12 marzo 2008

Palazzi canturini

Per motivi professionali e personali non seguo più la Pallacanestro Cantù al palazzetto dello sport avendo rassegnato le dimissioni all'editore che mi garantiva l'accredito.
Smessi i panni del cronista però, in questi giorni da consumatore di informazioni, non posso restare indifferente a ciò che sta succedendo nella città del mobile.
La premessa. Dopo una vicenda ventennale la giunta di Cantù quest'anno ha assegnato il completamento dei lavori del Palababele alla società Turra di Brescia in concorrenza all'Eleca di Cantù appoggiata dalla società del presidente Corrado.
Il numero uno della Pallacanestro Cantù ha così deciso di vendere e, in mancanza di un compratore locale, muovere la società a Torino dove hanno mostrato interesse avendo a disposizione palazzetti olimpici poco utilizzati dalla metropoli.
Questi i fatti che come ovvio hanno scatenato un can can inimmaginabile tra i molti appassionati del basket brianzolo.
Come al solito non ho risposte, ma qualche domanda sono abituato a farmela
  • Che senso ha costruire un palazzetto dello sport dedicato principalmente alla squadra di basket cittadina contro la volontà della stessa che così rischia di sparire?
  • E trasparente assegnare i lavori alla società che per cui lavora l'ex assessore leghista canturino alla sport Giorgio Quintavalle?
  • La giunta che ha preso questa decisione ha pensato a un dopo Corrado per Cantù prima di averlo scontentato?
  • Se il basket scomparisse non sarebbe meglio abbattere senza ricostruire facendo tornare l'area un campo di margheritine risparmiando un bel po' di soldini dei contribuenti?

Mi fermo qui perché in questo post ho messo più palle che canestri, ma la situazione è bollente e sono certo che dovrò tornare a parlarne.

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