6 maggio 2016

Silenzio

Qui non ci scrivo da un anno
Un po' mi dispiace, ma ormai scrivo soltanto in Facebook.
Non l'ho deciso, è successo.
Ci riproviamo?

6 maggio 2015

In difesa del pirla

Avviso. In questo eloquio si abusa della parola pirla.
Per gli extracomunitasubalpina traduco. Pirla o pirletti è uomo (o donna) che gira in giro senza senso cacciandosi spesso, nel suo trottolare, in mezzo ai casini.
C'è più stupidità che cattiveria in questo gironzolare, almeno nell'uso comune della parola dalle mie parti.
Il pirla in questione, nella definizione del padre, è un ragazzotto di 21 anni che rimbalzato a mo' di trottola nei telegiornali dell'Expo è finito per alcuni a identificare il male assoluto, per altri a rappresentare una gioventù debosciata da prendere a schiaffoni come soltanto le mamme di Baltimora sanno fare.
Persone che pur stimo, hanno pubblicato l'indirizzo della sua pagina Facebook, altri hanno dato lezioni educative al genitore, altri ancora semplicemente hanno mostrato tutta la violenza verbale di cui sono incapaci invitando a sopprimerlo.
Per me invece probabilmente ha ragione suo papà che pur accecato dall'amore lo ha classificato nella casellina più adatta, quella dei pirla.
Probabilmente la penso così perché come Giorgio mi ricorda sempre, sono un bastian contrario, oppure  sono l'unico, che pur essendo da sempre un bravo ragazzo, a vent'anni ha fatto delle grandi pirlate. O ancora il solo genitore consapevole che per tutta la buona volontà che prometto di metterci non avrò (per sua fortuna) il controllo totale della vita del piccolo Miglia.
Che ne so', magari Alessio a vent'anni si inventerà una scusa ("Papà, guarda che vado col branco a fare il bullo con lo sfigato della classe") e invece si unirà a una manifestazione NoExpo (dove sarà Expo nel 2030??).
Basterebbe poco a convincerlo a fare una tale bravata. Magari un'avvenente ragazzina col petto  gonfio di ideali con cui vuole fare il figo, oppure la compa che lo sfida a non essere un vile.
Così, mentre tranquillo io a casa penso che è andato a tirare i sassi al pullman della Juventus lui invece è li che urla slogan in mezzo a tipi incappucciati.
Mentre sono convinto che è andato a gonfiarsi di alcool invece si pavoneggia con la tipa convinti di essere parte di una rete eterogenea di realtà e soggettività invece che tra squadristi armati di molotov.
Povero pirla lui che pensando di avere conquistato il suo quarto d'ora di celebrità si troverà  in un tritacarne socialmediatico che distruggerebbe fibre ben più forti e padre fallito io che invece di picchiarlo magari lo assolvo pure con quell'epiteto, pirla, che non placherà mai la sete di sangue di editorialisti e social star.
Dimenticatevi di lui velocemente, per favore, che di pirla ben peggiori è pieno il mondo.

22 settembre 2014

Guida galattica per scooteristi (II)

Il navigato

Il navigato, non eredita il nome dalla sua  esperienza alla guida, ma soltanto da una grave dipendenza da navigatore satellitare. 
Il primo sintomo si manifesta quando all'apparecchio viene dato un nome, di solito di donna. Nei casi più gravi lo si fa parlare con una voce amica, che sia quella del comico del momento o la carezzevole e sdolcinata Moana Pozzi, la mia preferita. 
Il navigato soffre di una sorta di sindrome di Stoccolma e nonostante sia assolutamente prigioniero del calcolatore gli è particolarmente grato e cerca di non urtarne la suscettibilità. Chiede consigli alla macchinetta su come passare la serata, suggerisce menu chiedendo se siano di gradimento e quando cerca un ristorantino nei dintorni ed il navigatore con voce suadente la suggerisce arriva a commuoversi e perfino ad arrossire. Questo anche se in realtà l'indirizzo suggerito è quello di una casa privata e ancora non si spiega perché il suo continuo suonare al campanello abbia ottenuto come unico effetto un "ice bucket challenge" inaspettata regalata dai condomini del primo piano, l'incazzatura generale di tutti i cani del quartiere ed una denuncia per molestie notificata dalla volante dei Carabinieri.
La fede nel navigatore è cieca ed il nostro automobilista è riconoscibile quando all'improvviso si lancia su sterrati inavvicinabili anche dai concorrenti alla Parigi-Dakar convinto che tutto sommato la scelta della strada più corta sia sempre la migliore perché le scorciatoie non le conosce nessuno (tranne il suo satellitare). E' facile trovarne qualcuno incastrato in budelli a fondo cieco ed a forma di imbuto o parcheggiati in piazzole con la frizione completamente bruciata dopo una ventina di chilometri di retromarcia in salita dopo essersi accorti che la strada suggerita si fermava di fronte a un cancelletto. I cartelli stradali diventano optional di fronte alla Verità del navigatore ed è facile trovarsi di fronte a navigati che fischiettando entrano in strade contromano  o cercano di salire direttamente all'indirizzo segnalato infilandosi nell'androne delle scale sotto lo sguardo totalmente allibito del portinaio.
Il pericolo maggiore però è il crash del navigatore. Improvvisamente il navigato si trova impaurito e incapace di proseguire la sua strada, terrorizzato da ogni bivio ed alla ricerca della confortante indicazione "tutte le direzioni". Nei casi peggiori la famiglia dopo ventiquattr'ore ottiene che vengano rintracciati dalla Polizia, solitamente fermi a qualche semaforo di periferia o senza benzina arrrotolati in rotonde di cui non riescono a decidere l'uscita.

