19 dicembre 2008

Epurazioni

Pronta la dura reprimenda del segretario del PD contro i vertici del partito in Campania.
Ecco cosa  minaccia Wally per far dimettere Bassolino & c

  • quest'anno niente regali di Natale
  • non verrà incluso nelle preghierine della sera
  • niente invito per la tombolata di fine anno
  • glielo dice a sua mamma
  • ogni volta che ne sentirà il nome farà una faccina brutta brutta, ma solo se non c'è la tv
  • ammetterà in pubblico che Gomorra non è un reality show
  • non siederà nel seggiolino a fianco alle partite del Napoli
  • carbone nella calza della befana

16 dicembre 2008

Resuscitai

Mi sono ammalato, ovviamente nel week-end, ma come da insegnamenti oratoriali ci ho messo anche meno dei canonici 3 giorni a resuscitare.
Nel frattempo sono riuscito a dire un migliaio di volte quanto stessi male a mia moglie, qualche volta a mia mamma al telefono, una nello strillo di Facebook e perfino al telefono al medico della mutua.
Signor dottore questo, che nemmeno conoscevo e che ieri avrebbe dovuto visitarmi. Invece, niente niente, dopo che il suo sguardo ultraclinico ha capito cosa avessi avuto nei 39 anni della mia vita passata e come evolverò in futuro, ha inserito i miei dati anagrafici in un pc per approvare il mio giorno di malattia. Totale 'visita', 45 secondi netti, nuovo record regionale.
Vero che avevo l'influenza, non la scabbia o uno dei morbi che fatica ad arrivarci perfino il dottor House, ma pensavo che almeno 'dica 33' arrivasse a chiedermelo.
E vabbè, nononostante nella degenza non mi sia lamentato abbastanza sono sopravvissuto e ne approfitto per dire grazie alla dottoressa Margherita Mocerino che, appena andata in pensione, quando si occupava della mia salute mi ha sempre fatto stimare ed apprezzare i medici di base italiani.

9 dicembre 2008

Opportunità dell'editoria

Vivo coi giornali. I quotidiani internazionali sono i clienti dell'azienda in cui lavoro, ho fatto il redattore abusivo al Corriere di Como, le discussioni, gli spunti e i confronti con i miei più assidui amici spesso nascono da quei fogli di carta.
Gli stessi quotidiani sembrano avere scoperto soltanto ieri che il mondo dell'editoria è in crisi .
Un'analisi puntuale in questo spazio è fuori luogo, annoierebbe me stesso prima di chi mi sta leggendo, ma qualche indizio mi sembra rivelare che pochi hanno percepito  come questo sistema complesso stia cambiando nell'era del web. Restiamo sul locale analizzando in brevissimi tratti l'adattamento 'on line' dei tre quotidiani della mia provincia, Como.

  • La Provincia di Como - Il quotidiano fa parte del gruppo editoriale Sesaab ed  oltre ad essere il più diffuso nella provincia lariana è quello che ha la storia più antica. Rispetto ai concorrenti è decisamente una corazzata. Ha recentemente rinnovato il sito web cercando di innovarsi, ma proprio per questo recente e dispendioso ammodernamento il giudizio si fa più severo. L'aggiornamento dei contenuti (mai, o quasi mai pubblicati integralmente) non è automatico ed a giudicare dall'incostanza con cui vengono pubblicati è considerato scarsamente importante dalle redazioni. Lodevole il tentativo di espandere la parte cartacea con contenuti multimediali, anche se le sezioni 'aggiuntive' a mio parere andrebbero potenziate.
  • Il Corriere di Como - 'Panino' in provincia di Como del Corriere della Sera, il corrierino è un giornale con una foliazione molto più ridotta della Provincia ed è sicuramente focalizzato sulla città capoluogo. Pubblica in automatico, ma con postredazione della home page, i contenuti integrali del quotidiano dopo le 15.00 ogni giorno. Non ha nessuna parte aggiuntiva a valorizzarlo nonostante la presenza nello stesso gruppo editoriale di un TV con cui condivide il direttore e la sede.  Succede che l'home page saluti il pubblico completamente vuota.
  • L'Ordine - L'ultimo nato è un quotidiano di opinione di sole 8 pagine. é il sito peggiore nonostante sia il più recente e probabilmente è considerato una semplice vetrina del quotidiano cartaceo dove vengono anticipati alcuni  stralci di articoli godibili in edicola e qualche pezzo intero.
Tutti e tre i siti hanno secondo me lacune importanti.
Non esistono ( o io non trovo) archivi disponibili on line, nè liberi nè a  pagamento. Il Corriere di Como lo aveva ma è indisponibile da tempo.
Non si sfruttano fenomeni di social network o di aggregazione. La Provincia ha alcuni blog, poco valorizzati e quasi mai commentati (un po' come il mio) oltre che una pagina facebook, iniziativa presente anche per l'Ordine con quest'ultima più vivace.

Crisi od opportunità quindi? Se devo guardarmi soltanto vicino devo valutare con estrema severità l'adattamento al cambiamento dei media locali. Gli scenari potrebbero essere i più disparati e un'analisi seria richiederebbe la conoscenza di informazioni a me negate. Provo lo stesso a disegnare le prospettive.
Se la corazzata Provincia ha sicuramente più possibilità di investire nella nuova era della comunicazione oltre che tecnici capaci,  ha di contro anche maggiori vincoli contrattuali, un corpo redazionale elefantiaco abituato ai privilegi acquisiti ed apparentemente poco consapevole delle difficoltà in arrivo.
Il panino Corriere di Como sembra invece assolutamente immobile, nella versione online. Più che fermo a dire il vero è leggermente decadente quasi a dimostrare un'assoluta insensibilità al nuovo mezzo.
Le mancanze dell'Ordine invece sembrerebbero decise a tavolino. Nascendo con una redazione ridotta si direbbe deciso a concentrarsi solo sul cartaceo. Ma proprio la sua debolezza potrebbe una volta assestati i piani economici diventare la sua forza avendo un'agilità che il concorrente La Provincia può solo sognare.

Felice

"In lui non ho mai visto arroganza, supponenza, non l’ho mai visto esercitare il suo potere ai danni di qualcuno, neppure quando avrebbe avuto buoni motivi per farlo".
Secondo un suo socio è il ritratto di Felice Bernasconi, già sindaco di Como, già mio editore, che in queste feste ha chiuso il suo cammino di sofferenza.
Non ho mai avuto motivo per dubitare delle qualità morali di quest'uomo.
Purtroppo i buoni maestri non bastano senza la volontà di imparare.

3 dicembre 2008

Denigriamo?

Sosteniamo Stefano. Due amici di facebook oggi si sono iscritti a questo gruppo che testualmente recita "Utenti, elettori, amici uniti contro la campagna denigratoria a danno di Stefano Bruni."
Che poi, per chi non lo sapesse, è il sindaco di Como.
Siccome non credo che pubblicare su La Provincia di Como  e su L'Ordine  le partecipazioni in società del primo cittadino ed i suoi ruoli nei consigli di amministrazione più disparati sia una campagna denigratoria, ma semplicemente di informazione, chi mi potrebbe illuminare sul discredito in atto?
PS - Non lo chiedo ai due amici solo perché casualmente lavorano con o per il Comune di Como.
PS2 - Meno male che a Como c'è un terzo quotidiano che non denigra ;-)

2 dicembre 2008

Miliardario

Ho scoperto di essere miliardario. Non so se in euro o in lire, ma lo sono.
Giuro che non lo sapevo fino a questa mattina quando Gasparri lo ha rivelato .
Secondo il fine pensatore l'essere proprietario di un abbonamento a Sky mi mette di diritto nell'enclave dei ricchissimi. Lamentarsi dell'aumento di una tassa nei confronti di un governo che spergiurava di diminuirle fa di me un signore.
Non che non mi fidi del senatore, ma la lettera di dimissioni che ho scritto d'impulso, eccitato dalla rivelazione, per qualche giorno resterà nel cassetto. Almeno fino a quando non troverò tutti questi soldi.

