26 gennaio 2006

Vincere l'unto

Era la mia poltrona preferita. Un po' pacchiana forse fasciata in quel tricolore, scricchiolante come solo le sedute troppo usate sanno essere, ma abbastanza solida da regalare brividi di deriva senza causare troppi traumi.
Poi arrivò il 30 maggio 2001 e lo choc fu tanto forte che ancora ricordo la data.
L'Unto si impossessò della poltrona e da allora non riesco più a guardarla con la stessa passione.
L'origine dell'Unto è avvolta nell'ombra, ma sembra certo che staccarlo da quella poltrona sarà molto difficile.
Acqua calda e sapone, carta assorbente, talco o saponaria (che non è sapone infettato con il virus dell'aviaria). Sono state provate tutte, tranne la benzina.
Ad aprile una speranza di vittoria, ma sollevato per un istante da una spatolata l'Unto è riuscito ad ancorarsi alla poltrona compattando intorno a sè macchioline di sporco e parassiti che da sempre vivono su quello scranno. Ora non riesco nemmeno più a vedere la tv senza che la sua immagine cerchi di catturare il mio sguardo.
Non ci siamo però arresi, con i miei Prodi, anche se sembrava che l'ultimo tentativo dovesse slittare di qualche settimana potremo tenere ferma la data dell'attacco decisivo.
La speranza è l'ultima a morire. La mia paura è che il penultimo sarà proprio l'Unto.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, Miglia... E se poi le perdete le elezioni? Cosa fai, emigri a Cuba? :P

Unknown ha detto...

Abbi Fede! Non mi chiamo mica Emilio che prometto fughe e non mantengo.
Comunque qui non si parla di elezioni, ma di pulizia.