21 agosto 2011

Qubi rotanti 2

La seconda parte, purtroppo, non è la vendetta come in Rambo, ma soltanto l'epilogo, dovuto per chi ha seguito la vicenda.
Niente sparatorie per le vie di Corsico quindi, ma qualche capocciata contro il muro di gomma che ho scoperto inseguendo il mio Qubo.
Il primo tempo si era chiuso così.

Polizia municipale di Corsico:
La via? La targa? Ok mando qualcuno a vedere. No no no, non chiami i Carabinieri!
Una promessa di dare un'occhiata di riguardo, chissà che avessi ragione io ed il Qubo fosse proprio a Corsico.
Il giorno dopo...

Buongiorno, Polizia Municipale di Corsico, la signora Sonia?
La mia voce non è mai stata da signora Sonia, nel coro della chiesa ero un basso,.ma vabbè, sono il marito, mi dica.
Signora Sonia, devo darle una buona notizia, abbiamo ritrovato il Qubo che le è stato rubato.
Guardi che anche fossi Sonia, non è piu mio. Chiami l'assicurazione. Ma come l'avete trovato?
La nostra agente si è ricordata subito della segnalazione quando l'ha visto parcheggiato.
In divieto di sosta?
No, no, era parcheggiato bene, ma avevamo segnalato....
Scaltri! Ma come avete fatto a recuperarlo, carro attrezzi?
No, no, era parcheggiato con le chiavi a bordo.
Ma fermarsi a vedere se passavano a riprenderselo? Magari fermare due possibili scassinatori?
Ehm, vede, abbiamo poco tempo... Comunque può ritirarlo, è in buone condizioni, mancano soltanto i sedili dietro e contiene mazzette e punte.
Appunto, attrezzi da scasso. E se lo ritiro arrestate me. Le ho detto che deve informare l'assicurazione. Io semmai potrei vedere se hanno lasciato a bordo alcune mie proprietà come risulta dalla denuncia.
Ah, no, se non è suo non può.
Beh, ma gli occhiali, se ci sono sono miei, mica dell'assicurazione e c'è scritto nella denuncia.
Non ha il permesso. In via del tutto eccezionale potrei farla accompagnare dalla vigilessa che ha sequestrato il veicolo. Venga in comando per farsi rilasciare l'autorizzazione.
L'autorizzazione a che? Mi ha appena detto che non posso vederlo, e mi dovete pure autorizzare a non vederlo.
Ma le sto facendo un piacere...
Mi dice che non lo può fare e mi autorizza per iscritto a farlo????
!?!? ... le passo il comandante !?!?
Lasci perdere grazie, sentirò l'assicurazione. Che dovete avvisare!


Continua(..)?

8 agosto 2011

Qubi rotanti

Mi girano i Qubi.
Prologo. Mi hanno rubato la macchina nel box 5 mesi fa. Non un Mercedes, ma un fantastico Qubo Natural Power grigio garbato. Uno scherzetto che mi è costato 5000 € di differenza tra il rimborso assicurativo e l'acquisto di quella nuova. In più, a mio dileggio,  500 € circa di pratiche per rinunciare al possesso del bene rubato. Poi 4 mesi e mezzo senza auto e qualche ettolitro di bile versata nello stomaco per le tre fasi del lutto che ho ben spiegato nel mio saggio "Chi mi ha ciulato la macchina?", ma che si possono sintetizzare in  "deluso, amareggiato e anche un po' incazzato!".
In cinque mesi ormai avevo superato la perdita e cominciato a scorazzare col mio nuovo Qubo Multijet  verde buonumore, finché...
Rientro dal chiosco e trovo nella cassetta delle bollette (già cassetta delle lettere) una busta verde colica.
In evidenza la scritta Notifica. Sotto, con lo spazio per segnare l'oggetto su due righe distinte 'atto penale' e 'atto amministrativo'. Il notificatore, evidentemente incapace non soltanto di scrivere, ma anche di apporre delle x, ha pensato non fosse necessario farmi sapere cosa  aspettarmi.
Mittente? Polizia di Corsico. Municipale, di stato, ferroviaria? Troppo complesso specificarlo.
Polizia, accontentati!
A me che se prendo una multa cerco di pagarla il giorno stesso a costo di viaggiare a oltranza fino al primo ufficio postale aperto, già montava l'ansia. Tanto più che in stato cosciente né io né Sonia siamo transitati da Corsico nell'ultimo decennio (il sonnambulismo dovrebbe essere inserito nelle attenuanti generiche).
Apro la posta di Casnate puntualissimo alle 8.30 (io, non le impiegate che incuranti delle mie paure chiacchieravano amabilmente raccontandosi il week-end) e finalmente scopro l'arcano.
L'atto è una multa che l'accertatrice Pinco Pallina (come nei migliori verbali, cognome e nome) ha sanzionato per divieto di sosta il 6 giugno alle 11.03 (notare la precisione) al  mio Qubo rubato.