18 settembre 2014

Guida galattica per scooteristi (I)

Tutti i santi giorni Como-Milano-Como in scooter. O meglio. CasnateConBernate-Milano-CasnateConBernate in sella al mio Xmax 250.
Circa 20.000 chilometri all'anno, roba da far diventar matto il meccanico che mi fa il tagliando e non si spiega come una moto così nuova possa essere così vecchia. O viceversa.
Sopravvivere al tragitto incolume è  un po' la stessa sfida che tocca a una lumaca che deve attraversare un prato mentre lo stanno falciando e anche se le statistiche dicono che il 95% degli incidenti è colpa del conducente , puoi essere prudente quanto vuoi, ma incontrare la fauna stradale più disparata non aiuta a essere fiduciosi  sull'approdo finale.
I più pericolosi li ho schedati. Se li incroci, evitali.

La Facebookdipendente

E' una lei quasi sempre  perché certe urgenze comunicative sono prettamente femminili come lo è la presunzione del poter fare più cose insieme .
La vedi sbandare ritmicamente verso destra. Ogni volta che clicca su un "mi piace" perde il controllo e riaggiusta il tiro solo quando lo strisciare contro il guard rail disturba l'audio del video virale del momento.
Impossibile azzardare un sorpasso in sicurezza perché il social è imprevedibile e se il gruppo "sicurezza al volante" la chiama lei non può esimersi dal rispondere immediatamente.
Se per caso sei riuscito a superarla rinuncia  a riconoscerla nello specchietto perché lo sguardo sarà sempre fisso sullo smartphone a meno che non decida di rendere partecipe il mondo delle condizioni del traffico con una foto, nei casi peggiori un selfie. 
Allora potrebbe inchiodare anche sulla terza corsia dell'autostrada pur di avere l'angolo migliore per inquadrare una fila di macchine il più lunga possibile. Uno sforzo artistico che nemmeno Helmut Newton riuscirebbe a rendere interessante, ma che certifica che la malcapitata non poteva arrivare in orario all'appuntamento . 
Mollano il telefonino soltanto se incrociano i vigili, ma non lo appoggiano delicatamente sul sedile accanto, lo lanciano nell'abitacolo diventando ancora più pericolose perché la maggiorparte delle volte lo smartphone si infila sotto la frizione. Anche senza il malefico apparecchio in mano è comunque riconoscibilissima. L'espressione è la tipica da chatting interrotto e gli scatti per recuperare il telefono e aggiungere l'arguto commento al post più clicccato la fanno sembrare in preda a una leggera crisi epilettica. Si consiglia di infilarle lo smartphone tra i denti perché  non si morda la lingua.