17 novembre 2008

Prima degli ultimi

Città in lutto, Duomo affollato, popolazione commossa. Così Como ha salutato il suo vescovo emerito, forse uno degli ultimi personaggi di spessore politico, oltre che religioso della diocesi lariana.
E proprio la politica non ha voluto mancare l'estremo saluto al prelato presentandosi al gran completo in cattedrale a portare il suo omaggio. Chi come me non era presente alle esequie le ha seguite nelle immagini dei media: filmati, scatti, racconti. Uuna fotografia mi ha portato in un banco della cattedrale dove affiancati a un ministro sedevano  il sindaco, il presidente della regione e quello della provincia. Per non far mancar nulla anche un  parlamentare era con loro in pole position, ma osservando la sfilata dei notabili in questione ho avvertito una sensazione di fastidio. Senza scandalizzarmi,  l'istante fissato dal fotografo, mi ha però fatto riflettere. 
La domanda mi è nata sponrtanea: possibile che anche in chiesa e nel partecipare al dolore di un'intera popolazione coloro che si sono meritati il poco gradevole appellativo di 'Casta' si debbano sempre distinguere, isolare, emergere? La risposta fin troppo facile si trova nel dovere istituzionale degli eletti e dovrebbe tacitare il mio dubbio. Ma in una società dove le occasioni di incontro e contatto reale tra rappresentanti e rappresentati andrebbero coltivate e incoraggiate l'illusione che almeno i luoghi sacri siano zona franca, senza gerarchie e priorità non andrebbe infranta.
In fondo il credo celebrato in Duomo è lo stesso che insegna che 'gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi' e senza voler cacciare i nostri rappresentanti in fondo alla coda immagino una popolazione più felice di mischiarsi alla sua classe politica invece di doverla seguire ovunque e in ogni momento. Un ministro ed una pensionata affiancati nel cordoglio avrebbero figurato meglio Como che saluta don Sandro. E non mi è difficile credere che qualche notabile preferirebbe sciogliersi nell'abbraccio della comunità piuttosto che doversi sempre presentare in prima fila. La fascia tricolore o quella della provincia tra le corone funebri avrebbero rappresentato le istituzioni quanto chi le indossava, ma per una volta gli uomini sarebbero stati se stessi e non ciò che figurano.
L'Ordine
16 novembre 2008

14 novembre 2008

Eluana

Eluana per me fino a qualche mese fa non esisteva, nemmeno come parola, troppo brutta per essere un nome, troppo strana per essere voce del verbo eludere.
Poi, un giorno, i media mi raccontano una storia. Una cronaca di leggi, naturali e dello stato, di autorità disputate, di sfide teologiche e filosofiche. Un sovrapporsi di voci di giornalisti, politici, preti a cui mai avrei voluto aggiungere la mia.
Questa mattina, poi, guidando tra notiziari che tentavano di scrivere una parola fine a questa vicenda, improvvisamente ho deciso che invece la mia la voglio dire.
Troppe persone in questa vicenda hanno la Verità in tasca e nessun pudore a svelarla. 
Io no, ma ho una richiesta. A questi personaggi, soprattutto ai politici o a chi si prende la responsabilità di creare barriere all'esecuzione di un provvedimento giudiziario, chiederei un mese di silenzio, traduzione del sempre valido consiglio di contare almeno fino a 100 prima di parlare. Non un mese arido però; che sia fecondo di esperienze.
Invece di portare acqua in Duomo come suggerisce il direttore di un quotidiano,  nelle prossime settimane  suggerirei a questi signori di girare per ospedali in cerca delle molte situazioni simili a quella di Eluana. 
Di sperimentare, conoscere, vivere con cadenza quotidiana i drammi che si sentono autorizzati a dibattere. 
Di amare le figlie dei padri e i padri delle figlie, per un solo mese, nell'ospedale più vicino, nell'orario più agevole. 
Tutti i giorni in quel mese per esporsi non a quel sacrificio (visitare una figlia ammalata porterebbe un padre negli abissi e oltre), ma a quel dolore. Affacciarsi al precipizio di una vita senza scintilla, o meglio, senza anima, se anche loro come me si affidano a un credo.
Trenta giorni con cadenza quotidiana.
Basterebbero ad alleggerire il mondo da tante parole per far più spazio all'amore.

6 novembre 2008

Viaggia con noi

Non ho una videocamera e questo è un 'cameracar' che ha girato Sonia con la macchina fotografica mentre salivamo al Bryce Canyon, nello Utah.
E voglio condividerlo.

28 ottobre 2008

Marco va in città

Ok, la foto ce l'hanno fatta un po' scura, ma se vuoi le cose fatte bene devi fartele da solo.
Era solo per dire che i parchi ormai li abbiamo lasciati alle spalle e da oggi si torna sulla costa.

27 ottobre 2008

Break

Siamo  all'ultimo giorno nei parchi, sempre in giro in macchina o a passeggio pronti a immergerci oggi in Yosemite.
Poi sarà un'altra America e 1000 altre avventure, ma ve le racconterò al ritorno

23 ottobre 2008

Restaurant

Sulla strada che porta al Grand Canyon, trovi un ristorantino che è quello che hai già visto in un milione di film, con le panche ricoperte in finta pelle e la cameriera cicciona e sorridente che serve caffè.
In realtà cerchi un panino e scopri che puoi anche controllare le e-mail. Allora scrivi un post veloce mentre la gioconda frigge pancetta per aggiornare gli amici e dire che per ora ti sei fatto 2 giorni a Indian Wells e una nottata a Las Vegas al Bellagio. E tanta macchina, ma qui guidare è parte della vacanza e devi solo stare atttento a non distrarti troppo.
Alla prossima, con più calma.

28 settembre 2008

Mi sdoppio

Ho trascurato il blog. Lo ammetto. Invoco le attenuanti generiche.
Nell'Ordine ;-)

  • Ne ho aperto uno  che dovrebbe viaggiare in parallelo con gli articoli che pubblico sul nuovo quotidiano comasco. Appunto, L'Ordine.
  • Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Quando non è Tera è il chiosco quando non è il chiosco è Tera. Vi scrivo, per esempio, in un week-end olandese non in compagnia di mia moglie ma di energumeni più alti di me che parlano dutch. E la giornata è ancora lunga
  • Ultima scusa, ma è soprattutto un modo per dirvelo, la mamma di Sonia ha avuto un nuovo problema cerebrale. Sembrava definitivo, ma anche ce la prognosi non è stata ancora sciolta dovrebbe essere riuscita a superarlo. Come, lo scopriremo con molta calma.
Quindi se volete intanto leggetemi di basket (articoli posticipati, spero che per gli originali in real time compriate il giornale). Il link è anche sopra. L'ho chiamato http://basket4dummies.blogspot.com/  non perché vi consideri idioti, ma perché vorrebbe essere la pallacanestro spiegata a chi questo sport non è mai interessato. Come sempre sono graditi indirizzi, critiche, consigli. Insomma una mano d'aiuto in forma di commenti ai posto, ma anche in privato. Censuro soltanto gli insulti. Per ora non mi è successo mai di doverlo fare e vorrei conservare l'imbattibilità casalinga. Grazie!

16 settembre 2008

Intanto

Tra lavoro in ufficio chiosco e un progettino in fasce trascuro troppissimo questo spazio.
Essendo però un interessato lettore del  blog di Simona, voglio condividere con voi il suo incontro con Ike.
Enjoy

7 settembre 2008

Ordine


Anche un quotidiano locale può fare opinione.
Ne sembravano convinti ieri sera a Como in Piazza Cavour, chiudendo Parolario e presentando 'L'Ordine'.
Alessandro Sallusti, che ne sarà il direttore, Oscar Giannino, che si è promesso collaboratore, e Stefania Cioce ne discutevano con un folto e vivace pubblico comasco.
Lo so, l'accostamento di vivace a comasco sembra un ossimoro, ma forse per colpa del vento che batteva la piazza risuonando tra i tendoni della fiera del libro, forse per quell'aria da gagà di Giannino, volto noto e facilmente identificabile del giornalismo italiano, i cittadini presenti sembravano interessati e partecipi alla nuova iniziativa editoriale che dal 20 settembre popolerà le edicole della provincia lariana.