L'angoscia, d'un tratto, diventa rabbia come nemmeno a Hulk (quello verde)  fulminato dai raggi gamma.
Ma come? Un'agente di Polizia locale ha trovato il mio Qubo e non me l'ha riportato?
Gli danno la pistola ma non la possibilita di collegarsi qui http://goo.gl/0htqW per verificare come mai quella vettura di Como fosse a Corsico? O un telefono per verificare con la centrale?

Lo chiedo al comando del comune milanese.
...sa, se l'assicurazione è in regola, non facciamo altri controlli.
Ma l'assicurazione il 6 giugno ero scaduta
Non sarà stata esposta.
Appunto!
Magari è stato un ausiliario, sa loro non sanno.
Pallina Pinco è un ausiliario?
Non sono tenuto a rilasciarle questa informazione.
Ma in ufficio nessuno poteva fare un controllo che richiede cinque secondi?
...Sa, se l'assicurazione è in regola, non facciamo altri controlli.
(Pensiero... questo c'è o ci fa?). Sorvoliamo. La multa mi arriva da Sant'Arcangelo di Romagna e non da Corsico. Il verbale voleva fare le ferie o avete il CSI dei divieti di sosta in Romagna?
aa è la procedura...
Non so. E nemmeno so con cosa vi collegate al Pra, visto che non sono più proprietario della vettura. Piccioni viaggiatori?
Il nostro collegamento è in tempo reale
Ma il 6 giugno la macchina non era già più mia!
Le passo l'ufficio contravvenzioni
Bravo, magari mi hanno fatto altre multe e risparmiamo pratiche inutili.
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Scusi non c'è nessuno. Richiami dopo il 15
Dopo le 15?
No no, sono in ferie. Richiami dopo il 15
Ok, chiamerò il 16. Ma non è che il Qubo è ancora li?
Lo sa l'ufficio contravvenzioni
Che è in ferie. Tutto l'ufficio! Nessuno può alzare il culo e controllare? Devo avvisare i Carabinieri a cui ho denunciato il furto?
La via? La targa? Ok mando qualcuno a vedere. No no no, non chiami i carabinieri
Clic.
Ormai dovrei essere rassegnato. Organizzati per prelevare, ma non per dare servizi.
Ma a me girano i Qubi!

4 maggio 2011

Bin Laden is dead

Bin Laden e' morto.
Anche se non lo avessero ucciso il primo maggio. Anche se fosse in una villa alle Bahamas.
Quello che sta succedendo in Nord Africa in questi mesi e' la sua morte.
Non e' una panacea, potrebbe regalare nuovi dolori a quei popoli, ma la "rivoluzione dei gelsomini" e' qualcosa di profondamente diverso da quanto predicato da Bin Laden.
Per questo si può  credere ad Obama.
Bin Laden is dead!