22 maggio 2014

Grillini di lotta, mai di governo

Chissà se rimetterà il mandato davanti agli stati generali (virtuali) dei suoi elettori il sindaco di Pomezia, il grillino Fabio Fucci. I duri e puri non ammettono non dico macchie, ma nemmeno aloni sulle divise dei loro generali e la polemica sulla mensa scolastica ed il diritto al dolce in Lazio ha appannato l'immagine del potestà. 
Chissà se i 5 stelle riusciranno prima o poi a rendersi conto che  furia di prendere voti, a volte ti tocca governare. A quel punto trovi sempre qualcuno più idealista di te pronto, nella comoda culla dell'amministrazione teorica, a bacchettarti per ogni decisione che tu prenda.
Succede nei condomini, nei comuni, nelle regioni (perché non ho ancora capito se esistono ancora le provincie) e pure al governo nazionale. Per un Renzi che si impegna in un progetto, migliaia di "benaltristi" gliela insegnano senza il minimo pudore e con la saccenza che accomuna professoroni e ignoranti globali.
Per questo io sto con il sindaco di Pomezia e  trovo assolutamente pretestuose le polemiche innescate per contestarlo.
Decidere non è facile e tradurre le decisioni in azioni pratiche lo è ancora meno. Spesso tocca scendere a compromessi e scegliere il buono invece dell'utopia. Lo ha scoperto il sindaco Fucci come lo avrà imparato anche il collega parmense Pizzarotti uno dei primi idoli pentastellati presto degradato a capitan Pizza dal suo leader maximo ai primi segnali di indipendenza politica.
Perché la politica è compromesso, anche se per Di Battista "maitre a penser" grillino equivale alla mafia. Soltanto i dittatori possono tradurre il pensiero in decisioni con conseguenze sempre sanguinarie per chi non è allineato al pensiero unico. 
Pensiamoci votando nel prossimo week-end. 
Spaccare una vetrata è facilissimo, basta una stupida pietra. Chi lancia il sasso però di solito non ha nessuna capacità di ricostruirla.

20 aprile 2013

Reset

In un paese impantanato quanto il mio garage ieri sera dopo una mini alluvione tropicale leggo tra i miei contatti di Facebook ancora un tifo da ultra su destra e sinistra, rosso e nero.
La passione è il motore del mondo e nulla mi piace di più di una persona che crede fortemente in quello che fa, ma l'ultrà di solito tifa contro ed oggi queste curve della politica non tifano contro l'avversario, ma contro il Paese.
"Io non ci sto" come disse Oscar Luigi Scalfaro, uno dei meno amati presidenti della Repubblica Italiana.
Quindi, per favore, toglietemi dalle caselle  destra o sinistra del vostro personalissimo emiciclo, perché sto riazzerando tutto, sulle macerie ho voglia di costruire. Partendo dalle fondamenta.
Sono antifascista intanto. Forse è nel dna ereditato da un nonno finito in campo di concentramento e da un padre che il Fascismo l'ha subito da bambino. Ma di partiti fascisti in Italia non ce ne sono più. Politici fascisti invece sì, ancora troppi, ma dove si annidano andremo a stanarli.
Sono progressista. Per quello appoggio Renzi e non reggo più D'Alema, perché ancorarsi alle posizioni di rendita è istinto più che naturale, ma l'evoluzione della specie passa attraverso il cambiamento.
Sono onesto. Cerco di esserlo sempre, con rettitudine e fede nei valori etici formati ed insegnati negli oltre quarant'anni di pellegrinaggio terreno. Quindi Berlusconi non lo sopporto e non lo sopportavo nemmeno quando era nuovo perché non tollero le persone che non rispettano le regole.
Ho speranza e gioia e non provate e togliermele perché anche se sono non violento, posso arrivare a mordere.

23 febbraio 2013

IO VOTO


Ho deciso di votare, anche se come molti non mi sento rappresentato dai designati eletti di partiti e movimenti.
Voterò PD, coerentemente alla piccola campagna elettorale che nelle primarie ho fatto per portare Renzi a candidato come premier.
Battaglia persa, ma quella sconfitta spero sia un punto di partenza.
Avevo previsto che la vittoria di Bersani avrebbe riportato in auge Berlusconi e Grillo e non ne sono felice.
Ora voglio credere che dalle ceneri di quello che si annuncia come l'ennesimo nongoverno possa nascere una forza che alla positività e all'entusiasmo dei grillini sappia abbinare anche il 'saper fare politica' che il PD ancora una volta, pure con i suoi limiti, ha mostrato organizzando primarie vere, dove lo sconfitto non fonda un partito ad personam, ma cerca dall'interno di rinnovare un movimento.
Per questo motivo, se la pensate come me, vi chiedo di votare in regione dove ancora possiamo scegliere, per DI FIORE, uno di noi.
Scheda verde, Ambrosoli, PD, DI FIORE. Sulle altre schede purtroppo basta il simbolo del Partito Democratico.
Se non la pensate come me andate comunque a votare. Non si può astenersi dal vivere (civicamente).