Stuzzicata la curiosità dei comaschi quindi ora chi sta preparando la nuova testata dovrà soddisfare un pubblico desideroso di uscire dal duopolio Provincia-Corrierino che spesso strozza l'informazione o, ancor peggio, la mistifica.
Un esempio?
  Questo titolo del 'Corriere di Como' è secondo me un evidente sintomo della malattia dell'informazione comasca. Nulla da dire se 'Don Mauro sarà assolto in appello' avesse titolato un editoriale, un opinione del direttore o il pensiero di un 'columnist'.
Ma questa sentenza è stata sparata in prima pagina a corredo di un'intervista di Mauro Peverelli ai legali del sacerdote e della controparte. Pezzo abbastanza equilibrato tra l'altro, ma la titolazione mostra il 'carattere' di un giornale che lancia il sasso e nasconde la mano, vuole lanciare messaggi, ma non mostrare la faccia. Forse un concorrente in più gioverà a tutto il mondo dell'informazione comasca.

20 agosto 2008

Pronti, partenza, via

Sullo sfondo, nel caldo soffocante, seduti sulle panche, sfoggiando t-shirt con dedica, le pelli scottate da spiagge tropicali o da orti nostrani, ci sono i tifosi: nel torpore che anticipa la cena chiacchierano scambiandosi certezze, con ammiccamenti sapienti, bramosi di novità ed aperitivi. Sembrano rapaci in volo basso a caccia di qualche preda che forse non sazierà, ma potrà dare immediata soddisfazione: qualche pettegolezzo, nota biografica, statistica da recitare.
Sotto i lampi dei fotografi, pochi a dire il vero anche per uno strascico di Ferragosto, loro, i giocatori di basket, volti nuovi e vecchi pronti ad essere immortalati in poster, bandiere, aperture di quotidiani.
Spauriti, come al primo giorno di scuola, continuamente alla ricerca di volti fidati, incuriositi dalla piccola folla che vuole conoscerli.

Sullo sfondo i tifosi, in primo piano gli atleti.
Presentazione della Pallacanestro Cantù, versione 2008-2009.
Spettacolo già visto troppe volte, ma ogni volta capace di regalarti sorprese. Anche quest'anno, mai come quest'anno. Un po' perché in questa stagione si entra in una nuova era. Volenti o nolenti, entusiasti o pieni di rimpianto si vive nel dopo Corrado. Gia dimenticato dai più; ma chi come me e Mauro e Giorgio si era illuso di aiutare la Pallacanestro Cantù del dopo Polti comprando una quota della società, non può che dedicare un grande spazio di quell'angusto archivio che è la nostra memoria al presidente del salvataggio. Grazie.
Poi. E' quasi innaturale trovare una squadra di basket maschile così completa il giorno del ritiro. Assente giustificato soltanto l'ultimo ingaggio, tale Pinkney "pallino", ma non fai in tempo a chiederti dove sia perché già ti rassicurano tutti: in un paio di giorni sarà nostri.
Forse per questo i tifosi sono tanti. Capaci di riempire, compatibilmente col clima torrido del Pianella, una bella fetta della tribuna di fronte alle panchine e costringere l'addetto stampa a presentare gli atleti, agli altri, i tifosi.
Si scoprono così nomi e numeri, partono cabale e pronostici. Poco importa che il nuovo centro lituano, Lydeka Tautvydas, abbia un nome più simile ad uno scioglilingua che a un patronomico. Tanto se non cambierà al più presto acconciatura i più lo chiameranno Nedved e gli chiederanno insieme all'autografo anche qualche palleggio.
O che due annoiati ultras decidano di fischiare Antony Giovacchini, prima ancora che prenda la palla in mano, in nome della sua militanza tra gli odiati milanesi. Un americano tanto intelligente da parlare la nostra lingua con la sua padronanza non sarà sciocco come me e non dedicherà loro nemmeno il lampo di un pensiero. E insieme alla novità di uno statunitense che parla italiano vedo anche un cronista che chiede aiuto a un'improvvisata, ma sapiente, interprete per interrogare uno straniero a stelle e strisce.
In fondo è questa la presentazione. Si dice il proprio nome, si sorride, ci si stringe la mano.
Questo hanno fatto ieri gli uni, i tifosi, e gli altri, gli atleti.
Sembra si siano piaciuti.
Il miglior augurio all'alba di questa nuova era.

19 agosto 2008

C'è un giudice a Rabat?

La famiglia Brambilla non sembrerebbe in vacanza.
Lo leggo su "Il Giornale" dove l'ex direttore de "La provincia di Como" ed attuale vicedirettore del quotidiano berlusconiano Michele Brambilla, scrive oggi un articolo che se non fosse completamente fuori bersaglio sarebbe quasi gradevole.
Il titolo recita "C'è un giudice a Rabat".
Lo svolgimento del temino sostiene in estrema e brutalizzante sintesi questa tesi: "per fortuna in Marocco operano giudici severi, capaci di castigare i presunti terroristi in tempi utili. Non come a Milano dove gli stessi imputati vengono assolti, non perché provati innocenti, ma soltanto per non aver ottenuto le rogatorie richieste in tempi utili!".
Quasi condivisibile il Brambilla-pensiero, anche se io continuerò più volentieri a sottopormi al giudizio della magistratura comasca piuttosto che a quella del paese africano.

Quello che l'articolista però non sa, o finge di non sapere, è che i lacci alla magistratura li ha stretti proprio un governo presieduto dal suo datore di lavoro con specifica legge sulle rogatorie creata ad hoc per fermarne alcune svizzere e caraibiche che avrebbero potuto nuocere non poco al Principale.
Una di quelle regolette che i comunisti bollavano come ad personam, ma che invece, come scriveva sullo stesso quotidiano un suo predecessore, il senatore Guzzanti, ai tempi vice direttore de "il Giornale" e firmatario della legge, sono state create a tutela della comune libertà contro l'accanimento giudiziario.
Ipocrita? Disinformato?
O forse sono le carte bollate che come gli individui assumono luce diversa quando arrivano dall'algida Berna o dalla soffocante Rabat?

14 agosto 2008

False immagini

Clamorosa rivelazione a Palazzo Chigi.
Anche in Italia svelate false immagini dopo quelle della canzone della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino dove Lin Miaoke mimò l'inno cantato invece da Yang Peiyi dalla voce più bella, ma con il neo di una dentatura imperfetta.
Sembrerebbe che anche il ministro Mara Carfagna in realtà sia 'doppiata' da tal Silvio Berlusconi, scartato dal video perché troppo basso e stempiato.

12 agosto 2008

Non gioco più

Montano perde agli ottavi di finale nella sciabola e annuncia: "Ora potrei smettere!".
Glielo dite voi che dovrebbe ancora fare almeno la gara a squadre?

11 agosto 2008

Par condicio

Ieri sera l'osteria Sali e Tabacchi di Mandello del Lario ha cortesemente comunicato a me e mia moglie di essere al completo e non potermi accontentare.
La stessa cosa che è successa ad Abramovich. Ma su di me nemmeno una riga.

31 luglio 2008

Bella zio

Come dicono i giovani. Bella zio, troppo spacchiosoooooooooooooooo
miiii ma ke grande!  sto video è 'no spettacolo!!! 
 

Le veline

Se cercate 'Il Velino' su Google e siete fortunati il risultato che vi comparirà recita: 'Il Velino' è un'agenzia di stampa quotidiana nazionale, diretta da Daniele Capezzone'. Punto.

Se la vostra curiosità non scema e ignorate chi sia Daniele Capezzone, Wikipedia vi aiuterà riassumend la bibliografia dell'ex segretario della Rosa nel Pugno, presidente di commissione del governo Prodi, nonché attuale portavoce di Forza Italia.

Se vi chiedeste, a questo punto, come il portavoce di uno dei maggiori partiti italiani, quindi schierato per  definizione, possa dirigere un'agenzia di stampa nazionale, sappiate che Capezzone da qualche settimana è diventato anche editore (quindi proprietario) della stessa.