9 aprile 2011

Fora de ball

Cori razzisti al Palasampietro? Pur sapendo di correre un rischio incredibile, quello di banalizzare e sminuire una vicenda che invece potrebbe richiedere analisi più attente di quelle di un cronista sportivo, posso affermare che il problema non esiste.
Lo dico con una certa cognizione di causa perché ho assistito alla posa delle fondamenta del più bel palazzetto della provincia e ci ho passato le mie migliori giornate imparando lo sport e l’amicizia. Sotto quegli imponenti archi di legno ho conosciuto alcune tra le migliori persone che frequento, di quegli spogliatoi conosco ogni piastrella, secondo in questo forse soltanto a mio padre che ne ha fatto una seconda casa.
Mi spiego meglio. Raccontano le cronache, di cui purtroppo non sono testimone oculare, di una quindicina di tifosi che alla fine della partita tra Comense e Geas Sesto, giocata nel palazzetto delle nerostellate mercoledì  sera e valevole per il primo turno dei play-off, abbiano insultato con epiteti razziali la giocatrice italiana di colore Abiola Wabara.  La ragazza in questione, dicono abbia reagito alla provocazione guadagnandosi altri insulti e forse anche uno sputo prima di tornare negli spogliatoi. Questa e la cronaca e non la vogliamo mettere in discussione.
Ma se la notizia poi diventa (come su un quotidiano nazionale)  “Como, la cestista è di colore: fora de ball” allora ci tocca protestare.
Cosa sara successo mai? All’improvviso senza nessuna avvisaglia il Palasampietro è diventato un covo di razzisti? Non credo proprio.
Contestualizziamo l’episodio.
Un derby cestistico, una gara importante agonisticamente, un gruppetto di ultras verosimilmente mai presenti al Palasampietro, ma importati dalla curva del Calcio Como di cui sfoggiano uno striscione ed eccitati dalla gara di cartello. Aggiungiamo una giocatrice molto muscolare capace di focalizzare la frustrazione dei tifosi poco incline a lasciarsi insultare passivamente.
Esplode così un battibecco, con un’atleta che non ha paura di far valere le proprie ragioni contro quattro energumeni abbaianti e decide, forse un po’ a sproposito, di affrontare a muso duro i provocatori.
Una decina di imbecilli? Un gesto incivile?  Assolutamente sì, ma non troppo diverso dai tanti che si  vedono nelle strutture sportive, soprattutto, ma purtroppo non soltanto, in quelle dove si gioca a calcio e che non risparmiano nemmeno il mondo dello sport giovanile. Non sarà un caso che l’osservatorio del ministero dell’interno che sorveglia gli episodi di violenza negli stadi voglia vietare la trasferta dei lariani in quel di Cremona.
Quindi? Dobbiamo rassegnarci e tollerare? Assolutamente no. Forse però conviene allontanarci di un passo ed inquadrare il problema nella sua interezza,  non soltanto un dettaglio che non descrive che in minima parte ciò che e veramente accaduto.
Stiamo parlando del fenomeno ultras e la storia ventennale della struttura dice che il Palasampietro ne è quasi totalmente immune.
Di quello sì, posso essere testimone oculare. I pochi eccessi che si sono visti su quelle gradinate sono stati prontamente stigmatizzati e messi sotto controllo da chi vive quel palazzo che ha visto giocarsi finali di scudetto e partite di coppe europee al calora bianco.  I tifosi organizzati sono sempre stati un tutt’uno con la societa eccedendo più nell’affetto verso le ragazze che non nei gesti di violenza. Di ognuno di loro potrei dire il nome ed il cognome, o forse il soprannome e nessuno si è mai fatto notare se non per qualche insulto di troppo nei confronti della terna arbitrale, ma finché non avremo anche arbitri di colore questi non faranno notizia e verranno tranquillamente metabolizzati nel folclore sportivo.
Con questo non voglio affermare che dire a qualcuno “negro di merda” equivalga a dargli dello stronzo, e nemmeno mi sfugge che ad essere insultata sia stata l’italiana di colore e non una giocatrice americana come se ne vedono ogni giorno. Eppure credo che questa sottile distinzione tra l’essere (di colore) e l’appartenere (a una razza) sia più visibile ai lettori di un quotidiano che non a questi frustrati del mercoledì sera che al massimo del giornale faranno un cappello.
A loro dico che il Palasampietro è casa mia (e di molti altri che non tollerano discriminazioni) e non sono ospito graditi.
Se la Comense avra la fortuna di giocarci  ancora quest’anno (vorrà dire che si e qualificata al turno successivo) sarò presente e pronto ad invitare  ad allontanarsi chiunque provi soltanto a rinnovare qualsiasi tipo di insulto razzista. Non servirà coraggio per farlo perché sono sicuro che il 99 percento di chi sarà sulle poltroncine gialle e rosse di Casnate sarà con me, dal presidente Pennestri all’ultimo arrivato tra i tifosi della Comense. “Fora de ball” lo dirò a loro perché nel palazzetto della Comense non hanno diritto di cittadinanza.
Chi grida allo scandalo non avrà cosi braci su cui soffiare dando spazio ai pochissimi imbecilli (repetita iuvant) che non trovando niente di meglio da fare hanno provato ad infiltrarsi tra i tifosi della più titolata squadra di pallacanestro femminile italiana.
A Wabara invece va un abbraccio e l’augurio che possa ritrovare la serenità che permette a una professionista di valore di  ignorare gli insulti di una curva. A lei rinnoviamo l’invito di Oscar Wilde: “Mai discutere con un’idiota. Prima ti porta al suo livello e poi ti batte con l’esperienza”.

