento che gli americani delle V nere giochino.
Da queste parti siamo abituati a sfide vere, senza esclusioni miracolose a spianare la strada.
Poi vinca il migliore anche se perché Cantù si salvi forse dovremmo augurarci l'opposto o semplicemente 'vinca chi ha più cuore'.

12 ottobre 2007

Restauro

Lo stimolo mi è venuto da Giorgio.
Da mesi voglio fare un 'face lifting' al blog e mentre mi impigrisco l'ultimo degli internauti in quattro e quattr'otto me ne redige uno tutto nuovo.
Quasi un'affronto. Proprio a me che (non ricordo nemmeno più quando, ma parliamo di albori delle e-mail) lo aiutai a creare la prima casella di posta elettronica in Hotmail e con Altavista riuscimmo a scovare gli zii d'America.
Bravo! Sono fiero di te.
E poi mi hai dato la sveglia.
Nulla di sensazionale ma nuovi colori, nuova descrizione, nuova foto nella testata (scattata da me sulle strade della California). Sicuramente meno originale di quella di default della piattaforma, ma anche più adatta al tema.
Enjoy.

8 ottobre 2007

Attendere prego

Devo una risposta.
Perché chi mi vede magari mi chiede 'di persona personalmente' e la ottiene, ma immagino che anche chi non mi incontra magari voglia domandare e non osa.
Quindi spiego.
Perché latito?
Ultimamente navigo non dico nella tempesta, ma in balia di un bel refolo gelido beh, quello almeno sì. E dovrei raccontarvi di Asl, assistenti sociali, disillusione, pianti coniugali, conticini della serva e altre 'palle' che non sono soltanto poco interessanti, ma anche difficili da narrare con ironia e sarcasmo, come piace a me. Da me almeno, che ci sono in mezzo.
Quindi non mi restano che le palle a canestro. Per ora.
Guardo sempre avanti per abitudine e per inciampare il meno possbile. Mi sembra di scorgere il sereno all'orizzonte.
Considerando la miopia non dovrebbe neppure essere lontana la schiarita.
Attendere prego!

7 ottobre 2007

Chi ben comincia

L'avvio è pieno di ottimi auspici.

Entriamo al Pianella con largo anticipo, ma il fortino brianzolo è già pieno.

Il primo sguardo ci cade su un '2 aste' che recita "Tetta c'è". Infantilmente consci del nostro complesso d'Edipo la prendiamo come una buona notizia.

La seconda lieta novella, pur se ampiamente anticipata, si materializza quasi subito con Pierluigi Marzorati promosso unico tra gli italiani a entrare nella Hall of Fame della palla a spicchi europea che regala il prezioso riconoscimento alla sua Cantù. Scusate se è poco!

Il resto è basket. Buona pallacanestro, divertente, velocem equilibrato.

A tratti abbagliante.
Forse più per l'effetto della nuova divisa per ipovedenti con inserti arancio fluorescenti e nomi e numeri cubitali che per il gioco espresso.
Ma i meccanismi seppur incerti cominciano a innescarsi, soprattutto in difesa, e tenere a 60 punti gli avversari ricchi di esterni mortiferi di Scafati è impresa che se non di valore assoluto fa certamente ben sperare.

Così il divario di 10 lunghezza sancito dalla sirena finale (70-60) rispecchia una gara a lungo equilibrata, ma con Cantù capace di accellerare con killer istinct all'inizio dell'ultimo quarto.

Merito soprattutto di un Wood (7,5) già lucido anche quando viene messo sotto pressione, di Brown (7) capace di colpire con un'ottima varietà di colpi e di un Francis (7-) a tratti distratto, ma capace di non farsi schiacciare dai lunghi avversari che ad onor del vero mancavano del loro punto di riferimento principale sotto canestro.

Qualità anche da Squarcina (7) finalmente capace di tenere il campo da giocatore di serie A1, da Mazzarino (6,5) velenoso nel tiro pesante nel finale e Cukinas (6) incisvo in difesa, ma troppo morbido in fase conclusiva. Da rivedere Mc Grath (6) per lunghi tratti impalpabile, ma soprattutto Abukar (5) troppo poco incisivo per una formazione che vorrebbe inserirlo con continuità nello starting five. Non giudicabile Casini (sv) apparso e scomparso senza il tempo di capire dove fosse finito.
Ottimi auspici dicevamo e se il primo posto in classifica dopo due giornate vale quanto una scorta di gelati in Alaska se lotta per la salvezza dovrà essere i 4 punti raccolti nelle prime due giornate potranno rivelarsi preziosi nella battaglia di sopravvivenza nell'elite della pallacanestro italiana.

3 ottobre 2007

Sempre qui



Una vita da prodiano
sempre a prendere schiaffoni
a tenere tutti buoni circondato da coglioni
una vita da prodiano
a dar retta anche a Parisi
tutti vogliono poltrone
o minacciano la crisi
...li, sempre lì
maggioranza, finche ce n'hai stai lì, stai lì.

Una vita da prodiano
di chi sa che dura poco
con l'Unione che ormai dorme e non fanno le riforme
una vita da prodiano
uno strilla l'altro inciucia
con i senatori a a vita dacci dentro di fiducia
...lì, sempre lì
conto un cazzo
ma se ce n'è sto lì, sto lì
sempre lì
conti un cazzo
ma se ce n'è stai lì, stai lì
sempre lì, lì nel mucchio
tra compagni ed ex dc