Ex giornalista, ex radicale, ex enfant prodige della politica italiana.

Temo che se oggi rimpiango autori come Indro Montanelli tra qualche anno arriverò a ricordarmi con simpatia dell'imparzialità onesta di Emilio Fede.

9 luglio 2008

Indissociato

Ennò. Io non mi dissocio dalla Guzzanti.
Mara Carfagna è adatta ad amministrare le 'pari oppotunità' come il cavalier Calisto Tanzi a guardia del Tesoro.
Ops! Speriamo di non aver dato un'idea per il prossimo rimpasto di governo.

1 luglio 2008

Intercettato

Intercettazione frutto di fantasia. Ogni riferimento a telefonate che potrete leggere nei prossimi giorni sulla stampa nazionale è puramente casuale.

LEGENDA
M. Mara
S. Segreteria
B. Presidente
M. Sì, pronto?
S. Sì, buonasera, è la dottoressa Mara?
M. Sono io
S. Buonasera, segreteria del presidente?
M. Sì, grazie
S. Le passo il presidente, grazie
M. Grazie
-Dopo circa un minuto di attesa:-
B. Maretta?

M. Sì, ciao carissimo

B. Ecco, allora, senti, io verrei su a Milano. Per fare questo tuo incontro.

M. Si

B. Domani ad Arcore

M. Siii

B. Tu dove sei?

M. Io sono a Roma ma? ma tu vai in macchina? Si, in macchina, vai in aereo?



B. No, allora vieni su con me, scusami

M. Ah, va bene, ma da dove?

B. Dall'aeroporto militare di, e,e,e? dall'aeroporto militare di Roma

M. Ah, e sarebbe, quale sarebbe, quello dell'Urbe?

B. No, l'aeroporto militare di Ciampino?

M. Va bene;io ?a che ora dovrei stare lì?

B. Ma andiamo?se partiamo alle dodici e quindici?

M. A mezzogiorno?

B. A mezzogiorno, insomma. Poi siamo noi e, quindi, non c'è bisogno di fare nessuna?

M. Nessuna?

B. Magari una? quando arriviamo.

M. Va bene, va bene.

B. Dodici e quindici?adesso devi darmi la targa della tua auto perché lì c'è un controllo, per farti entrare devono avere il nome e la targa. Poi ti perquisisco io

M. Sciocco. Ci sarà gente.

B. Fatti perquisire lì e ti faccio ministro.

M. Ma non si dice ministressa?

B. Ministra. Se trovo ciò che cerco ti becchi la pari opportunità di ricambiarmi.

M. Ah, allora vengo! Però vengo stavolta, allora?

B. Si, vieni! Qui con una tua macchina, ti fai accompagnare. A Milano troviamo un'altra ministra sai?

M. Golosone

B. E, e andiamo insieme. In tre.

M. Lì. A casa o a Palazzo Grazioli?

M. A che ora vengo?

B. Allora, dodici e quindici decollo. Vieni subito vedrai

M. Ah, dodici meno un quarto, benissimo.

B. Tanto siamo solo noi. Mio figlio lo facciamo attendere un attimo!

M. (Ride)

Discriminato


Questa è mia.
Un 'impronta digitale fresca fresca.
A disposizione.
Da oltre vent'anni dimenticata in qualche archivio dallo Stato.
La raccolsero quando ancora ero minorenne.
In quell'occasione (visita dei tre giorni per il servizio militare) fui anche fatto spogliare, palpeggiato da un medico, sottoposto a verifica psicologica.
Discriminandomi in base al sesso (o perlomeno, io di ragazze a far la stessa visita proprio non ne vidi).
Allora, da Famiglia Cristiana, nemmeno un rigo.

27 giugno 2008

Viva la fiction

Il guaio è la gnocca.

Lo dice Libero, mica io.

Finalmente capiamo perché il Principale avesse tutta questa fretta nel promettere «5 anni per chi ordina intercettazioni, 5 anni per chi le esegue e 5 anni per chi le propaga». 

I bene informati lo sapevano già. Sta arrivando un carico di intercettazioni da Napoli che non aggiungono nulla di particolarmente rilevante sul curriculum penale del Principale, ma potrebbero metterlo in cattiva luce svelando ai più un interesse faunesco per il gentil sesso inadeguato a ruolo, età e prestigio (sì, c'è anche un mega conflitto di interesse visto che sembra scegliere direttamente la produzione di fiction di Rai e Mediaset, ma è molto meno pruriginoso).



E in effetti fa effetto sentire (leggere è tutt'altra cosa) un personaggio così potente chiedere aiuto contro 'una pazza' che potrebbe diventare 'molto pericolosa' perché quotidianamente lo assilla col dubbio che sia proprio Lui a  metterle il bastone tra le ruote.

E tra le migliaia di telefonate che Saccà riceve dai tantissimi politici, segretari e boiardi di stato riscopriamo l'antica saggezza popolare: tira più un ruolo di fiction che un carro di buoi.

24 giugno 2008

Sweaty

Per fortuna mi informo.
All'alba inizio con Sky Tg24, poi subito in macchina per il radiogiornale di Radio24 ed il Gazzettino Padano. Approdato in ufficio a spizzichi e bocconi degusto i quotidiani on line.
Questa mattina mi sono alzato con un programma ambizioso. Una mezza maratona da correre tra le 2 e le 4 del pomeriggio, una dieta di sole patatine fritte e una mezza intenzione di mettere la nonna tutto il giorno stesa sul balcone a prendere il sole, così che si abbronzi.
Poi l'illuminazione.
Quasi in coro, i miei adorati media mi hanno strillato: "E' estate, fa caldo. Stai all'ombra e bevi".
Geniale vero? Come folgorato sulla via di Damasco ho quindi deciso di mantenere un profilo più basso. Addirittura, senza che nessuno me lo consigliasse ho rinunciato al cappotto in favore di una camicia leggera.
Per fortuna. Mi informo.

16 giugno 2008

Tu quoque, Zambrotta

Zambrotta è il mio idolo (calcisticamente parlando).
In fondo abbiamo indossato la stessa maglia dell'Alebbio.
In senso figurato ovviamente. O forse anche in senso letterale perché è vero che abbiamo qualche anno di differenza, ma nel calcio giovanile la muta da gioco veniva cambiata soltanto quando le maglie perlomeno rammendabili diventavano meno di sette e quindi inadatte a qualsiasi torneo.
Di più, giocava nel mio ruolo d'esordio, ossia terzino sinistro e anche se i numeri ormai nel calcio moderno sono diventati variabili casuali mi son sempre sentito lo stesso 3 cucito sulla schiena.
Infine è l'unico dei campioni del mondo di Berlino con cui nel mio passato giornalistico ho avuto qualche scambio di vedute visto che l'ex juventino è sempre rimasto legato alla sua terra senza sottrarsi alle richieste che arrivano dalla provincia.
Zambrotta quindi è il mio idolo, lo confermo.
Nonostante questo affetto non riesco a non giudicare imbarazzanti le sue prestazioni nelle due gare dell'Europeo fino ad oggi disputate. Se nella prima ha fatto sembrare il suo diretto avversario un fenomeno prima che Grosso in uno scampolo di partita ne evidenziasse i grandi limiti oltre ad avere sulla coscienza (in buona compagnia) almeno uno dei 3 gol, passando alla seconda stenderei un velo pietoso sulla rete di Mutu che fondamentalmente è stato un suicidio del comasco instillando il dubbio che quella gara sia stata giocata non da Gianluca, ma dal suo gemello bolso.
Il mio voto al suo Europeo quindi equivale alla media delle pagelle della Gazzetta dello Sport, un 5 scarso, come lo stesso atleta ha riconosciuto da vero uomo nelle interviste post partita.
Chi invece vuole essere 'più zambrottista di Zambrotta' è il quotidiano la Provincia che se nella prima gara ha valutato ampiamente sufficiente (6,5) la prestazione per la seguente ha assegnato un generoso 5,5 parlando di una gara impeccabile rovinata da uno svarione.
Miopia o companilismo (pur considerando che siamo nell'ambito delle opinioni)? Non rispondo, ma penso che la severità del Corriere di Livorno edito da Cristiano Lucarelli che riuscì a valutare il proprio padrone meno di altri quotidiani probabilmente in via Paoli sembrerebbe pura crudeltà.

