31 agosto 2010

Degli urti (a Dell'Utri)

Non scrivo da una vita su questo blog, quindi la mia testa da ingegnere vuole partire da alcune premesse.
Non sono comunista. Tantomeno sono fascista.
Ho sempre votato centro e sinistra, senza estremismi, sono uno di quelli che Sgarbi con la bava alla bocca chiamava 'cattocomunisti', semplicemente un cattolico che pensa che, se il sacramento principale della sua fede si chiama Comunione, un motivo ci sarà pure.

Detto questo, leggo che ieri il senatore Dell'Utri avrebbe dovuto presentare i presunti diari di Mussolini in suo possesso a Parolario, una delle maggiori rassegne culturali della provincia comasca, ed alcune centinaia di persone glielo hanno impedito.
Io sono profondamente democratico e lascerei parlare perfino Ahmadinejad che un pochino peggio di Dell'Utri è, ma credo che l'errore principale sia stata non la protesta, ma la decisione di invitare un personaggio tanto discutibile a una rassegna così importante.
La protesta civile contro la presentazione di questo personaggio è un diritto democratico quanto quello del senatore di parlare e quando due libertà rischiano di negarsi l'una con l'altra va preservato il diritto delle maggioranze. In piazza Cavour i più evidentemente non volevano vedere Dell'Utri nemmeno in cartolina.
Non voglio sostituirmi alla magistratura, ma credo che una doppia condanna per concorso esterno in associazione mafiosa e altre condanne minori non siano una patente d'eccellenza.  E una manifestazione culturale dovrebbe mettere in vetrina i meritevoli e non i "non ancora condannati in via definitiva".
Non voglio sostituirmi nemmeno a storici quotati, ma se la maggior parte dei professionisti considera una bufala i diari nelle mani del senatore cnon credo che lo faccia per accanimento politico.
Per questo ritengo indegno l'invito.
E indegna la pur limitatissima violenza che ha accolto il senatore. 
Il nostro paese ha sicuramente parole più nobili da decantare da un palco che non quelle di Dell'Utri (o  quelle di ex terroristi come Negri o Fioravanti,  briganti come Vallanzasca o Corona tanto per non passare come censore politico)
Certi personaggi meritano grasse risate quando cercano di vendere la loro paccottiglia intellettuale e qualche spintone invece non fa che legittimarli. 
Diverso invece il discoroso sulla mafia. Una sana opposizione, dirompente nel suo rifiuto della violenza, più pro che contro e sostenitrice della magistratura che sta compiendo il suo dovere nonostante le interferenze politiche e le candidature scudo è un dovere civile, non un atteggiamento da ultras.