26 dicembre 2007

Prospettive

Natale 2006, rintanato nella villa di famiglia (non è antica, nemmeno immensa, ma pur sempre villa é) avevo come unica preoccupazione il pranzo di Santo Stefano.
La mia fidanzata aveva preteso (giustamente) una comunione con la sua famiglia intorno a un tavolo di Plesio e siccome non fingo di essere malmostoso, ma lo sono proprio, la digestione del pranzo natalizio aveva richiesto più tempo del solito.
Natale 2007 è iniziato sulle strade verso la Valle d'Intelvi per recuperare mia suocera e accompagnarla da sua figlia a casa mia. L'ultima volta che Mina era salita sulla mia macchina l'avevo sollevata di peso da una sedia a rotelle, attento a non staccare la valvola attraverso cui la nutrivano. Ieri, piano piano, ci è salita da sola ed insieme alle anteprime planetarie sulla salute della Regina Elisabetta che mi ha detto sua parente, durante il tragitto ha infilato anche frasi sensate e risposte azzeccate. Poi, a Casnate, ha mangiato (poco) insieme alla mia famiglia inseguendo un caffé.
La Mina che ieri mi ha regalato un Natale felice soltanto un anno fa mi avrebbe sprofondato nella paura e nella disperazione.
Tempus fugit e nella sua corsa stravolge ogni nostra prospettiva.

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