12 giugno 2008

Titoli del 'Corrierino', tumulto in Internet

Leggo oggi on line questa 'apertura' del Corriere di Como.
Supermercati chiusi, la rivolta dei clienti (il link purtroppo scomparirà alle 15), a firma Andrea Bambace.
Seguo il giovanissimo cronista fin dai primi passi mossi al 'Corrierino' dove iniziò a collaborare proprio nello sport in cui io ero redattore (abusivo).
Dico questo per testimoniare il mio apprezzamento nei confronti di Andrea che ho sempre incoraggiato e stimolato nei miei pur enormi limiti.
La rivolta dei clienti, dicevamo.
Inizio la lettura immaginando proteste delle associazioni dei consumatori, raccolte di firme, forme di dissenso espresse concretamente. Insomma, qualche fatto a corredo di opinioni.
Invece la rivolta in che consiste?
Nella protesta di 4 gatti, anzi di 5 pensionati (lo presumo dalle età oscillanti tra i 66 ed i 73 anni), quasi tutti cernobbiesi, che presumibilmente avrebbero modo e tempo di frequentare negozi in orari e giornate più consone al consumo che non la domenica.
A loro si aggiunge l'autorevole voce di Daniele Brunati, cliente sì, ma rappresentativo quanto me in quanto la qualifica che lo distingue nell'articolo è coordinatore del Consorzio Como Turistica, consorzio attivo nello sviluppo di manifestazioni e non peculiarmente nel rappresentare i consumatori.
Tutte opinioni rispettabilisime queste, si intende, e forse sono l'unico lettore che cerchi un'eco di quelle rivolte annunciate nel titolo anche nel corpo dell'articolo.
Ma se alle opinioni della combriccola sono state titolate come rivolta, il mio unico dissenso per questo genere di informazione sarà perlomeno un tumulto?

6 giugno 2008

Vedere o non vedere?

Estratto da un comunicato stampa (giuro che è un copia e incolla).
Questo giornalista di cui per pietà non faccio il nome conoscerà altri verbi oltre a vedere?

Come vedi il futuro?
“Spero che sarà rosa, poi vedremo! Ho le mie ambizioni ed i miei obiettivi. Vedremo se potrò raggiungere i miei obiettivi e poi vedremo perché in questo momento ancora tutto può cambiare e non si sa ancora cosa faranno le società e gli allenatori. Devo aspettare un po’ e vedere cosa succede”.

30 maggio 2008

Dry food


Chi mi conosce sa che sono una buona forchetta. E pure poco schizzinoso.
Non ai livelli di uno strano personaggio che ho intravisto su una tv satellitare intento a mangiare 'le peggio cose' pur di provocare brividi ai telespettatori.
Diciamo che la mia curiosità mi porta a sperimentare e generalmente nei miei viaggi per il mondo non sono solito rifugiarmi in ristoranti italiani (eccezione alla regola Modesto's di KL che consiglio a chiunque naufraghi in Malesia).

L'Asia però... va assaggiata con cautela. Il mio probelma sono le spezie. Non la qualità, ma la quantità. Qui si eccede.

Immagino sia una precauzione nata nel tempo per 'resuscitare' cibi che in climi caldi e umidi tipici di queste terre deperivano alla velocità della luce. E magari disinfettarli.

Oggi però anche loro hanno i frigoriferi. Quindi potrebbero darsi una regolata.

Il mio mantra di sopravvivenza è quindi diventato 'dry food'. Ho sperimentato che i pericoli maggiori si nascondono nei brodini, gli intingoli, le salse. Quindi che tu scelga l'onnipresente pollo con riso fritto, o i noodles mischiati a qualsiasi pietanza ritenuta commestibile in Cina, se come me poni un limite all'esotismo ti consiglio di restare sui cibi asciutti, forse meno appetitosi, sicuramente meno pericolosi.

In agguato nei brodini che siano malesi, indonesiani, cinesi o altro ti aspettano pattuglie di zenzero inacidito, tempeste di pepe, chili atomico, coriandolo più che a carnevale.


Felicità è...

Dover aspettare un areo a KL per ben 6 ore e scoprire una conessione wireless gratuita ed una presa di corrente vicina a una poltrona.

24 maggio 2008

Cedo!

Lei: "Perché non parli mai di me nel tuo blog!"
Lui: "Amore siamo distanti qualche miliardo di chilometri che dovrei dire?"
Lei: "Per esempio che nonostante ti abbiano sbattuto quasi agli antipodi con un preavviso di due giorni tua moglie ha risolto un sacco di situazioni per cui ti ritenevi indispensabile. E brillantemente! Eh!? Eh!?"
Lui: "Ok. Mi arrendo alla prepotenza!"

Too lazy

Sughi se ne vuole andare dal Brunei.
Ha ancora un anno e mezzo di contratto con il giornale che stiamo installando, ma non ce la fa più. "Troppo pigri" dice "e mi sto impigrendo pure io".
Fate conto che lui arriva dall'Indonesia e non dalla Germania quindi i suoi ritmi naturali non sono certo forsennati.
Too lazy, ripete spesso, ed in effetti qui è difficile lavorare.
Intanto combattiamo in una sorta di ministero, dove i responsabili sono più degli operativi ed ogni decisione dipende da almeno un paio di dipartimenti che di solito sono in conflitto tra loro.
Questo fa sì che il poco feedback che mi servirebbe non arriva mai. Ora ho costretto Sughi a mettere per iscritto le richieste che troppo spesso ripete verbalmente in modo che quando tornerò a casa senza aver ottenuto risposte mi concederanno almeno le attenuanti generiche.
Per fortuna a me il lavoro non manca perché il preavviso per la gita è stato poco e le persone che hanno configurato il sistema prima di me erano inesperte (più di me, ci credereste?). Così ogni opzione va controllata e documentata.
Se ne andrà Sughi! Ma per il momento non vuole tornare a Jakarta. Si aspetta qualche offerta da Singapore, decisamente più stimolante del pacifico Brunei, dove l'unica esigenza vitale è il culto del Sultano, onnipresente in foto, giornali e manifesti.
Chissà che non mi trovi un cliente in quel caos. Singapore ancora mi manca.

23 maggio 2008

Hijab



Lei è Azwa, lui Sughi.
Mi perdonano i nomi contratti e semplificati, ma si sa, gli occidentali sono un po' duri di comprendonio.
Sono i miei compagni d'avventura.
Malese lei, di nazionalità e ceppo etnico, indonesiano lui, ma con evidente sangue cinese che a suo dire, a Jakarta, ne fa un discrimanato.
Volevo presentarli un po', ma non è facile rinchiudere le persone in poche righe.
Forse queste foto però possono fare un po' di giustizia e aprire gli occhi a chi conosce l'Islam soltanto per ciò che finisce sui giornali.
Azwa è mussulmana, noi aggiungeremmo praticante. Prega, fa le abluzioni e tutto ciò che una brava seguace di Maometto deve fare.
E' sposata, ma è in trasferta professionale all'estero da sola, e forse non tutti i mariti italiani che considerano questa parte del mondo maschilista e retrogada permetterebbero tanto alla moglie.
Porta sempre il velo, ma è un hijab colorato, allegro, non il burqa.
Ride e scherza. Tutto ciò è talmente normale che mi imbarazza sottolinearlo.
Purtroppo non è inutile farlo.

20 maggio 2008

Minoranze


L'80 % dei bagagli persi dalle compagnie aeree viene ritrovato nelle prime 24 ore.
Come sempre mi hanno messo in minoranza!

