12 dicembre 2009

L'ebreo sfigato

Ebbene sì, bando al politically correct, doveva essere questa la traduzione italiana di 'A serious man' l'ultimo lavoro dei fratelli Coen.
L'ebreo sfigato protagonista del film è infatti molto ebreo e moltissimo sfigato.
Un divorzio, un fratello suonato e fuorilegge, figli ladri e/o strafatti. E' questo l'acquario dove nuota rassegnato Larry tra il consiglio di un rabbino e l'altro.
Senza umorismo, senza erotismo, senza ritmo. E a me, conscio della mia ignoranza, quello che a molti di voi forse sembrerà un capolavoro appare invece come una grande stronzata.
Nel film non c'è null'altro se pietosamente taccio della novella ebraica in lingua originale e sottotitolata che lo apre e che per un quarto d'ora buono mi ha fatto credere di avere sbagliato proiezione al multisala.
Il racconto poi parte lento lento e appena il ritmo sembra crescere un pochettino e pensi che prima dei titoli di coda tutto sarà più chiaro ecco che questi appaiono, lasciandoti li a guardare un tornado e tua moglie che ti fa promettere che per quanto tu ami i fratelli Coen il loro prossimo film te lo vai a vedere da solo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo. Direi invece che e' la storia di un ebreo non troppo convinto della sua fede e della possibilità che essa possa offrirgli una via d'uscita alla sfiga, e soprattutto Onesto, troppo onesto per riuscire a non essere uno sfigato cronico in un mondo, permettimi l'espressione, di Stramerda come quello in cui viviamo. Quanto al finale a mio giudizio la domanda implicita e': quando Larry comincera' ad essere disonesto intascando per necessita' il denaro dello studente in cambio di una C, questo, semplicemente, invertira' la tendenza e cambira' la sua vita, in meglio? Morale: la disonesta' aiuta ad essere meno perdenti in questo schifo di pianeta? (perdona l'umore, oggi non e' il mio giorno migliore) Bea

Unknown ha detto...

Cara Bea, forse perché pur ritenendomi onesto, anche solo con la o minuscola, non correlo la sua onestà con la sfiga, la sequenza di accadimenti a cui Larry è assolutamente passivo non mi ha procurato che noia.
Probabilmente non ho lo spessore culturale adatto a cogliere il messaggio, ma se è vero che il valore della comunicazione dipende dal feed-back immagino che questo film comunicherà a pochi.

Anonimo ha detto...

Hai ragione, non tutti gli onesti sono sfigati e la passivita' di Larry e' davvero disarmante. Ma io ho pena per tutti gli imbranati che faticano a sopravvivere, e mi spiace costatare che, chi ha la fortuna di essere meno idiota, tenda ad evitarli, si annoi, si infastidisca. Per ogni altra ragione sono, devo ammetterlo, del tuo stesso parere, ma lo considero un peccato, sia pure veniale. Per inciso, io non volevo insegnare nulla a nessuno, se ho dato questa impressione ti prego di scusarmi. Beatrice

Unknown ha detto...

Cara Bea,
in realtà io ti ringrazio per la chiave di lettura che mi hai regalato e il bello di un film come di qualsiasi messaggio è proprio che possa suscitare reazioni diverse.
Per esempio se nella mia risposta io volevo solo sottolineare la mia chiave forse ti sono sembrato contrariato anche se non lo sono affatto.
Anzi. Grazie ancora del tuo commento.