26 novembre 2006

Avvisi ai naviganti

Un paio d'ore di attesa ad Heathrow prima di imbarcarmi per Los Angeles.
La sicurezza inglese mi ha fatto estrarre dallo zaino il portatile e quindi tanto vale approfittarne.
Innanzitutto vi do una dritta. Delle reti wifi disponibili in questo hub, l'unica veramente aperta si chiama 'WiFi Zone - the Cloud'. Quindi non provate le altre 4 prima di questa come ho fatto io.
Paese che vai, misure di sicurezza che trovi. Qui a Londra vogliono computer e cappotti a vista e non nascosti nelle borse, anzi nella borsa, l'unica ammessa a bordo. Senza eccezioni, nemmeno per la borsetta delle signore. Unica furbata ammessa, anzi consigliata da una simpatica hostess del banco interscambi, la possibilità di far ingoiare alle borse più grandi quelle piccole.
Il mio nuovo portaabiti ha quindi conglomerato lo zainetto e carico di cappotto-laptop-libro-Corsera, passaporto in bocca sono riuscito a passare la barriera doganale. Non prima di aver tolto la cintura (ebbè! prevedibile) e le scarpe. Come tutti del resto. E qui ho capito la funzione dell'onnipresente e unticcia moquette londinese alta 10 cm, cioè evitare il reffreddore a qualche milione di passeggeri dello scalo.
Tutt'altra musica in Italia. Gli addetti alla sicurezza di Malpensa anche se con Alitalia non c'entrano nulla danno un'idea del perché la compagnia di bandiera sia morta (anticipo un po' i tempi, ma fatevene una ragione).
Un'assonnata agente si è presentata con me alla barriera, per nulla trafelata, confessando di essere oltre un'ora e mezza in ritardo.
Il collega, placiso, le ha consigliato: "Trattieni la gente a lungo, almeno riusciamo a creare una bella coda e decidono di aprire anche l'altro varco. Appena arrivano i colleghi noi andiamo a fumarci una sigaretta!"
Se il fumo non li ucciderà mi son segnato in agenda di farlo io.
Gni!

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