4 gennaio 2006

Trascrivetemi

Voglio essere trascritto.
Dato per scontato che un po' come tutti potrei essere anch'io intercettato, chiedo esigo e pretendo che le mie telefonate siano rese di dominio pubblico.
Probabilmente non saranno interessanti come quelle di Fassino-Consorte rivelate dal bravo Nuzzi su "Il Giornale". Come ben sanno i miei amici le mie sono piene di silenzi. Pause significative, ma difficilmente trascrivibili.
Ma per favore, editorialisti coraggiosi (attenti, Camera e Senato chiederanno la vostra testa e Castelli ispezionerà la Procura intercettatrice) fatevi avanti!
L'Italia deve sapere che ho in macchina il computer di mia sorella (l'aveva dimenticato a casa di mio papà), che Sonia potrebbe cambiare lavoro e lasciare il chiosco e che devo comperare il liquido lavavetri per la sua bella Punto.
Chi sono io? il figlio della serva?

PS - Checché ne diciate io sto con Prodi che oggi ha rilasciato una bella intervista a "La stampa" dove dice che bisogna fissare i confiini tra affari e politica ed eventi come questo costituiscono una ferita profonda nella coscienza del paese. Invoca trasparenza e chiede vengano punite vicinanze e collusioni. Alla faccia di chi continua a dipingerlo in un imbarazzato silenzio. Continuo a sostenere la leicità delle intercettazioni ed il lavoro delle procure, anche quando l'indagato non è il Principale.

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