Alta

Scusa Gianluca, avevi ragione tu.
La buonafede che ho sempre invocato negli errori arbitrali era una mia pia illusione e anche quello che evidentemente da troppo tempo non era più un gioco è diventato una congrega di farabutti incapaci di accettare qualsiasi tipo di regola. Il brutto è che probabilmente il discorso si estende ben oltre il calcio, ma il mio cuore e il mio cervello sopportano soltanto fino a un certo limite le nefandezze e quindi preferisco restare miope e non fissare troppo lo sguardo su ciò che può far male.
Continuerò ad amare il calcio, ma soltanto quello che giocavo in un prato con due maglioni a fare da pali e la traversa immaginaria che però non creava mai discussioni su gol fantasma. La palla quando è alta è alta e lo capiscono tutti!
Lo gioco ancora, raramente, quando trovo qualche complice di solito d'età tra i 6 e i 15 anni, perché agli adulti ormai interessa soltanto Sky e faticano ad immaginare una partita senza alcun replay.
Ps - Pensavo di aver trovato nel basket rifugio sicuro, ma non ho avuto nemmeno il tempo di affezionarmi a questa illusione ed ho scoperto che Shaun Stonerook, extracomunitario "born in the Usa" che in Italia ha trovato la sua America, ha ottenuto la cittadinanza grazie a un matrimonio di convenienza con una 45enne canturina compiacente.
Sono schifato perché per quanto apprezzi il ricciolone statunitense, forse il miglior giocatore che io abbia visto al Pianella, le aggravanti alla furbata non mancano. La moglie infatti è parente del vicepresidente della Pallacanestro Cantù, le pubblicazioni non sono state fatte per non dare nell'occhio ed, appena ottenuto il permesso di giocare nel campionato come italiano, si è celebrato un bel divorzio tra i due innamorati.
La notizia del matrimonio inoltre era o sconosciuta (ma qualcuno si sarà anche chiesto perché Shaun giocasse da italiano) oppure coperta dall'omertà dei mezzi d'infomazione che immagino ben più pronti ed aggressivi se il matrimoni in questione fosse stato di qualche Iman in trasferta in Lombardia.