17 febbraio 2009

In Africa si muore di fame

Pranzo e ceno quasi sempre in ufficio e al solito ritornello del 'dry food' ho aggiunto anche 'minimum portion'.
Allegherò le foto, ma della mia razione di noodles  o riso devo sempre conservare una metà per cena per non buttare il cibo. E io odio buttare il cibo.
Lo dicevo a Firuz che sorprendendomi mi risponde : "Hai ragione, in Africa muoiono di fame!".
Eccheccazzo, dico io, guarda che anche qui a Jakarta, fuori da questa bella sede, si muore di fame.
E anche in Italia c'è chi fatica a procacciarsi il cibo.
Eppure, a casa come qui, ormai si pensa e ci si impegna solo per i bisogni di chi è lontano.
Più facile commuoversi per il bambino somalo che per il barbone che chiede la questua al finestrino della tua macchina. Quindi aderiamo alle campagne per salvare il terzo mondo dalla sua fame, sicuramente terribile e assassina. Indignamoci per la libertà dei dissidenti cinesi, o per i disoccupati filippini. Forse però, un affamato, un licenziato per avere espresso un libero pensiero, un cassaintegrato in piena depressione ce l'abbiamo anche più a portata di mano.
Guardare vicino alle nostre comode natiche potrebbe svelarsi sorprendentemente più utile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Marco!!! La penso proprio come te... C'è chi si lava la coscienza facendo beneficenza per i bambini del terzo mondo e poi più in là del suo naso non va; e se ha il vicino che muore di fame non se ne accorge neanche, o se ne accorge e fa finta di niente!!! Ce ne sono troppi, ce ne sono troppi!!!
Paoletta