4 gennaio 2013

Vaffanbuuuuuuuu

Ma sì stracciamoci le vesti. In fondo Boateng è un nero ricco, mica possiamo trattarlo male. 
Fermiamo la partita perché qualche imbecille grida "buuuuuuu", ed è un insulto intollerabile per i calciatori di colore di serie A. 
Oddio, non si può fare con quelli di colore nero, perché anche il razzismo ha le sue sfumature quindi dare dello zingaro a Ibrahimovic è un insulto normale, non colored, e che si giochi senza problema. 
Lasciamo perdere poi il povero arbitro che colleziona titoli quanto Balotelli multe, ma per cui si applica lo statuto speciale dell'ingiuria libera da perpetuare poi nelle trasmissioni tv dove qualsiasi commentatore di professione può dare dell'incapace o del ladro al direttore di gara. Lui è italiano, bianco, ma soprattutto arbitro, quindi, tutto sommato, se le merita.
Così, a costo di passare per razzista, mi sembra troppo facile battere le mani a calciatori che hanno scioccato il paesino con un gesto esemplare (battere in ritirata è stato definito tale)  scontentando quattro pensionati che potevano raccontare ai nipotini di quando Milan-Pro Patria era una partita vera, di quelle che potevano decidere uno scudetto per dare luce a degli imbecilli che non andrebbero illuminati nemmeno con una torcia tascabile. 
Aspetto ora la stessa integerrima severità in una partita con interessi economici e di classifica in gioco. Non mancherà l'occasione, una qualsiasi delle curve fasciste delle serie A già domenica  non farà mancare un "buuuuuuuu" a casaccio, magari a una riserva che si sta scaldando, una di quelle che insulti così a capocchia senza nemmeno saperne il nome.
Vedremo quante partite fermeranno allora, o forse il cassiere dello stadio, o il dirigente federale che vuole tutelare la regolarità del campionato, o il ds che non ne vuole sapere di organizzare una trasferta in più otterranno una pubblica condanna dei soliti idioti tanto esemplare quanto inutile.
Fermare gli imbecilli e magari costringerli a chiedere scusa vis a vis al Boateng del caso è più difficile, ma mi tormenta il dubbio che sarebbe infinitamente più utile alla causa dell'antirazzismo.

1 dicembre 2012

Domani rivoto Renzi

Vediamo se riesco a reinventarmi altri 10 motivi...

  1. Non riesco proprio a capire come in democrazia si possa impedire di votare a chi è in pieno possesso dei suoi diritti civili
  2. Perché Vendola ha fatto l'inciucio con Bersani che guadagnerà così voti alle primarie, ma ne perderà alle amministrative
  3. Perché non posso immaginare senza avere conati di vomito uno scontro Bersani-Berlusconi (e re Silvio non scenderebbe in campo contro Renzi perché ha soltanto da perderci).
  4. Perché senza eccessiva demagogia proprio non mi piace la parabola discendente del nostro Paese che non può dipendere soltanto da Berlusconi, ma anche da chi doveva opporsi ai suoi governi
  5. Perché non si può bloccare ogni riforma che vuole razionalizzare le spese dello stato. Scommettiamo che la Sicilia di Crocetta si tiene 29.000 forestali senza battere ciglio?
  6. Perché non vuole Casini
  7. Perché  è un candidato che può battere chiunque alle amministrative e governare senza poi troppi intralci
  8. Perchè con tutto il rispetto per ognuno per il problema dell'Italia oggi non sono le unioni gay, ma il lavoro
  9. Perché guardo sempre avanti
  10. Perché tutti i voti che ha preso li ha presi contro l'apparato del PD, come si dimostra anche a Como, dove ha vinto, ma questa settimana sono state accolte soltanto 19 richieste di voto su 860.

24 novembre 2012

Domani voto Renzi

Ho deciso, domani alle primarie del Partito Democratico vado a votare Matteo Renzi.
Visto che se leggi sei un mio amico ti invito a votarlo anche tu. Perché?
Vediamo qualche motivo semiserio:E' l'unico candidato che può vincere le amministrative. Renzi può finalmente unire ciò che il berlusconismo ha diviso
  1. E' candidato contro l'apparato del PD. A me da fastidio soltanto ascoltarla, la parola apparato
  2. Perchè chi ha in mano il partito ha finalmente paura e scompostamente lo attacca con le scuse più furbette... è andato ad Arcore, piace alla destra, è arrogante, ha amici alle Cayman. Renzi invece di cercare gli infiniti peccati di Dalema and c. ed andare in rissa non si cura di loro, ma guarda e passa
  3. Perché trasuda voglia di cambiare e ne abbiamo le palle piene della deriva socioeconomica del nostro Paese
  4. Perchè ha idee e non ha paura a scriverle http://matteorenzi.it/idee
  5. Perché Bersani con Prodi è stato un ottimo Ministro dell'industria, ma i suoi amici non glielo faranno mai più rifare
  6. Perchè capisco quello che dice
  7. Perchè voglio premiare il suo coraggio
  8. Perchè è facile bollare le soluzioni semplici come demagogiche, ma quelle complicate spesso sono soltanto stupide
  9. Perché se aspetto uno più di sinistra, più simpatico, più qualunque cosa mi tengo Bersani e Berlusconi sine die. Il meglio on deve essere nemico del buono
  10. Perchè lo hanno predetto i Maya