1 maggio 2008

L'ultimo tabù


Faccio coming out.
Forse i più attenti lo avranno intuito, qualcuno in cuor suo ne sarà certo mentre i più non si son mai posti la domanda.
La mia formazione umanistica è stata forgiata da Cuore, settimanale satirico in edicola quando ancora la realtà non riusciva a superare lo sbeffeggio. Niente classici greci, nessuna influenza di filososofi nordeuropei. Gli unici autori che in qualche modo mi hanno forgiato hanno nomi nostrani e se Michele Serra ancora oggi è tra i corsivisti più noti, di qualcuno come Lia Celi o Piermaria Romani soltanto i fan conoscono le gesta.
Tolto questo velo che denuda la mia pochezza intellettuale posso ora a cuor leggero collegarmi alla cronaca.
Su Cuore una delle mie rubriche preferite si intitolava "L'ultimo tabù". Nonostante il nome un po' malizioso non fu questa rubrica la causa delle mia miopia. Negli anni '90 infatti sembrava che l'ultima barriera alle rivelazioni sociali fosse non il sesso, spesso anche ostentato, ma la dichiarazione dei redditi.
Un genio, di cui putroppo non ricordo il nome, cercava in una breve intervista di far svelare il proprio guadagno a personaggi noti. Senza mai riuscirci.
Quest'ignoto autore, se ancora vivo, probabilmente mercoledì ha rischiato le coronarie e anche altro quando ha visto a disposizione online le dichiarazioni dei redditi 2005 di tutti i cittadini italiani divisi per comune di residenza.
Gioia fugace, direte voi, ma in fondo le soddisfazioni migliori son quelle che durano un istante e di cui godiamo il ricordo in eterno.
A quell'uomo, gagliardo lottatore sempre sconfitto nella perpetua ricerca della verità, alzo oggi il calice, nella Festa dei Lavoratori. Oggi che il suo tribolare è stato premiato la fatica di Sisifo può prender quiete.
PS - Ho messo da parte roba buona, elenchi di alcuni comuni comaschi, quanto varranno al mercato nero? ;-)

5 commenti:

Giorgio ha detto...

Marco! Se sei un amico, invii... Anche via mail! Volli, volli, fortissimamente volli quegli elenchi! :-)

Unknown ha detto...

Hotmail?

Giorgio ha detto...

Ok :-)

Anonimo ha detto...

Nelle reti p2p girano molto i dati di Como ma sono invece introvabili quelli dei paesini tipo Olgiate, Parè, Lurate, San Fermo che sarebbero cmq interessanti.
Di interessante o preoccupante non è quanto guadagna il ministro/calciatore/industriale è l'analizzare i dati aggregati e notare che chi ha sotto i 30 anni ha un profilo reddituale molto basso, sotto i 28 quasi nullo e tutto ciò nei dati del comune di Como è preoccupante, sintomo di un'economia che non offre molto (strano!!!)

Unknown ha detto...

In effetti i dati aggregati fan paura, sia come dice Frenz quello che riguarda i giovani, sia l'ampliarsi della forbice sociale che nel nostro paese non è mai stata un problema per la presenza di una popolosa 'classe media'.
Poi a me dei calciatori fondamentalmente importa sega. Mi interessano di più i redditi da fame di professionisti che scontandoti l'Iva ti convincono a non fatturare o commercianti che dichiarano redditi da fame.
Non dimentichiamo che questi dati sono una foto del paese con il filtrò dell'onestà del dichiarante ed in certe aree questa immagine sembrerebbe molto distorta.