7 aprile 2009

Supereroi

Tra le mie fortune una delle maggiori è stata non subire grosse disillusioni.
Per esempio, se come tutti i bambini sono cresciuto nella convinzione che mio padre fosse un supereroe, invincibile e valoroso, anche quando tardivamente ho imparato a pensare come un adulto, ho trovato solide prove a confermare le mie infantili intuizioni.
La certezza poi l'ho avuta a 24 anni quando in crisi con l'università decisi di partire per il servizio militare e seguendo una pista già tracciata dal mio vecchio mi sono arruolato per un anno nei vigili del fuoco. 
Anzi, nei pompieri.
Era l'ultimo anno di servizio di mio papà, o il Capo, come tutti lo chiamavano in caserma. L'ultimo anno dopo una vita lavorativa iniziata anche per lui con il servizio militare e chiusa istruendo ancora una volta il figlio, questa volta con addosso una divisa. Era il '94 ed in quei dodici mesi ho riscoperto una persona a cui ero tanto vicino da non riuscire mai a inquadrarlo per intero.
Ma non è di questo che vorrei parlare. O almeno, non solo di questo.
Tra i racconti di mio papà, quelli che ancora oggi non mi stanco di ascoltare sono quelli legati alle emergenze. 
In 40 anni e in diversi ruoli ha preparato lo zaino per correre in aiuto di terremotati, alluvionati, senza tetto. Dal Belice fino al Friuli, unendo un'Italia tanto diversa anche nel reagire alle disgrazie, ha scavato fango, polvere, rocce per avere la suprema soddisfazione di estrarre da un crollo persone in attesa di quelle mani forti. 
Io da piccino, quando la 'colonna mobile' me lo rapiva per intere settimane, guardavo curioso il telegiornale cercandolo nello sfondo delle giacche impolverate al lavoro perché ben sapevo che anche avendone il grado non lo avrei mai trovato in prima fila dietro il giornalista di turno con le mani in tasca e l'espressione corrucciata di chi si deve dare un tono. E come lui tutti i suoi uomini. 
Oggi un suo collega, e molto indegnamente un mio collega, non è sopravvissuto al terremoto, tragedia che si somma e si annulla nelle mille altre tragedie. 
I supereroi esistono. Davvero.

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