19 maggio 2008

Il valore delle cose

Arrivo, in Brunei.
Non una passeggiata di salute visto che tra scali ritardi e volo metto il piede sul tappetino della doccia dell'albergo 27 ore dopo aver chiuso a chiave la porta di casa.
Lo stesso piede poi, lo trascino umidiccio sul pavimento della stanza perché io sono arrivato, ma il mio bagaglio ha deciso di fermarsi un po'.
Quindi subito riunione di lavoro, poi una corsa per comprare rasoio sapone mutande e una t-shirt per cercare di puzzare il meno possibile, cena di lavoro e tentativo di dormire ingannando le 6 ore di fuso orario.
Però sono felice. In camera ho la connessione Internet e vi assicuro che qui vale più fi tutto ciò che avevo in valigia.
Ho visto mia moglie, letto la mail che il cliente mi ha mandato stamattina (difficile immaginare fossi in viaggio?), parlato con Sonia delle pratiche per il rimborso del bagaglio.
Pare poco?
PS - Avrei anche fatto delle foto, ma il cavetto per scaricarle era in valigia.

15 maggio 2008

Operazione Brunei

Avendo saputo questa mattina alle 10 che domenica dovrò imbarcarmi su un volo destinazione Bandar Seri Begawan scatta ufficialmente l'operazione Brunei.
Devo ancora dichiarare i redditi, girare una qualche ufficio per il chiosco, lavorarci, organizzare i 15 giorni in cui l'Italia resisterà senza il mio apporto.
Scusatemi se trascurerò il blog e (quasi tutti) gli amici.

8 maggio 2008

Chi me lo fa fare?

Ho aperto un chiosco di bibite, panini e gelati.
In realtà l'ha aperto mia moglie ed era già suo, cioè della madre, ma è una lunga storia ed accontentatevi del sunto.
Ora, la matematica è sempre stata il mio forte.
Se dovessi ritenere veritiere le dichiarazioni dei redditi aggregate del 2004 dovrei chiudere immediatamente.
I proprietari di bar (nobilitiamo il mio chiosco a bar) dichiarano di guadagnare 1000-1200€ al mese. La mia attività è stagionale quindi i costi fissi dovrebbero abbassare il mio reddito previsto, ma per semplificare faccio finta di non considerarlo.
Un dipendente, che dovrò assumere, guadagna, col contratto minimo sindacale poco più di 1000€ al mese (40 ore settimanali, nel fine settimana lavoriamo io e mia moglie).
Il costo del suo lavoro però è all'incirca il doppio, quindi devo aspettarmi una perdita netta di circa 800€ mensili.
A meno che tutti i bar o la maggiorparte di quelli considerati non abbiano dipendenti.
In quell'ipotetico (molto ipotetico) caso potrei perfino portare a casa 150-200€ al mese.
In realtà c'è anche una seconda ipotesi che da persona onesta non tendevo a considerare.
Che le loro dichiarazioni siano di gran lunga sottostimate.
Che dite, mi fido dei 730 dei colleghi baristi e chiudo o posso puntare sulla loro disonestà media?

7 maggio 2008

UDC

Dopo la condanna per favoreggiamento a Cosa Nostra di Salvatore Cuffaro e l'arresto ieri di Pasquale Inzitari accusato di concorso esterno con la 'ndrangheta mi chiedo se UDC per caso non voglia significare Unione Delle Cosche.

6 maggio 2008

Disoccupati

Premessa.
Cerco barista part-time per chiosco a Tremezzo, bella presenza e conoscenza inglese.
Non c'è lavoro. Dicono.
Colloqui vari in risposta a una serie di annunci su un quotidiano locale ed in internet.
Con miei commenti acidi
  • Ma mi date anche l'alloggio? Sì vista lago :-)
  • Meno di 1000€ per 20 ore settimanali non se ne parla! Non cerco un ingegnere nucleare specializzato nella fusione fredda
  • Chiamo per mio nipote. Accompagno mio nipote al colloquio. Tratto per mio nipote. Ok, forse potrei assumere il nonno
  • Ma se finisco alle 6 e10 invece che alle 6 mi pagate gli straordinari? Anche alle 6 e 01, perché no?
  • Ma il contratto scade proprio a ottobre? non si potrebbe prorogare anche d'inverno? Sì, metto il riscaldamento al chiosco e ti porto una tv così non ti annoi anche se non c'è nessuno
  • Ho fatto l'alberghiera e conosco portoghese, russo e svedese. L'inglese no?
  • Ma siete troppo lontani.... Eggià, ti ho cercata io in provincia di Milano :O
  • Dovreste assumermi perché non vado d'accordo con il titolare dove sto lavorando attualmente ed ho messo di mezzo i sindacati. La chiamiamo noi!
  • Mi potreste anticipare lo stipendio? Quello di maggio o di tutta la stagione?
  • (Gridando) Spero che non siate tra quelli che che votano Prodi perché non capite un cazzo di politica e quelli li li devono inc******* tutti perché por*** **** quel mongolo ha rovinato l'Italia. Guardi, forse non ha il savoir faire che ci necessità con in clienti
Non c'è lavoro. Dicono!

5 maggio 2008

C'era una volta

C'era una volta il "Corriere di Como on line" e l'attacco fiabesco rivela l'affetto per una creatura alla quale nascita e sviluppo ho in piccola parte collaborato.
Nella sua semplicità la versione gemella del quotidiano cartaceo è sempre stata facilmente leggibile e consultabile.
Ora, invece, è sempre più un foglio bianco nel mare di Internet come per esempio lo era questa mattina quando prima del caffè ho provato a sfogliarlo.
Proprio ora che il concorrente locale "La Provincia di Como" ha da poco inaugurato il nuovo sito web.
Vuoto pneumatico.
Che sia meglio così?

1 maggio 2008

L'ultimo tabù


Faccio coming out.
Forse i più attenti lo avranno intuito, qualcuno in cuor suo ne sarà certo mentre i più non si son mai posti la domanda.
La mia formazione umanistica è stata forgiata da Cuore, settimanale satirico in edicola quando ancora la realtà non riusciva a superare lo sbeffeggio. Niente classici greci, nessuna influenza di filososofi nordeuropei. Gli unici autori che in qualche modo mi hanno forgiato hanno nomi nostrani e se Michele Serra ancora oggi è tra i corsivisti più noti, di qualcuno come Lia Celi o Piermaria Romani soltanto i fan conoscono le gesta.
Tolto questo velo che denuda la mia pochezza intellettuale posso ora a cuor leggero collegarmi alla cronaca.
Su Cuore una delle mie rubriche preferite si intitolava "L'ultimo tabù". Nonostante il nome un po' malizioso non fu questa rubrica la causa delle mia miopia. Negli anni '90 infatti sembrava che l'ultima barriera alle rivelazioni sociali fosse non il sesso, spesso anche ostentato, ma la dichiarazione dei redditi.
Un genio, di cui putroppo non ricordo il nome, cercava in una breve intervista di far svelare il proprio guadagno a personaggi noti. Senza mai riuscirci.
Quest'ignoto autore, se ancora vivo, probabilmente mercoledì ha rischiato le coronarie e anche altro quando ha visto a disposizione online le dichiarazioni dei redditi 2005 di tutti i cittadini italiani divisi per comune di residenza.
Gioia fugace, direte voi, ma in fondo le soddisfazioni migliori son quelle che durano un istante e di cui godiamo il ricordo in eterno.
A quell'uomo, gagliardo lottatore sempre sconfitto nella perpetua ricerca della verità, alzo oggi il calice, nella Festa dei Lavoratori. Oggi che il suo tribolare è stato premiato la fatica di Sisifo può prender quiete.
PS - Ho messo da parte roba buona, elenchi di alcuni comuni comaschi, quanto varranno al mercato nero? ;-)

20 aprile 2008

Misunderstanding?

Sonia, rivolgendosi a un cliente.
"Where do you come from?"
> "I come from USA!"
"I like America, and exactly from where?"
>"Kuwait!"

19 aprile 2008

Campagna (anti)elettorale

Il mio augurio è che Rutelli (er cicoria) perda le elezioni.
Mi limito al breve periodo? No!
Il mio augurio è che Bassolino e Iervolino, quando arriverà il loro giorno, perdano le elezioni.
Così pure, anche se mi sembra meno facile, vorrei vedere le sconfitte del sindaco Bruni a Como o di Formigoni in Lombardia giusto per restare dalle mie parti.
Trombati! Dopo governi più simili a regni monastici che non ad amministrazioni democraticamente elette.
Alternanza fa rima con speranza. L'avevate mai notato?