5 aprile 2011

Del buon senso

Senza fare troppa demagogia ecco qualche domanda che vorrei che i giornalisti facessero agli immigrati tunisini e che non sono ancora riuscito a sentire:

  • Hai i documenti?
  • Se non li hai perchè?
  • Se li hai perchè hai speso migliaia di euro per un barcone invece di un centinaio per un volo low cost?
  • Dove vorresti arrivare?
  • Come pensi di riuscire a mantenerti a destinazione?
  • Cos'altro sai fare oltre a ciò che rappresenta la tua aspirazione?
Sono le domande di buon senso che farei a uno sconosciuto per accoglierlo in casa mia insieme ai miei cari senza metterli in pericolo e se le risposte fossero convincenti  forse riuscirei a capire meglio perchè permettiamo che un'isola sia invasa da un'orda di migranti superiore alla popolazione locale.

2 marzo 2011

Ma che farà Butti?

Camera on studio Royalty Free Stock PhotoConoscendo il Butti (nel senso di senatore) non posso che appoggiare la sua brillantissima intuizione.
Chiede, l'Alessio, nella sua qualità di relatore di maggioranza in commissione di vigilanza Rai, la par condicio nelle conduzioni di Ballarò ed Anno Zero, ossia la sostituzione periodica di Floris e Santoro.
Mi chiedo solo, perché limitarsi a questo?
Spero che il Butti si lasci ispirare da questi miei modesti spunti:


  • Alternare anche il colore delle scenografie onde evitare la posizione dominante di alcuni colori rispetto ad altri. Prevedere scenografie speciali per i daltonici.
  • Assicurarsi che almeno metà degli autori siano mancini, a tutela di una minoranza contro l'oppressione destromana dei giornalisti Rai.
  • Sottotitolare i programmi anche in  friulano, ladino, tedesco, sloveno, occitano, francese, francoprovenzale, albanese, greco, sardo, catalano e croato come previsto dall'articolo 6 della costituzione a tutela delle minoranze linguistiche.
  • Spostare i suddetti programmi una volta al mese su Canale 5 per alimentare il libero mercato televisivo. In suburdine, onde evitare il solito chiacchiericcio legato a presunti conflitti di interessi, considerarne la trasmissione su Espansione TV.

22 febbraio 2011

Rivoluzione?

Io poi sono uno che si accontenta.
Mi basterebbe non dico una RIVOLUZIONE, ma che si arrestasse finalmente la nostra INVOLUZIONE.

20 gennaio 2011

Mitridatizzato?

Sapete che cosa vuol dire mitridatizzare? Un  buon dizionario direbbe "Assuefare gradualmente qualcuno a sostanze tossiche, in modo da rendere queste ultime innocue".Un trucchetto inventato da Mitridate, per sfuggire ad attentati, sperimentato dal re greco in prima persona.
Mi sento mitridatizzato ogni giorno e forse sopravviverò ai veleni che respiro costantemente, ma l'assuefazione che più temo è quella della mia anima che potrebbe fare la fine di troppe anime  che la circondano.
Viva sì, ma piena di veleno che non viene nemmeno più riconosciuto tale. Giorno per giorno, da anni, ci arrivano notizie del tracollo morale della nostra politica che senza più vergogna cerca di ergere le proprie debolezze a virtù. Sempre più squallida, povera di idee, individualista.
Chi alza la voce per condannare queste pratiche viene additato come moralista perché quotidianamente l'asticella che separa il lecito dall'illecito viene spostata in direzione di quest'ultimo. Chi era in prima fila nel "family day" oggi sostiene che non concedersi qualche orgetta (o bunga bunga) è da finocchio comunista,  mentire è lecito, rubare da furbi. 

Il malandrino non perde il suo sostegno perché chi lo ha votato perdona ogni giorno peccati più biechi e tuttalpiù preferirebbe che scendesse silenzio sulla colpa per non sputtanare il paese. Se avere una morale significa essere additato come moralista, così sia, ma la mia anima riconosce ancora il veleno e ciò che mi scandalizzava 15 anni fa mi da ancora il volta stomaco.
Non lancerò pietre perché il fardello dei peccati appesantisce la mia mano, ma lasciatemi almeno chiedere che chi è sotto scacco di facili ricatti ed è deriso dal mondo non si possa più arrogare il diritto di rappresentarmi.