17 aprile 2008

Colpe e meriti

Perché abbiamo perso le elezioni?
Sembrerebbe per colpa di Visco.
Scrive il Foglio "Il governo unionista ha prodotto la più alta pressione fiscale dal 1996, 43,3 per cento, un aumento degli accertamenti del 10 per cento, 20 miliardi di euro di lotta all’evasione, decine e decine di provvedimenti tributari".
Questa l'azione.
L'effetto secondo Almunia e l'Istat è il calo del rapporto deficit/pil all 1,9% (con i governi Berlusconi2 e Berlusconi3 aveva superato il 4% costringendo l'Unione Europea ad aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia).
Sono un bastian contrario, lo so, ma sono anche un capofamiglia e conosco il peso delle scelte difficili o impopolari.
Perché abbiamo perso le elezioni?
Sembrerebbe per merito di Visco.

14 aprile 2008

Il voto è tratto

14 aprile, ore 15.00
Domani sarà peggio di oggi, ma con una buona dose di ottimismo posso vaticinare che sarà meglio di dopodomani.

10 aprile 2008

Campagna elettorale - Se li conosci li eviti

Il candidato 'comasco' alla camera di Forza Italia, nonché commissario lariano dello stesso movimento, secondo questo documento ha la fedina penale sporca.
Se nessuno ve lo avesse detto:
"Fabbri Luigi (FI): Condannato in appello per abuso d’ufficio a 4 mesi di reclusione.
I fatti risalgono al 2000-2001, quando Fabbri era contemporaneamente sindaco di Rivanazzano e consulente della Ghezzi Service, un’azienda classificata come industria insalubre di prima classe.
A quell’epoca Fabbri, nonostante gli esposti degli abitanti, poi confermati dai rapporti di Asl e Arpa, non aveva ordinato i necessari controlli e non era intervenuto per bloccare l’attività della Ghezzi. Così almeno sostiene l’accusa. Tutto questo, anche se l’uomo politico era al corrente, in virtù della sua consulenza come medico del lavoro, della pericolosità della situazione."

Per la precisione! Se li conosci, li eviti.

7 aprile 2008

Diritto di voto

Impazza la discussione sulle schede elettorali.
Mi chiedo... é tanto grave che il voto di chi non sa mettere una croce venga annullato?

6 aprile 2008

Magna magna

Cibo sano per tutti.
Questo, in pochissime parole sarà il tema dell'Expo 2015.
Lo sappiamo fin d'ora.
Non lamentiamoci se scopriremo poi che è tutto un magna magna.

1 aprile 2008

Apriamo il nostro solito dibattito

Finalmente ho trovato le parole e ho maturato un profondo giudizio estetico.
Per me, tutti i programmi televisivi sul processo della strage
di Erba sono una 'cagata pazzesca'.

Detto questo, conosco bene sia il caporedattore, sia i cronisti locali che se ne sono occupati e sono sicuro che non abbiano assolutamente fatto una vergognosa campagna stampa denigratoria.
Nonostante tutto (conto fino a 1000) loro sono bravi professionisti e ne sono testimone pur non avendo mai visto il programma in questione.

28 marzo 2008

Io sono qui

Non che avessi qualche dubbio.
Però leggendo 'Il Sole 24 ore' ho trovato l'abusato test sul posizionamento politico.
Se cliccate ci capite qualcosina, ma il sunto è che sono tra Di Pietro ed il Partito Democratico. Sì sarei vicino anche ai Socialisti che se non avessero motivazioni puramente di poltrone sarebbero da tempo confluiti nel PD.




25 marzo 2008

Grenoble

Venticinque anni fa Cantù era in cima al mondo del basket (beh, l'America era molto più lontana). Era un altro mondo dove la finale di Coppa Campioni era una sfida di famiglia contro Milano, Gallinari sbagliava i canestri senza immaginare che avrebbe avuto un figlio pronto per l'Nba, gli stranieri erano due se non consideriamo gli italiani nati fuori provincia.
Quella pallacanestro mi ha fatto innamorare e grazie ad IVX posso mostrarvene un assaggino celebrando l'Europa vinta in Francia con commento spagnolo.
Enjoy!


La cordata italiana

21 marzo 2008

Resuscitò

Post pasquale visto che da questa sera staccherò la corrente per un paio di giorni.
Io credo nel Cristo.
Lo dico temendo di non riuscire a manifestarlo nel vivere quotidiano.
Credo soprattutto nella Resurrezione.
In quella post-mortem abbastanza alla cieca visto che la mia razionalità ne contesta la possibilità senza tollerare argomentazioni. Però mi affido e quando lo fai totalmente ha anche poco senso mantenere aperti gli occhi.
Prima di allora credo fermamente che possiamo resuscitare in vita.
L'ho visto succedere anche questa settimana quando la Provvidenza mi ha permesso di porgere la mano ad un'amica che stava scivolando. Non so quante volte potrà inciampare ancora e chi troverà per aiutarla a rialzarsi. So che se il mio cammino su certi crinali potrà essere meno incerto sarà anche merito suo e sicuro che non mi leggerà ne approfitto per dirle grazie.

PS - Sono di parte, ma la bella foto è di mia moglie

18 marzo 2008

Quelli che la Cina...

Lo so, non sarebbe politicamente corretto pontificare mentre a Lhasa sparano.
Su quelle alture un dramma, nelle nostre piane polemiche sterili. Suona brutto vero?
Però vi prego devo sfogarmi, sono esausto.
Non li reggo più (interpreta canticchiando).
  • Quelli che, oggi (non ieri e non più domani) si accorgono che in Cina c'è un regime comunista lberticida.
  • Quelli che la Cina su un mappamondo la troverebbero soltanto perché è difficile mancare uno stato esteso 10 milioni di km quadrati, cioè più di trenta volte il nostro stivale.
  • Quelli che bisogna boicottare le Olimpiadi per difendere la libertà, ma quando è il vicino di banco a venire minacciato, esacerbato o licenziato si girano dall'altra parte.
  • Quelli che però la Cina è un'occasione se ci possono 'delocalizzare' la produzione.
  • Quelli che non sanno chi sia Terzani ("La porta proibita") o Rampini ("Il secolo cinese"), non hanno mai preso un aereo, ma sanno...
  • Quelli che una volta hanno mangiato riso cantonese credendo fosse del Canton Ticino, ma sanno...
  • Quelli che il Tibet è in montagna e quindi è a Nord.
  • Quelli che il Fiume Giallo per forza è giallo se ci si lavano i cinesi.
  • Quelli per cui Mao era l'amico della Cicci e del Giambi e la "Banda dei quattro" un gruppo musicale che scimmiottava i Beatles. Ma sanno...
  • Quelli che "Jefferson Ming e l'arte del sorpasso" è un libro di pittura, ma anche loro sanno...
  • Quelli che nemmeno immaginano che in Cina ci siano un deserto ed una zona alluvionale.
Parlatene, sicuramente è utile alle cause (non esiste 'la Causa' e semplificare di solito in questi casi significa escludere quelle non di moda), ma prima perlomeno chiedetevi di cosa volete parlare.

14 marzo 2008

Grande fratello

Il rettangolino giallo è il mio appartamento individuato su Visual Pagine Gialle.
L'immagine è aggiornatissima (il parcheggio degli handicappati è stato segnato veramente da poco) e ben definita.
Nel parcheggio non c'è la Punto grigia di Sonia. Dove sarà?

12 marzo 2008

Palazzi canturini

Per motivi professionali e personali non seguo più la Pallacanestro Cantù al palazzetto dello sport avendo rassegnato le dimissioni all'editore che mi garantiva l'accredito.
Smessi i panni del cronista però, in questi giorni da consumatore di informazioni, non posso restare indifferente a ciò che sta succedendo nella città del mobile.
La premessa. Dopo una vicenda ventennale la giunta di Cantù quest'anno ha assegnato il completamento dei lavori del Palababele alla società Turra di Brescia in concorrenza all'Eleca di Cantù appoggiata dalla società del presidente Corrado.
Il numero uno della Pallacanestro Cantù ha così deciso di vendere e, in mancanza di un compratore locale, muovere la società a Torino dove hanno mostrato interesse avendo a disposizione palazzetti olimpici poco utilizzati dalla metropoli.
Questi i fatti che come ovvio hanno scatenato un can can inimmaginabile tra i molti appassionati del basket brianzolo.
Come al solito non ho risposte, ma qualche domanda sono abituato a farmela
  • Che senso ha costruire un palazzetto dello sport dedicato principalmente alla squadra di basket cittadina contro la volontà della stessa che così rischia di sparire?
  • E trasparente assegnare i lavori alla società che per cui lavora l'ex assessore leghista canturino alla sport Giorgio Quintavalle?
  • La giunta che ha preso questa decisione ha pensato a un dopo Corrado per Cantù prima di averlo scontentato?
  • Se il basket scomparisse non sarebbe meglio abbattere senza ricostruire facendo tornare l'area un campo di margheritine risparmiando un bel po' di soldini dei contribuenti?

Mi fermo qui perché in questo post ho messo più palle che canestri, ma la situazione è bollente e sono certo che dovrò tornare a parlarne.

9 marzo 2008

Inter100

Oltre 200 campioni (meno degli acquisti di Moratti) sono scesi in campo per festeggiare il compleanno numero 100 dell'Inter.
Festa meritata, sempre che il passaporto non fosse falso.

5 marzo 2008

Congeliamoli

Una fiction in freezer. Si intitola La Vita Rubata e la sua programmazione era prevista per il 10 marzo (con tanto di promo attualmente in onda).
La storia si ispira a quella di Graziella Campagna, una giovane ragazza di Saponara (Messina) uccisa dalla mafia nel 1985.
Perché è congelata? Per una richiesta del presidente della Corte d’appello di Messina, Nicol Fazio e del procuratore generale, Ennio D’Amico nell’imminenza della sentenza del processo sull'omicisio in Corte d’Assise.
In pratica, si sostiene, romanzare una vicenda con procedimento penale in corso rischia di influenzare i togati.
A me l'obiezione sembra più che legittima.
Evidentemente però non a Vespa o a Mentana che proprio ieri sera ho intravisto infervorato in una ricostruzione processuale del dibattimento sulla strage di Erba.
Non potremmo congelare anche loro?

3 marzo 2008

Premi e pensieri

Alla faccia di chi ci vuole male mio fratello ha ottenuto un nuovo riconoscimento per il suo eccellente lavoro giornalistico, il premio Pasetti e se ne andrà a Viareggio per ricevere la gratificazione assegnata su base nazionale visto che localmente si preferiscono menti non pensanti e non pensanti capaci di mentire.

Per la precisione, mio fratello è Mauro e non Maurizio Migliavada.

27 febbraio 2008

Moratorie

Il peccato originale fu dei Radicali.
In fondo il termine moratoria lo rispolverarono loro qualche anno fa scovandolo in un cassetto polveroso di Marco Giacinto Pannella, tra una stecca di Galuoises ed il kit per lo sciopero della fame.
Potremmo prendercela con loro, ma non osiamo. In fondo lo scopo era nobile, battagliare la pena di morte.
Quando quel furbacchione di Giuliano Ferrara si riappropiò della parola per pubblicizzare la sua nuova crociata antiabortista le prime avvisaglie della moda verbale cominciarono ad evidenziarsi nella sintomatologia più classica: titoloni sui giornali, politici capaci di inserire moratoria in ogni discorso (preferibilmente inserendola tra 'l'ultima settimana del mese' e 'la questione salariale'), telegiornalisti depressi se nelle loro scalette la parolina magica non compariva.
Così, come spesso accade in questo Paese, caduto l'argine, dall'uso si passò all'abuso e la fantasia(?) di giornalisti e uomini pubblici italici è riuscita a intossicare i lettori inventando le moratorie più inimmaginabili.
Ne invocano una i Formigonleghisti a Malpensa, in questo caso da imporre ad Air France. Come controcanto rispondono in Basilicata chiedendone una ambientalista.
Per evitare lo scontro tra i poli geografici del paese anche in Toscana vogliono la loro, questa volta volta sulla tramvia a Firenze.
Satolli? Mettetevi comodi perché siamo solo agli antipasti.
Il piatto forte potrebbe essere una bella moratoria sui clandestini bengalesi, con contorno internazionale di pignoramenti Usa ben condito dal rinvio della chiusura di uffici postali.
Dulcis in fundo una bella moratoria sugli allarmismi, non troppo saporita ma leggerina.
Soddisfatti? Io no. Voglio esagerare.
Propongo una bella moratoria sull'uso della parola moratoria. Due anni, dovrebbero bastare. Tanto poi si dimenticheranno tutti (quelli che lo sanno) cosa significhi.

15 febbraio 2008

Work in progress

Colpa di mio fratello che mi ha fatto venire voglia di un template con 3 colonne.
Merito di 'Blog&Web' che dalla Spagna mette a disposizione del mondo strumenti spettacolari.

11 febbraio 2008

State of the Net {4} autoreferenzialità

L'autoreferenzialità secondo me è il limite in cui rischia di cadere il mondo di Internet e dei social network.
Il giochino dei link per esempio è lampante. Nell'economia delle segnalazioni quasi non esiste il regalo. Troppo spesso si inserscono nelle proprie pagine link per reciprocità (hai commentato me, ora io commento te) o per appartenenza alla stessa conventicola.
Nell'utopia del gratuito sostenuta dalla maggiorparte delle voci dei blog è una piccola stonatura.

In più. Si parla troppo spesso tra adepti.
Per esempio, mi sono ritrovato a questa conferenza dove quasi mai sono stati presentati i relatori. La mia colpevole ignoranza ha trovato risposte soltanto nella rete dove mi sono rifugiato cercando di abbinare volti e nomi.

Soltanto un profilo mi era noto.
Quello dell'homus informaticus distinguibile dalla coda di cavallo e dalla barba incolta che si pensava estinto agli albori del secolo corrente. Per chi come me si sentiva troppo spesso pesce fuor d'acqua (ed incapace di evolversi sviluppando i polmoni) la sua apparizione ha ridato speranza.

9 febbraio 2008

State of the Net {3} Buoni vs cattivi

Cronaca ed analisi di stateofthenet li lascio ad altri.
Qualche spunto però mi ha fatto pensare e con la poca lucidità che posso avere dopo la dieta di oggi a base esclusivamente di nimesulide provo a condividerli con voi.
L'argomento che più mi appassiona per trascorsi e presente professionale è il rapporto tra Internet e la comunicazione.
Nelle noiosissime tirate che faccio sull'argomento a chi non riesce prima a sfuggirmi inventando impegni improbabili mi accorgo di identificare spesso il cavaliere senza macchia nè paura nel blogger, il volenteroso, ma sottomesso quasi eroe nel giornalista ed il Cattivo (con la C maiuscola) nell'editore.
Cercando per un secondo di sfuggire alla certezza nata a Natale sull'assenza di una scintilla di intelligenza nel pianeta editori vi espongo i miei dubbi su questa schematizzazione.
  • Giornali e web. Chi fa più resistenza normalmente all'introduzione di nuove tecnologie? Gli editori che probabilmente ci guadagnerebbero o i cdr che ne fanno soltanto argomento contrattuale?
  • Blogger. E' impossibile un controllo preventivo anti diffamazione e calunnia e spesso anche l'dentificazione di eventuali calunniatori e diffamatori. E' questo il paradigma della libertà?
  • Notizie e web. Google è diventata la tomba della ricerca e dell'inchiesta per la comodità degli editori o per la pigrizia dei redattori?
  • Redazioni web diversificate da quelle tv o della carta stampata. Anche qui, chi si oppone più alla mescolanza dei ruoli?
  • La pubblicità. E' buona oppure è cattiva? In quale altro modo posso mantenere un'informazione professionale?